La Paz Nuestra Señora de La Paz | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Bolivia | |
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Altitudine | 3.640 m s.l.m. | |
Superficie | 1.986 km² | |
Abitanti | 840.206 (2010) | |
Prefisso tel | +591 2 | |
CAP | 0201–0220 | |
Fuso orario | UTC-4 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
La Paz è la capitale della Bolivia.
Da sapere
modificaSituata in una stretta vallata dell'altopiano boliviano a 3.650 m sul livello del mare, La Paz vanta il primato di capitale più alta del mondo. Il suo paesaggio è dominato dai picchi innevati delle Ande tra i quali spicca quello inconfondibile del Nevado Illimani che raggiunge i 6.462 m.
Ciò che da "tono" alla città sono i suoi stessi abitanti, soprattutto le donne che vanno in giro infagottate in vestagliette a disegni minuti corredate da scialli a lunghe frange. Il particolare del loro abbigliamento che maggiormente attrae l'attenzione è un buffo e stretto cappelletto dalla foggia bombata che non stonerebbe in testa a qualche attore impegnato a ricreare il personaggio di Charlot.
Una forte nota di colore è data anche dai numerosi mercati, oramai inseriti nel novero delle attrazioni turistiche. Tra questi i più famosi sono il Mercado Negro e quello della Hechiceria, altrimenti noto come "mercato degli stregoni" (Los Brujos) ove sono in vendita erbe e intrugli vari ai quali la credenza popolare attribuisce effetti curativi.
Quando andare
modificaQuando da noi è tempo di pensare alle vacanze a La Paz è inverno, anche se molto dissimile da quello cui siamo abituati in Italia. La città si trova infatti nell'emisfero australe, circa 16 gradi a sud dell'equatore. Gli inverni (giugno-settembre) a La Paz sono caratterizzati dal clima secco. Il periodo delle piogge è infatti trascorso da un pezzo, essendo queste concentrate nei mesi estivi (da dicembre a marzo). Il cielo è dunque terso e le nevicate alquanto occasionali. Le escursioni annuali sono irrilevanti come ovunque ai tropici ma quelle diurne sono da prendere in considerazione. Nelle notti di luglio-agosto il termometro scende di un paio di gradi sotto lo zero. Si può benissimo partire a luglio o agosto avendo cura di mettere qualche capo più pesante in valigia che servirà soprattutto per la notte. I tipi freddolosi dovranno verificare che il proprio albergo sia dotato di impianto di riscaldamento e che funzioni soprattutto nelle ore del riposo notturno.
Cenni storici
modificaLa Paz fu fondata il 20 ottobre 1548 da Alonso de Mendoza, un capitano agli ordini di Pedro de la Gasca (1494-1565), il religioso messo a capo della Real Audiencia de Lima nel 1545 dall'imperatore Carlo V con l'incarico di sedare la rivolta fomentata da Gonzalo Pizarro.
La città nacque come avamposto commerciale sulla strada da Potosí a Lima ove transitavano i convogli carichi d'argento che poi erano caricati nelle stive dei galeoni in attesa al porto di El Callao. In un primo tempo il capitano scelse la località di Laja, oggi sulla strada per Tiahuanaco ma di lì a poco se ne pentì optando per la valle del río Choqueyapu più al riparo dai venti e ove aveva appreso dell'esistenza di filoni auriferi sfruttati da popolazioni indigene.
Il nome "Nuestra Señora de La Paz" fu scelto a commemorazione della vittoria riportata dalle forze governative nella battaglia di Jaquijahuana contro Gonzalo Pizarro (9 aprile 1548).
La Paz fu la terza città coloniale ad essere fondata nell'Alto Perù come allora era chiamata la Bolivia.
