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Baldini+Castoldi: differenze tra le versioni

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'''Baldini+Castoldi''' è una [[casa editrice]] [[italia]]na con sede a [[Milano]].
'''Baldini+Castoldi''' è una [[casa editrice]] [[italia]]na con sede a [[Milano]]. Il nome con il segno ''+'' è in uso dal 2018.


==Storia==
==Storia==
[[File:Stand edizioni baldini e castoldi salone del libro 2016.jpg|thumb|Stand dell'editore al [[Salone internazionale del libro]] 2016]]
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La "Casa editrice Baldini, Castoldi & C.º" fu fondata da [[Ettore Baldini]] (Vercelli, 1870 – Milano, 1946) e [[Antenore Castoldi]] (Milano, 1872 – Milano, 1956), in società con [[Alceste Borella]] e il poeta [[Gian Pietro Lucini]], a [[Milano]] il 7 ottobre 1897, con sede in [[Galleria Vittorio Emanuele II|Galleria Vittorio Emanuele]] 17 e 80, rilevando la Casa editrice Galli degli stessi Baldini e Castoldi.<ref>''Editori a Milano (1900-1945). Repertorio'', a cura di Patrizia Caccia, Milano, Franco Angeli, 2013, p. 61.</ref>
La Casa editrice Baldini, Castoldi & C.º fu fondata da [[Ettore Baldini]] (Vercelli, 1870 – Milano, 1946) e [[Antenore Castoldi]] (Milano, 1872 – Milano, 1956), in società con [[Alceste Borella]] e il poeta [[Gian Pietro Lucini]], a [[Milano]] il 7 ottobre 1897, con sede in [[Galleria Vittorio Emanuele II|Galleria Vittorio Emanuele]] 17 e 80, rilevando la Casa editrice Galli degli stessi Baldini e Castoldi.<ref>''Editori a Milano (1900-1945). Repertorio'', a cura di Patrizia Caccia, Milano, Franco Angeli, 2013, p. 61.</ref>


Tra i primi autori pubblicati, [[Antonio Fogazzaro]], [[Gerolamo Rovetta]], [[Neera (scrittrice)|Neera]], [[Salvator Gotta]] e [[Guido da Verona]]. Nel 1940 la gestione si rinnovò con l'entrata di [[Enrico Castoldi]] che aprì maggiormente alla presenza in catalogo di autori stranieri (in particolare ungheresi). Iniziò però anche un calo delle vendite che negli [[anni 1970|anni settanta]] portò la casa editrice sull'orlo del fallimento. La casa non chiuse, ma dal 1981 non pubblicò più nulla, finché nel 1991 [[Alessandro Dalai]], allora amministratore delegato di [[Elemond]] ([[Mondadori Electa|Electa]] e [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]), rilanciò il marchio avvalendosi della collaborazione dello zio [[Oreste Del Buono]].
Tra i primi autori pubblicati, [[Antonio Fogazzaro]], [[Gerolamo Rovetta]], [[Neera (scrittrice)|Neera]], [[Salvator Gotta]] e [[Guido da Verona]].

Nel 1940 la gestione si rinnovò con l'entrata di [[Enrico Castoldi]] che aprì maggiormente alla presenza in catalogo di autori stranieri (in particolare ungheresi). Iniziò però anche un calo delle vendite che negli [[anni 1970|anni settanta]] portò la casa editrice sull'orlo del fallimento. La casa non chiuse, ma dal 1981 non pubblicò più nulla, finché nel 1991 [[Alessandro Dalai]], allora amministratore delegato di [[Elemond]] ([[Mondadori Electa|Electa]] e [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]), rilanciò il marchio avvalendosi della collaborazione dello zio [[Oreste del Buono]].


Tra gli autori di maggior successo pubblicati a partire dagli anni novanta si possono annoverare i nomi di [[Susanna Tamaro]], [[Enrico Brizzi]], [[Gino e Michele]], [[Giorgio Faletti]], [[Fabio Geda]], [[Gianluca Arrighi]], [[Antonio Pennacchi]], [[Aldo Busi]]. Un altro punto di forza della casa editrice è stato, dal 1993, il ''[[Il Mereghetti. Dizionario dei film|Dizionario dei film]]'' di [[Paolo Mereghetti]], che conta numerose edizioni. Per la distribuzione la casa editrice si appoggiò in questo periodo alle infrastrutture distributive del [[Arnoldo Mondadori Editore|Gruppo Mondadori]].
Tra gli autori di maggior successo pubblicati a partire dagli anni novanta si possono annoverare i nomi di [[Susanna Tamaro]], [[Enrico Brizzi]], [[Gino e Michele]], [[Giorgio Faletti]], [[Fabio Geda]], [[Gianluca Arrighi]], [[Antonio Pennacchi]], [[Aldo Busi]]. Un altro punto di forza della casa editrice è stato, dal 1993, il ''[[Il Mereghetti. Dizionario dei film|Dizionario dei film]]'' di [[Paolo Mereghetti]], che conta numerose edizioni. Per la distribuzione la casa editrice si appoggiò in questo periodo alle infrastrutture distributive del [[Arnoldo Mondadori Editore|Gruppo Mondadori]].


