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Necropoli di Cassibile: differenze tra le versioni

Coordinate: 36°57′56.25″N 15°09′55.14″E
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[[Avola|Avola Antica]] rappresenta il principale nucleo di tale sito, in quanto posto ai bordi della [[Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile|Riserva di Casagrande del Cassibile]], luogo di interesse sia archeologico che naturalistico. Casa Grande, come dice la stessa denominazione è il canyon più largo e lungo della zona; più a nord sono presenti altre cave, molto più strette che terminano in corrispondenza dell'attuale abitato di [[Cassibile]]. Una di queste cave è la ''Cava Sant'Anna'', ed è la più interessante dal punto di vista archeologico perché contiene al suo interno la Necropoli di Cassibile, che è, dopo [[Pantalica]], il più grande complesso tombale della civiltà sicula. Sono presenti infatti circa duemila tombe a grotticella artificiale, databili ad un periodo che va dal 1000 all'800 a.C., epoca storica denominata dagli archeologi come "Seconda facies di Pantalica" o di "Cassibile", in quanto prende il nome proprio da questa necropoli. Sono stati rinvenuti numerosi reperti, oggi custoditi presso il [[Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi]], come le fibule ad arco a gomito, e vasellame. Altri complessi tombali, più isolati, sono inseriti all'interno delle cave successive; si tratta di tombe posteriori e quasi tutte a camera.
[[Avola|Avola Antica]] rappresenta il principale nucleo di tale sito, in quanto posto ai bordi della [[Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile|Riserva di Casagrande del Cassibile]], luogo di interesse sia archeologico che naturalistico. Casa Grande, come dice la stessa denominazione è il canyon più largo e lungo della zona; più a nord sono presenti altre cave, molto più strette che terminano in corrispondenza dell'attuale abitato di [[Cassibile]]. Una di queste cave è la ''Cava Sant'Anna'', ed è la più interessante dal punto di vista archeologico perché contiene al suo interno la Necropoli di Cassibile, che è, dopo [[Pantalica]], il più grande complesso tombale della civiltà sicula. Sono presenti infatti circa duemila tombe a grotticella artificiale, databili ad un periodo che va dal 1000 all'800 a.C., epoca storica denominata dagli archeologi come "Seconda facies di Pantalica" o di "Cassibile", in quanto prende il nome proprio da questa necropoli. Sono stati rinvenuti numerosi reperti, oggi custoditi presso il [[Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi]], come le fibule ad arco a gomito, e vasellame. Altri complessi tombali, più isolati, sono inseriti all'interno delle cave successive; si tratta di tombe posteriori e quasi tutte a camera.


I numerosi reperti ci svelano che la civiltà che viveva tra Avola Antica e Cassibile era molto raffinata, probabilmente per via di un costante contatto con i [[Fenici]] e per la sua vicinanza al mare. La necropoli di Cava Sant'Anna fu riutilizzata in epoca bizantina, e molte tombe furono destinate anche ad altri usi; lo dimostrano gli [[Arcosolio|arcosoli]] all'interno di alcune tombe a camera. Inoltre è assai probabile che, il colle piramidale che si trova di fronte alla necropoli, chiamato "Cugno Mola" è da identificarsi con il fortilizio, di cui parla [[Tucidide]] nel racconto sulla Guerra del Peloponneso; cioè doveva trattarsi del luogo, in prossimità della foce del fiume Cassibile, dove i Siracusani avevano installato una fortezza militare per sorvegliare gli Ateniesi in fuga. I Siracusani infatti dal colle impedirono agli Ateniesi di entrare nella valle del Cassibile, dove avrebbero cercato rifugio presso i Siculi di Avola Antica. Evidentemente i Siracusani e i Siculi, in vista dell'imminente vittoria siracusana, si erano alleati contro il nemico ateniese.
I numerosi reperti ci svelano che la civiltà che viveva tra Avola Antica e Cassibile era molto raffinata, probabilmente per via di un costante contatto con i [[Micenei]] e per la sua vicinanza al mare. La necropoli di Cava Sant'Anna fu riutilizzata in epoca bizantina, e molte tombe furono destinate anche ad altri usi; lo dimostrano gli [[Arcosolio|arcosoli]] all'interno di alcune tombe a camera. Inoltre è assai probabile che, il colle piramidale che si trova di fronte alla necropoli, chiamato "Cugno Mola" è da identificarsi con il fortilizio, di cui parla [[Tucidide]] nel racconto sulla Guerra del Peloponneso; cioè doveva trattarsi del luogo, in prossimità della foce del fiume Cassibile, dove i Siracusani avevano installato una fortezza militare per sorvegliare gli Ateniesi in fuga. I Siracusani infatti dal colle impedirono agli Ateniesi di entrare nella valle del Cassibile, dove avrebbero cercato rifugio presso i Siculi di Avola Antica. Evidentemente i Siracusani e i Siculi, in vista dell'imminente vittoria siracusana, si erano alleati contro il nemico ateniese.
== Ipotesi ==
== Ipotesi ==
Per l'estensione della necropoli, si è ipotizzata l'esistenza di un grande centro siculo (spesso identificato con una delle antiche città chiamate Hybla), nato in seguito al sovrappopolamento di Pantalica intorno all' XI secolo a.C. e che aveva in Avola Antica il suo fulcro. Del centro abitato rimane solo un tempietto dorico d'età greca, prostilo.
Per l'estensione della necropoli, si è ipotizzata l'esistenza di un grande centro siculo (spesso identificato con una delle antiche città chiamate Hybla), nato in seguito al sovrappopolamento di Pantalica intorno all' XI secolo a.C. e che aveva in Avola Antica il suo fulcro. Del centro abitato rimane solo un tempietto dorico d'età greca, prostilo.