L'indipendenza della Bolivia fu preceduta da moti che ebbero il loro epicentro in La Paz e come protagonista Don Diego Murillo, un patriota che fu impiccato dagli Spagnoli nella piazza che oggi porta il suo nome. Nel 1898 fu scelta come sede del governo divenendo capitale amministrativa della Bolivia. Sucre rimase la sede del potere giudiziario. Gli anni seguenti segnarono lo sviluppo commerciale soprattutto grazie al completamento della ferrovia che la collegava ai porto di Arica sul Pacifico.
Come orientarsi
modificaLa Paz si estende in una stretta valle percorsa dal fiume Choqueyapu il cui corso è stato in gran parte coperto dal cemento. I quartieri in basso sono quelli abitati da famiglie benestanti mentre quelli in alto sono quartieri poveri. I fianchi dei monti sono infatti ingombri di modestissime costruzioni in mattoni che arrivano fin quasi in cima. Ciò si spiega anche con il fatto che più in alto si sale maggiore è la sensazione di malessere dovuta alla rarefazione dell'ossigeno. Di seguito un elenco delle zone di La Paz più rilevanti dal punto di vista turistico.
Centro
modificaIl centro di La Paz è tagliato in diagonale dal paseo el Prado, un ampio viale dal corso sinuoso. Nei pomeriggi domenicali il Prado è trasformato in isola pedonale per permettere la tradizionale passeggiata degli abitanti di La Paz. Nei giorni feriali il suo aspetto è, a dir poco, caotico con un intenso traffico veicolare e pedonale. A est del segmento del Prado detto "Avenida Mariscal Santa Cruz" sta la "Plaza Murillo", la più nota delle piazze della capitale boliviana. Vi si affacciano la cattedrale, il palazzo del governo e quello del Parlamento. Dopo essersi lasciato dietro il quartiere della cattedrale, il Prado prosegue a nord con il nome di "Avenida Ismael Montes", arrestandosi di fronte il "Terminal de Buses", ovvero il capolinea delle autolinee extraurbane nelle cui immediate vicinanze sta anche la "estacion de ferrocarril". Le strade intorno al viale sono strette e tutte in salita. Calle Sagarnaga parte dalla Plaza San Francisco. È la strada di piccoli negozi di artigianato e souvenir con qualche pensione super economica adatta a coloro che non guardano tanto per il sottile. Calle Jaen è una delle poche strade di La Paz che conserva edifici di epoca coloniale. Il tratto meridionale del Paseo, che porta la dizione ufficiale di Avenida 16 de Julio termina nella rotonda del Estudiante.
Sobborghi
modifica- Zona Sur - Con il termine Zona Sur indica una area che raggruppa i quartieri "bene" della capitale. Tra questi il più noto è Calacoto, 15 km a sud del centro e abitato quasi esclusivamente da bianchi e mestizos (meticci). Per quanto abbia un carattere residenziale la "Zona Sur" non manca di alberghi. Calacoto si raggiunge imboccando la Avenida Arce, il proseguimento a sud di El Paseo.
- Sopocachi - Distretto finanziario di La Paz, Sopocachi è piena di grattacieli. Si estende appena a sud del centro lungo la Avenida Arce.
- El Alto - Città satellite di La Paz, El Alto sta a nord del centro, lungo l'autostrada che conduce all'aeroporto internazionale. Come indica il suo nome è situata ad altitudini ancora maggiori della capitale, 4150 m per l'esattezza. È un sobborgo estremamente povero fatto di case basse e grige.
- Strade e piazze di La Paz
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto Internazionale di El Alto (IATA: LPB). Situato ad un'altitudine di 4058 m s.l.m. è uno degli aeroporti internazionali più alti al mondo e si trova a metà dell'altitudine tenuta normalmente dai jet di linea. C'è una tassa per partire dall'aeroporto di US$25 per i voli internazionali o di 15 BS (circa 2 US$) per i voli domestici. Questa va pagata in contanti, ma all'aeroporto sono presenti degli ATM.