Nel maggio 2003, la società assume il nome di ''Baldini Castoldi Dalai Editore'', poi solo ''B.C. Dalai Editore''. Ancora, nel 2011 cambia il nome in ''Dalai Editore''; il marchio "Baldini & Castoldi" viene mantenuto come nome di collana.
Nel maggio 2003, la società assume il nome di ''Baldini Castoldi Dalai Editore'', poi solo ''B.C. Dalai Editore''. Ancora, nel 2011 cambia il nome in ''Dalai Editore''; il marchio "Baldini & Castoldi" viene mantenuto come nome di collana. Tra il 2011 e il 2012 la casa editrice si trova ad affrontare una nuova crisi aziendale, che infine nel giugno 2013 l'ha portata a richiedere al Tribunale di Milano la possibilità di accedere al [[concordato preventivo]], la procedura concorsuale volta a evitare il fallimento.<ref>{{cita web |url= http://www.bcdeditore.it/comunicato-aziendale/ |titolo= Comunicato aziendale |data= 10 giugno 2013 |accesso= 30 dicembre 2020 |urlarchivio= https://archive.is/20130805094245/http://www.bcdeditore.it/comunicato-aziendale/ |dataarchivio= 5 agosto 2013 }}</ref>

Tra il 2011 e il 2012, tuttavia, la casa editrice si trova ad affrontare una nuova crisi aziendale, che infine nel giugno 2013 l'ha portata a richiedere al Tribunale di Milano la possibilità di accedere al [[concordato preventivo]], la procedura concorsuale volta a evitare il fallimento.<ref>{{cita web |url= http://www.bcdeditore.it/comunicato-aziendale/ |titolo= Comunicato aziendale |accesso= 5 agosto 2013 |data= 10 giugno 2013 |urlmorto= sì }}</ref> A febbraio 2014 la società fallisce definitivamente con provvedimento del Tribunale di Milano.


Nel frattempo la sigla editoriale è stata presa in affitto, con l'obiettivo di continuarne l'attività, da una nuova società denominata nuovamente ''Baldini&Castoldi'', distribuita da [[Messaggerie Italiane]], promossa da Libromania e fondata da [[Michele Dalai]] (figlio dell'editore) e da Filippo Vannuccini (direttore finanziario della vecchia società).<ref>{{cita web |autore= Cristina Taglietti |url=http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000002240659 |titolo= Crisi e debiti, Dalai chiude. Apre «Baldini e Castoldi» |data= 11 giugno 2013}}</ref><ref>{{cita web |autore= Cinzia Meoni | url=http://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2013/05/30/dalai-verso-il-concordato-preventivo/176659/ |titolo= Dalai verso il concordato preventivo |data= 30 maggio 2013}}</ref>
A febbraio 2014 la società fallisce definitivamente con provvedimento del Tribunale di Milano. Nel frattempo la sigla editoriale è stata presa in affitto, con l'obiettivo di continuarne l'attività, da una nuova società denominata nuovamente ''Baldini&Castoldi'', distribuita da [[Messaggerie Italiane]], promossa da Libromania e fondata da [[Michele Dalai]] (figlio dell'editore) e da Filippo Vannuccini (direttore finanziario della vecchia società).<ref>{{cita web |autore= Cristina Taglietti |url=http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000002240659 |titolo= Crisi e debiti, Dalai chiude. Apre «Baldini e Castoldi» |data= 11 giugno 2013}}</ref><ref>{{cita web |autore= Cinzia Meoni | url=http://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2013/05/30/dalai-verso-il-concordato-preventivo/176659/ |titolo= Dalai verso il concordato preventivo |data= 30 maggio 2013}}</ref>


Nel giugno 2017 il controllo dell'azienda viene acquisito dalla casa editrice [[La nave di Teseo]], divenuta titolare del 95% del capitale sociale;<ref>{{cita web | url = http://www.ilpost.it/2017/06/15/nave-di-teseo-comprato-baldini-e-castoldi/ | titolo = La Nave di Teseo ha comprato Baldini e Castoldi |data = 15 giugno 2017}}</ref> il 5% rimane a Filippo Vannuccini, mentre lascia Michele Dalai. Dal gennaio 2018 vanta un nuovo logo, ideato da [[Pierluigi Cerri]]: accantonata la [[e commerciale]], adotta ora come simbolo il segno [[più]] divenendo ''Baldini+Castoldi'', anche abbreviato in ''B+C''.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/17_dicembre_15/baldini-castoldi-nuovo-logo-elisabetta-sgarbi-fde3e778-e1b6-11e7-980c-f1b8f0b331b7.shtml|titolo=Baldini + Castoldi pensa positivo. E riparte dal simbolo "più"|data=15 dicembre 2017}}</ref>
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Il Mereghetti. Dizionario dei film]]
* [[Il Mereghetti]]