Versione delle 13:30, 7 mar 2020

Necropoli di Cassibile
La necropoli vista da lontano
CiviltàSicana, Sicula, bizantina
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComuneAvola, Noto, Siracusa
Amministrazione
VisitabileSi
Mappa di localizzazione
Map

Il sito archeologico di Cassibile è uno dei più vasti della Sicilia, in quanto comprende numerose tracce rupestri e rovine in un territorio inserito fra i comuni di Avola, Noto e Siracusa.[senza fonte] Parte del sito ricade in terreni privati e pertanto risultano di difficile accesso.

Descrizione

Avola Antica rappresenta il principale nucleo di tale sito, in quanto posto ai bordi della Riserva di Casagrande del Cassibile, luogo di interesse sia archeologico che naturalistico. Casa Grande, come dice la stessa denominazione è il canyon più largo e lungo della zona; più a nord sono presenti altre cave, molto più strette che terminano in corrispondenza dell'attuale abitato di Cassibile. Una di queste cave è la Cava Sant'Anna, ed è la più interessante dal punto di vista archeologico perché contiene al suo interno la Necropoli di Cassibile, che è, dopo Pantalica, il più grande complesso tombale della civiltà sicula. Sono presenti infatti circa duemila tombe a grotticella artificiale, databili ad un periodo che va dal 1000 all'800 a.C., epoca storica denominata dagli archeologi come "Seconda facies di Pantalica" o di "Cassibile", in quanto prende il nome proprio da questa necropoli. Sono stati rinvenuti numerosi reperti, oggi custoditi presso il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, come le fibule ad arco a gomito, e vasellame. Altri complessi tombali, più isolati, sono inseriti all'interno delle cave successive; si tratta di tombe posteriori e quasi tutte a camera.

I numerosi reperti ci svelano che la civiltà che viveva tra Avola Antica e Cassibile era molto raffinata, probabilmente per via di un costante contatto con i Micenei e per la sua vicinanza al mare. La necropoli di Cava Sant'Anna fu riutilizzata in epoca bizantina, e molte tombe furono destinate anche ad altri usi; lo dimostrano gli arcosoli all'interno di alcune tombe a camera. Inoltre è assai probabile che, il colle piramidale che si trova di fronte alla necropoli, chiamato "Cugno Mola" è da identificarsi con il fortilizio, di cui parla Tucidide nel racconto sulla Guerra del Peloponneso; cioè doveva trattarsi del luogo, in prossimità della foce del fiume Cassibile, dove i Siracusani avevano installato una fortezza militare per sorvegliare gli Ateniesi in fuga. I Siracusani infatti dal colle impedirono agli Ateniesi di entrare nella valle del Cassibile, dove avrebbero cercato rifugio presso i Siculi di Avola Antica. Evidentemente i Siracusani e i Siculi, in vista dell'imminente vittoria siracusana, si erano alleati contro il nemico ateniese.

Ipotesi

Per l'estensione della necropoli, si è ipotizzata l'esistenza di un grande centro siculo (spesso identificato con una delle antiche città chiamate Hybla), nato in seguito al sovrappopolamento di Pantalica intorno all' XI secolo a.C. e che aveva in Avola Antica il suo fulcro. Del centro abitato rimane solo un tempietto dorico d'età greca, prostilo.

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