L'aeroporto è servito per lo più da compagnia aeree Sud Americane (LAN, TACA, Avianca, SkyAirline ...) e da compagnia locali (Boliviana de Aviación (BoA), Transporte Aéreo Militar (TAM), Aerocon and Amaszonas). La maggior parte dei voli internazionali effettua uno scalo a Santa Cruz per caricare o scaricare passeggeri. L'American Airlines è l'unica compagnia americana (2015) con voli per la Bolivia con un volo al giorno da Miami.
Le compagnie aeree statali della Bolivia, Boliviana de Aviación (BoA) e TAM (Transporte Aéreo Militar) (con prezzi solitamente più bassi), servono la maggior parte delle destinazioni nazionali e i principali hub aeroportuali del Sud America. La compagnia Aerocon collega La Paz con Trinidad. Amaszonas] collega l'aeroporto di El Alto con le molte destinazioni turistiche sud americane come Rurrenabaque, Cuzco, Santa Cruz, Sucre o Uyuni.
Data l'elevata altitudine dell'aeroporto è importante non affrettarsi a raggiungere i controlli doganali, magari per evitare lunghe code, ma raggiungerli con calma per non rischiare di rimanere senza fiato.
Dall'aeroporto il prezzo ufficiale per un taxi in centro è 60 Bs (circa US$9). È raccomandabile usare solo radio taxi con la scritta TAXI sul tetto. I pulmini condivisi con altri passeggeri costano da Bs 3.80 (circa mezzo dollaro americano). Nel caso si decidesse di raggiungere l'aeroporto in bus è bene prenderlo con largo anticipo, soprattutto nelle ore di punta dalle 17 alle 19. Il primo bus parte da Plaza Isabel de Católica in Sopocachi alle 6:15.
Se si ha prenotato un volo con la compagnia TAM è importante verificare da quale aeroporto di La Paz si arrivi o si debba prendere il volo: alcuni voli partono da El Alto, altri dall'aeroporto militare.
In auto
modifica- Cochabamba è 383 km a sud est seguendo la "Ruta 4", il principale asse viario del paese.
- Oruro, sulla "Ruta n° 1", una diramazione della "n° 4", è 230 km a sud
- Tambo Quemado, il valico di frontiera con il Cile è a 321 km
- Desaguadero, valico di frontiera con il Perù, appena oltre il Lago Titicaca è 115 km ad ovest
(vedi anche la sezione Itinerari più in basso)
In autobus
modificaLa principale stazione delle autolinee extraurbane è situata vicino al Parco Centrale, all'estremità nord del Prado e non distante dalla stazione ferroviaria. Autobus molto frequenti per Oruro (3 ore) e Cochabamba (7-8 ore). Altri autobus conducono ad Arica (Cile) in circa 8 ore donde possono proseguire per Iquique (12-14 ore)
Gli autobus provenienti dal Lago Titicaca fanno capolinea nella zona del cimitero (Cementerio) un po' più ad ovest.
Gli autobus diretti o provenienti da "Los Yungas" e le regioni amazzoniche, come Coroico, Chulumani, Irupana, Caranavi, Rurrenabaque, Riberalta e Guayaramerín fermano a Villa Fatima, "parada Yungas".
Come spostarsi
modificaIl traffico della capitale potrebbe spaventare molti turisti. La città non è peraltro così grande da non poter essere visitata a piedi, sempre che non ci spaventino le salite.
Con mezzi pubblici
modificaI servizi pubblici consistono sostanzialmente in quattro tipi:
- micro - grandi bus dai vistosi colori blu, giallo, verde, che riportano sul parabrezza le destinazioni. (costo 1 Bs)
- minibus - furgoncini privati da 6 a 10 posti. Anche loro indicano le destinazioni sul parabrezza, ma spesso un ragazzo urlerà la direzione sporto dal finestrino. (costo da 1,50 Bs a 2,50 Bs per tratte lunghe)
- taxi - esistono i radiotaxi riconoscibili dal numero telefonico indicato sulle fiancate e i taxi comni. Praticamente chiunque infatti si può improvvisare taxista. È fortemente consigliato utilizzare solamente quelli ufficiali, per evitare spiacevoli inconvenienti (vedi sezione sicurezza). Il radiotaxi infatti non caricherà altri passeggeri, prassi invece comune per i taxi comuni.