== Altri progetti ==
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* {{Collegamenti esterni}}
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* {{Cita libro | titolo = Enciclopedie on-line | capitolo =Baldini & Castoldi | editore = Istituto Treccani | url =http://www.treccani.it/enciclopedia/baldini-castoldi | accesso = 26-2-2018}}
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Versione attuale delle 05:16, 2 ott 2024

Baldini+Castoldi
Logo
Logo
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione1897 a Milano
Fondata da
  • Ettore Baldini
  • Antenore Castoldi
Sede principaleMilano
Persone chiaveElisabetta Sgarbi (presidente e direttore generale)
SettoreEditoria
Sito webwww.baldinicastoldi.it/

Baldini+Castoldi è una casa editrice italiana con sede a Milano. Il nome con il segno + è in uso dal 2018.

Stand dell'editore al Salone internazionale del libro 2016

La Casa editrice Baldini, Castoldi & C.º fu fondata da Ettore Baldini (Vercelli, 1870 – Milano, 1946) e Antenore Castoldi (Milano, 1872 – Milano, 1956), in società con Alceste Borella e il poeta Gian Pietro Lucini, a Milano il 7 ottobre 1897, con sede in Galleria Vittorio Emanuele 17 e 80, rilevando la Casa editrice Galli degli stessi Baldini e Castoldi.[1]

Tra i primi autori pubblicati, Antonio Fogazzaro, Gerolamo Rovetta, Neera, Salvator Gotta e Guido da Verona. Nel 1940 la gestione si rinnovò con l'entrata di Enrico Castoldi che aprì maggiormente alla presenza in catalogo di autori stranieri (in particolare ungheresi). Iniziò però anche un calo delle vendite che negli anni settanta portò la casa editrice sull'orlo del fallimento. La casa non chiuse, ma dal 1981 non pubblicò più nulla, finché nel 1991 Alessandro Dalai, allora amministratore delegato di Elemond (Electa e Einaudi), rilanciò il marchio avvalendosi della collaborazione dello zio Oreste Del Buono.

Tra gli autori di maggior successo pubblicati a partire dagli anni novanta si possono annoverare i nomi di Susanna Tamaro, Enrico Brizzi, Gino e Michele, Giorgio Faletti, Fabio Geda, Gianluca Arrighi, Antonio Pennacchi, Aldo Busi. Un altro punto di forza della casa editrice è stato, dal 1993, il Dizionario dei film di Paolo Mereghetti, che conta numerose edizioni. Per la distribuzione la casa editrice si appoggiò in questo periodo alle infrastrutture distributive del Gruppo Mondadori.

Nel maggio 2003, la società assume il nome di Baldini Castoldi Dalai Editore, poi solo B.C. Dalai Editore. Ancora, nel 2011 cambia il nome in Dalai Editore; il marchio "Baldini & Castoldi" viene mantenuto come nome di collana. Tra il 2011 e il 2012 la casa editrice si trova ad affrontare una nuova crisi aziendale, che infine nel giugno 2013 l'ha portata a richiedere al Tribunale di Milano la possibilità di accedere al concordato preventivo, la procedura concorsuale volta a evitare il fallimento.[2]

A febbraio 2014 la società fallisce definitivamente con provvedimento del Tribunale di Milano. Nel frattempo la sigla editoriale è stata presa in affitto, con l'obiettivo di continuarne l'attività, da una nuova società denominata nuovamente Baldini&Castoldi, distribuita da Messaggerie Italiane, promossa da Libromania e fondata da Michele Dalai (figlio dell'editore) e da Filippo Vannuccini (direttore finanziario della vecchia società).[3][4]

Nel giugno 2017 il controllo dell'azienda viene acquisito dalla casa editrice La nave di Teseo, divenuta titolare del 95% del capitale sociale;[5] il 5% rimane a Filippo Vannuccini, mentre lascia Michele Dalai. Dal gennaio 2018 vanta un nuovo logo, ideato da Pierluigi Cerri: accantonata la e commerciale, adotta ora come simbolo il segno più divenendo Baldini+Castoldi, anche abbreviato in B+C.[6]

  1. ^ Editori a Milano (1900-1945). Repertorio, a cura di Patrizia Caccia, Milano, Franco Angeli, 2013, p. 61.
  2. ^ Comunicato aziendale, su bcdeditore.it, 10 giugno 2013. URL consultato il 30 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2013).
  3. ^ Cristina Taglietti, Crisi e debiti, Dalai chiude. Apre «Baldini e Castoldi», su cinquantamila.it, 11 giugno 2013.
  4. ^ Cinzia Meoni, Dalai verso il concordato preventivo, su lettera43.it, 30 maggio 2013.
  5. ^ La Nave di Teseo ha comprato Baldini e Castoldi, su ilpost.it, 15 giugno 2017.
  6. ^ Baldini + Castoldi pensa positivo. E riparte dal simbolo "più", su corriere.it, 15 dicembre 2017.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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