- trufi sono automobili private che, come i minibus, indicano la destinazione con cartelli colorati sul parabrezza. Per quanto anche usati dai locali sono fortemente sconsigliati per i turisti, quantomeno per evitare spiacevoli discussioni sul prezzo, se non peggio.
In auto
modificaPer muoversi a La Paz e dintorni è naturalmente possibile affittare un veicolo presso le numerose agenzie di viaggio. Vista la differenza minima di prezzo è spesso utile affittare un auto con autista. Assicuratevi sempre che il mezzo fornito sia assicurato e che sia provvisto di trazione integrale (quattro ruote motrici). Viste le condizioni stradali e le pendenze che si possono incontrare è fondamentale per la sicurezza.
Cosa vedere
modifica- 1 Cattedrale (Catedral Metropolitana), Plaza Murillo. Del 1835.
- Museo della Cattedrale (Museo Nacional de Arte Sacro de la Catedral), Calle Socabaya N° 432, ☎ +591 2 203236. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab-Dom 10:00-12:00. Oggetti di arte religiosa del XVII secolo. Oli su tela, immagini e paramenti sacri, ostensori in argento e arredi del vescovato di La Paz.
- 2 Chiesa di San Francesco (Iglesia de San Francisco), Plaza San Francisco (Alla fine della Avenida Mariscal Santa Cruz nel centro di La Paz). Considerata la più bella di La Paz, la chiesa di San Francesco risale alla metà del XVIII secolo. Fu costruita sul luogo di una precedente chiesa innalzata nel 1548, lo stesso anno della fondazione della città.
- 3 Museo Nazionale dell'Arte (Museo Nacional de Arte), Calle Comercio angolo Socabaya (Plaza Murillo), ☎ +591 2 408542. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab-Dom 10:00-13:00. Ospitato in un palazzo in stile barocco-coloniale del XVIII secolo che appartenne a Los Condes de Arana, il "Museo Nacional de Arte" ospita opere di artisti boliviani e sud-americani.
- 4 Museo Nazionale di Archeologia (Museo Nacional de Arqueología), Calle Tiwanacu No. 93 (A due isolati dal Paseo del Prado), ☎ +591 2 441894. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab 10:00-12:30 e 15:00-18:00, Dom 10:00-13:00. Piccolo museo che accoglie reperti archeologici che documentano l'evoluzione della cultura di Tiahuanaco e le sue varie fasi. Si tratta per lo più di vasellame, lavori in metallo, figurine fittili e mummie. Il sito archeologico di Tiahuanaco è stato trafugato più volte in epoca coloniale. Alcuni oggetti provengono da altre culture indigene, come i Mollo.
- 5 Casa Museo Marina Nuñez del Prado, Avenida Ecuador 2034 (Quartiere di Sopocachi). Il museo raccoglie le opere della famosa scultrice boliviana nata nel 1908 e deceduta nel 1995. Marina Nuñez del Prado trasse la sua inspirazione dalle culture Quecha e Ayamara, I materiali che amava lavorare erano il granito nero, l'alabastro, il basalto, l'onice e il legno. Il museo è ospitato nella sua residenza.
- 6 Museo etnografico e del folclore (Museo Nacional de Etnografía y Folklore), Calle Ingavi 916 angolo Jenaro Sanjinés, ☎ +591 2 406140, +591 2 406692. Mar-Ven 09:00-12:00 e 15:00-19:00, Sab-Dom 09:00-13:00. L'edificio in cui è ospitato il museo, tra i più interessanti della capitale boliviana, è un palazzo nobiliare della seconda metà del XVIII secolo, residenza, un tempo, del marchese di Villaverde. Le collezioni comprendono costumi e oggetti artigianali di culture indigene, soprattutto degli indigeni Chipaya che vivevano nel territorio del dipartimento di Oruro che, secondo alcuni antropologi, sarebbero i discendenti dei Tiwanaku. Al museo è annessa una biblioteca.
- 7 Museo dell'Oro (Museo de Metales Preciosos Precolombinos), Calle Jaén N° 777, ☎ +591 2 280329. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00. Le collezioni sono costituite da manufatti artistici in oro, argento e rame di epoca precolombiana. È conosciuto anche come "Museo del Oro".
- 8 Museo Casa de Murillo, Calle Jaén No. 790, ☎ +591 2 280758. Orario: mar ven 09:30-12:30 e 15:00-18:30. Sab e dom 10:00-12:30.. Ospitato nella casa di Don Pedro Murillo che capeggiò il movimento rivoluzionario del 16 luglio 1809, il museo accoglie collezioni di oggetti artistici e mobili del periodo coloniale oltre a ritratti di presidenti boliviani del XIX secolo e dello stesso Don Pedro che fu impiccato dagli spagnoli nella piazza che oggi porta il suo nome.
- 9 Museo del litorale boliviano (Museo del Litoral Boliviano), Calle Jaén n° 789, ☎ +591 2 280758. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab-Dom 10:00-12:30. Cimeli, uniformi, armi e documenti che illustrano gli eventi relativi alla guerra del Pacifico sostenuta contro il Cile e in seguito alla quale la Bolivia perse il suo accesso al mare.
- 10 Museo del costume Juan de Vargas (Museo Costumbrista Juan de Vargas), Calle Sucre angolo calle. Jaén, (Parque Riosinho), ☎ +591 2 280758. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab-Dom 10:00-12:30. Simpatico museo ove sono esposte statuine in ceramica che illustrano la vita di La Paz nei secoli addietro. Una di queste rappresenta l'"akulliko", ovvero la masticazione delle foglie di coca. Altre collezioni sono costituite da vecchie bambole con indosso abiti tradizionali boliviani.
- 11 Museo Andino-boliviano del Tessuto (Museo de Textiles Andinos Bolivianos), Plaza Benito Juárez (Tra i viali Cuba e Guatemala), ☎ +591 2 280758. Lun-Sab 09:30-12:00 e 15:00-18:30, Dom 10:00-12:30.
- Museo Tambo Quirguincha, Calle Evaristo Valle (Sulla plaza Alonzo de Mendoza), ☎ +591 2 390969. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab-Dom 10:00-12:30. Mostra permanente di fotografie della vecchia La Paz. Nella sala Chola sono esposte una serie di maschere del XIX secolo usate per la Diablada (danza dei demoni). Ol museo è ospitato in un edificio che un tempo fungeva da mercato. Tambo significa mercato in lingua quechua.
- Museo Kusíllo, Calle Roosevelt 100 (Vicino agli spazi dell'ex giardino zoologico), ☎ +591 2 280658 - 280487. Mar-Dom 10:30-18:30. Un museo dedicato ai bambini e al loro senso creativo con spazi per giochi, musica, teatro e danza.
- 12 Museo degli strumenti musicali boliviani (Museo de Instrumentos Musicales de Bolivia), Calle Linares 900. Mar-Ven 09:30-12:30 e 15:00-19:00, Sab-Dom 10:00-12:30. Noto anche come museo del Charango, il museo è ospitato nella casa del musicista Ernesto Cavour. Le collezioni comprendono una grande varietà di charango ed altri a membrana e a corde, tipici delle culture indigene.
- 13 Museo della Coca (Museo de la Coca), Calle Linares N° 906. Lun-Ven 10:00-19:00. Le collezioni del museo, costituite da documenti e foto, si ripropongono di fornire una visione imparziale sul tema della pianta della coca e la sua storia, con una serie di documenti che mostrano gli effetti della masticazione delle foglie e delle sostanze stupefacenti che da esse vengono ricavate mediante processi chimici.
- Museo Histórico Militar, Colegio Militar de Ejército. lrpavi, ☎ +591 2 795863. Lun-Ven 09:00-12:00 e 15:00-18:00. Nelle sue sale sono esposti cimeli, trofei, bandiere, armi che ripercorrono le molte guerre che la Bolivia ebbe a sostenere contro i suoi avidi vicini e dalle quali uscì quasi regolarmente sconfitta con notevoli perdite di territorio. L'ultima guerra fu sostenuta nel 1935 contro il Paraguay e comportò la perdita di gran parte del Chaco.
- 14 Museo Nazionale di Storia Naturale (Museo Nacional de Historia Natural), Calle n° 26 (Nella Zona Sur, quartiere di Cota Cota Campus Universitario), ☎ +591 2 795364. Dedicato alle Scienze Naturali il museo è abbastanza lontano dal centro.
- 15 Calle Jaen. Una delle poche zone della città che conserva ancora edifici di origine coloniale. Oggi questi ospitano spesso musei.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modifica- 1 Mercato delle streghe (Mercado de Hechiceria o Mercado de las Brujas) (Calle Linares tra Sagarnaga e Santa Cruz). I negozianti vendono feti di lama, rane secche e altri oggetti utilizzati per rituali Aymara. In questi mercati è possibile inoltre acquistare un charango o altri strumenti musicali boliviani.
- Mercato del giovedì e della domenica a El Alto o fiera del 16 luglio. A partire dalle 5 di mattina, decine di migliaia di venditori ambulanti sistemano le loro bancarelle aspettando che gli acquirenti si avvicinino alla merce esposta. Si usa dire che è possibile trovare di tutto al mercato, qualsiasi tipo di oggetto, “dallo spillo al trattore”. Secondo alcune dichiarazioni, attualmente sarebbero 500.000 i commercianti in possesso dell’ autorizzazione per lavorare nel mercato, ma durante le giornate di attività si contano circa 10.000 bancarelle. Apparecchiature elettroniche, mobili, attrezzi per l'agricoltura e materiali per l'edilizia sono solo alcune delle tipologie di merce esposte sui banchi dei venditori. Questo mercato informale, che rappresenta un elemento importante dell'anima commerciale di El Alto e che si estende per 100 isolati, richiama molti residenti dalla vicina La Paz. Una delle sue principali attrazioni è il settore dei veicoli a motore, situato attorno a Plaza Pacajes e nelle vie attigue, in cui vengono parcheggiati motociclette, auto e mezzi pesanti, tutti di seconda mano. La commercializzazione di questo tipo di beni ha portato allo sviluppo di mercati secondari, come quello dei pezzi di ricambio. Non tutti i prodotti in vendita sulle bancarelle godono di consenso unanime: la disponibilità di capi d'abbigliamento di seconda mano di provenienza estera che fa concorrenza a quelli nuovi, prodotti localmente, è molto controversa. La questione vede schierate due fazioni impegnate in un acceso dibattito: da un lato c'è chi sostiene che l'abbigliamento usato è generalmente più economico e quindi abbordabile per le famiglie con un reddito moderato e dall'altro chi pensa che la vendita di vestiti nuovi contribuisca a creare lavoro a El Alto e in altre parti del Paese. Altre voci critiche nei confronti del mercato lamentano gli scarsi controlli su prodotti come le medicine tradizionali e naturali che sono vendute liberamente e senza alcuna indicazione riguardo alle date di scadenza.
- 2 Mercado Uruguay. Un labirinto di bancarelle in cui è possibile acquistare il migliore pesce fresco della città, la maggior parte del quale è pescato direttamente nel vicino Lago Titicaca. Nel mercato è possibile inoltre gustare locali piatti tipici a base, ovviamente, di pesce.
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Cafe del Mundo, Sagarnaga 324, ☎ +591 2 2310893. Lun-Dom 06:30–22:00.
- 2 Kalakitas Mexican Food n´Drinks, Sagarnaga 363, ☎ +591 77560770. Lun-Ven 12:00–23:00.
Dove alloggiare
modificaPrezzi modici
modificaUn posto letto in una sala dormitorio di uno degli ostelli di La Paz viene a costare quanto una singola camera in un albergo di categoria inferiore. Non vale dunque la pena prenderli in considerazione.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaI dintorni di La Paz offrono innumerevoli possibilità di trekking, dai più blandi fino alle escursioni per veri professionisti. Molte agenzie locali organizzano trekking con guide, trasporti e soggiorni inclusi. Nel caso di voglia organizzare una gita personale, cosa perfettamente fattibile almeno per la Valle de la Luna, la Muela del Diablo e gli altri trekking raggiungibili in giornata, è possibile acquistare carte topografiche dettagliate (1:50.000) presso l'Instituto Geográfico Militar [link non funzionante]. Il costo delle carte è di 30Bs per le copie e 40Bs per gli originali. Contattate l'istituto in anticipo, in quanto capita che non siano disponibili gli originali e si debba aspettare un paio di giorni per la preparazione delle copie.
- 2 Chacaltaya — Il massiccio di Chacaltaya è una comoda gita fuori porta per godersi il paesaggio da una quota di 5421m slm, a soli 25 km dalla capitale. Per i primi chilometri la strada che raggiunge Chacaltaya da La Paz è la stessa che porta allo Huayna Potosí e alla Valle di Zongo, una meta molto popolare tra gli appassionati di alpinismo.
- 3 Valle de la Luna. Ingresso 15 Bs (marzo 2010). Situata a circa 10 km a sud della città, offre uno spettacolo singolare per le peculiari conformazioni rocciose che caratterizzano questo labirinto di canyon e pinnacoli. È raggiungibile facilmente in taxi o con un minibus o bus dal centro della città (direzione Zoo - Mallasa). Per proteggerla dall'urbanizzazione oggi è recintata ed è previsto un biglietto d'ingresso.
- 4 Muela del Diablo — Il Molare del Diavolo è una formazione rocciosa, residuo di un vulcano ormai spento, situato a una quindicina di chilometri in direzione Est/Sud-Est dal centro della città. Offre lungo il cammino per raggiungerlo fantastiche vedute della città e del paesaggio circostante.
- 5 Valle de las Ánimas — Un'altra occasione di trekking a due passi da La Paz è offerta dalla valle delle anime, a circa 10 km dal centro in direzione E. Lo scenario è in parte simile a quello della Valle de la Luna, con canyon intagliati dall'erosione, colonne, guglie.
Esistono due sentieri percorribili: il Sentiero del Río Ovejuyo e il Sentiero della Quebrada Negra.
- 6 Milluni e Valle di Zongo — Questa escursione permette di percorrere i più di 3000 metri di dislivello che scendono dal villaggio di Milluni per la Valle di Zongo in 33 km. Nel tragitto vale la pena gustarsi la Laguna Zongo, in alto fra Chacaltaya e lo Huayna Potosí e più avanti la Laguna Mamankhota.
Per Milluni partono bus dal cimitero di La Paz fra le 5 e le 19 circa.
Itinerari
modificaDa La Paz è possibile percorrere gli itinerari descritti di seguito
I. Al lago Titicaca
modificaEsistono due alternative per il lago Titicaca, situato una settantina di km ad ovest della capitale.
- La strada più celere lambisce le coste meridionali del lago dopo aver oltrepassato il sito archeologico di Tiahuanaco, dichiarato nel 2000 come uno dei Patrimoni mondiali dell'umanità in Bolivia. Dopo si incontra Guaqui, sulle sponde del lago e quindi Desaguadero, valico di frontiera con il Perù. La strada prosegue in territorio peruviano fino alla città di Puno.
- La strada alternativa, molto più interessante, corre tra le coste nord-orientali del lago e i contrafforti occidentali dell'impressionante Cordillera Real, offrendo la possibilità di raggiungere alcuni centri montani come Sorata, alle falde del Nevado Illampu che raggiunge quota 6.368 m. o anche il remoto sito archeologico di Iskanwaya, una cinquantina di km da Sorata. Sempre da Sorata si può seguire la strada che segue "El Camino del Oro", un tracciato di epoca Incas che conduceva a miniere aurifere del bassopiano amazzonico. Charazani è invece il centro più vicino alla riserva di Ulla Ulla, oggi integrata nella più vasta "Área Natural de Manejo Integrado Apolobamba". Le località che si incontrano seguendo la strada costiera sono elencate di seguito:
- Puerto Perez (67 km) - Dove ci si imbarca alla volta delle isole lacustri e dove approdano i battelli provenienti da Puno, Perù.
- Copacabana - La località più interessante del lago Titicaca è collegata alla riva nord da un servizio di battelli che attraversano gli stretti di Tiquina. Da Copacabana si raggiungono sempre in battello la Isla do Sol e la Isla de la Luna.
- Achacachi (90 km) -
- Puerto Acosta - Ultima località boliviana prima della frontiera con il Perù
II. Lungo la carrozzabile n° 4 (Ruta 4)
modificaLa "Ruta 4" è la principale arteria del paese ed è quindi ben mantenuta. Insieme alla sua deviazione, la "Ruta 1" permette l'accesso alle principali città dell'arido "Altiplano". Di seguito una breve descrizione.
- Caracollo - Niente più che un incrocio donde si distacca la deviazione per Oruro (230 km sulla Ruta 1), Potosí, Sucre, Uyuni con i suoi laghi salati e Tarija, in prossimità del confine con l'Argentina.
- Cochabamba (383 km) - Situata sull'itinerario principale, Cochabamba è la terza città della Bolivia e costituisce la base per escursioni al Chapare, una regione simile a "Los Yungas" per caratteristiche climatiche che anche qui favoriscono la crescita delle piante di coca.
- Santa Cruz - Prima città boliviana per numero di abitanti e sviluppo economico, Santa Cruz è anche una delle porte d'ingresso del paese grazie al suo aeroporto internazionale e a relativamente facili collegamenti via terra con la città brasiliana di Cuiabá nello stato del Mato Groso del Sul.
III. Lungo la carrozzabile n° 3 (Ruta 3)
modificaSoprannominata la "strada della morte", la Ruta 3 è considerata la strada più pericolosa del mondo nel suo tratto iniziale. Essa ridiscende il versante della cordigliera che da sul bacino amazzonico, offrendo viste mozzafiato tra una lussureggiante vegetazione tropicale. Prosegue quindi nel piatto bacino amazzonico ove esistono interessanti riserve naturali, giungendo, tramite le sue diramazioni, ai posti di frontiera con il Brasile. Le località più interessanti lungo questo difficile percorso sono descritte di seguito:
- Parco nazionale Cotapata (Parco nazionale e area naturale del Manejo Integrado (PN-ANMI))
- Coroico
- Chulumani (123 km) - Il capoluogo dello Yungas meridionale, accoglie pochi visitatori ma come Coroico presenta grandi opportunità di trekking.
- Caranavi - Donde si distacca una strada che risale il rio Mapiri passando per il villaggio di Guanay, un centro minerario in una zona di filoni auriferi.
- Yucuma - All'incrocio con la "Ruta 2" che conduce a Rurrenabaque, località turistica vicina all'ingresso del Parco nazionale Madidi, molto visitato. Da Rurrenabaque la "Ruta 8" conduce a Riberalta e a Guayaramerín posto di frontiera con il Brasile (stato di Rondonia)
- San Ignacio de Moxos
- Trinidad - Capoluogo del dipartimento del Beni
Informazioni utili
modificaCollegamento esterno al Gobierno Autónomo Departamental de La Paz.
Altri progetti
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