Mare
ampia distesa d'acqua salata
Citazioni sul mare.
Citazioni
modifica- A Genova m'arricchii di un nuovo grande amore. Era il primo pomeriggio d'una giornata limpida e ventosa. Con le braccia appoggiate a un parapetto in muratura, e la città policroma alle mie spalle, ammiravo l'ampia distesa turchina gonfia di vita. Il mare! L'eterno, immutabile mare mi si precipitava incontro con voce cupa e misteriosa e con un desiderio incompreso e io sentii che una parte di me si legava indissolubilmente per la vita e per la morte all'acqua azzurra e schiumeggiante. (Hermann Hesse)
- Al rio sottile, di tra vaghe brume, | guarda il bove coi grandi occhi: nel piano | che fugge, a un mare sempre più lontano | migrano l'acque d'un ceruleo fiume. (Giovanni Pascoli)
- Alla fine, d'improvviso, vedevi il mare. Non l'aveva mai visto prima, lui. Ne era rimasto fulminato. L'aveva salvato, a voler credere a quello che diceva. Diceva: "È come un urlo gigantesco che grida e grida, e quello che grida è: 'banda di cornuti, la vita è una cosa immensa, lo volete capire o no? Immensa'". (Alessandro Baricco)
- Amo il mare sempre di piú... forse una volta preferivo la montagna perché era tanto lontana. Adesso non vorrei piú andarci. Credo che proverei vergogna e paura. È troppo capricciosa, troppo irregolare, troppo varia... certo mi sentirei in condizioni d'inferiorità. Quali sono gli uomini che preferiscono la monotonia del mare? Sono quelli, mi sembra, che hanno scrutato troppo a lungo, troppo profondamente nel groviglio delle cose interiori per non chiedere almeno a quelle esteriori una cosa soprattutto: la semplicità... Non è il fatto che in montagna ci si debba arrampicare coraggiosamente, mentre al mare si sta placidamente sdraiati sulla sabbia. Ma io conosco il diverso sguardo degli appassionati dell'una e dell'altro. Occhi sicuri, audaci, giocondi, pieni di iniziativa, di coraggio e di risolutezza errano di vetta in vetta; ma sulla vastità del mare che con mistico e snervante fatalismo rovescia sulla spiaggia le onde, si posa uno sguardo sognante, velato, disincantato e pieno di saggezza, che è già penetrato profondamente in qualche intrico doloroso. Salute e malattia: ecco la differenza. Ci si inerpica arditi nella meravigliosa molteplicità delle vette dentate, frastagliate, dirupate per mettere alla prova un'energia vitale non ancora spesa. Ma si cerca riposo nella vasta semplicità delle cose esteriori, stanchi come si è della confusione di quelle intime. (Thomas Mann)
- C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro. (L'ultimo samurai)
- Che ne sai tu del mare | genovese di sto cazzo | sempre appeso alle tue tasche. | Invece il mare è femmina | e non la puoi tradire | con le sue curve azzurre | a sfruculiare le terre... | e non lo puoi capire. (Fabrizio De André)
- Che smisurato mar, dove non hanno | Freno gì'irati venti, e dove l'onda | Turgida spuma, ed implacabil s'erge! (Carlo Innocenzo Frugoni)
- Chi ha chiuso tra due porte il mare, | quando erompeva uscendo dal seno materno, | quando lo circondavo di nubi per veste | e per fasce di caligine folta? | Poi gli ho fissato un limite | e gli ho messo chiavistello e porte | e ho detto: "Fin qui giungerai e non oltre | e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde". (Libro di Giobbe)
- Chi va al mare | torna impietrito. (Tomas Tranströmer)
- Col mare | mi sono fatto | una bara | di freschezza (Giuseppe Ungaretti)
- Come se il Mare si spartisse | e mostrasse un altro Mare – | e quello – un altro – e i Tre | solo un Presagio fossero – || di una Serie di Mari – | non frequentati da Rive – | loro stessi essendo di Mari il Limite – | eternità – è Questo – (Emily Dickinson)
- Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice. (Jean-Claude Izzo)
- Diego non conosceva il mare. Suo padre, Santiago Kovadloff, lo condusse a scoprirlo.
Se ne andarono a sud.
Il mare stava al di là delle alte dune, in attesa.
Quando padre e figlio, dopo un lungo cammino, raggiunsero finalmente quei culmini di sabbia, il mare esplose davanti ai loro occhi. E fu tanta l'immensità del mare, e tanto il suo fulgore, che il bimbo restò muto di bellezza.
E quando alla fine riuscì a parlare, tremando, balbettando, chiese a suo padre:
«Aiutami a guardare!» (Eduardo Galeano) - Difficil' è nell'onde acerbe, e crude, | quando l'irato mar poggia, e rinforza, | tener dritto il timone; ma non deve | però esperto nocchier perder sì l'arte, | che dall'ira del mar rimanga vinto | senza opporsi al furor; chè spesse volte | vinse l'altrui valor l'aspra tempesta. (Giambattista Giraldi Cinzio)
- Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima. (Jacques-Yves Cousteau)
- È il mare, Rauf, di cui mi parlò la volpe, quel giorno in cui uscii dalla mia testa. Ricordo quel che disse. "Sale e alghe. È tutta acqua, là." Non capivo come un posto potesse essere tutta acqua. Guarda! Si muove di continuo! (Richard Adams)
- E in seguito, quando apprese dai racconti com'era grande il mare e come si poteva percorrerlo con navi per giorni interi senza vedere terra, nulla gli fu più gradito che immaginare di trovarsi su una di quelle navi, molto in alto nella coffa dell'albero più a prua, e di volare attraverso l'odore senza fine del mare, che in realtà non era più un odore, ma un respiro, un espirare, la fine di tutti gli odori, e gli pareva di dissolversi, in questo respiro, dal piacere. (Patrick Süskind)
- Ecco il mare, grande e immenso, | dove si muovono creature innumerevoli, | animali piccoli e grandi. | Là viaggiano le navi | e là nuota il leviatano che hai creato perché vi si diverta. (Salmi)
- Eppure er mare... er mare, quann'è bello, | Che vedi quel'azzurro der turchino, | Che te sdraj longo li vicino, | Te s'apre er core come 'no sportello. (Cesare Pascarella)
- Era tranquillamente azzurro il mare; | Ma sotto a quella balza un sordo e fisso | Muggito fean le spumanti acque amare; | Che un fiume, cui fu dal pendìo prefisso | Cieco sotterra il corso, ivi formava | Co' moti opposti un vorticoso abisso. (Alfonso Varano)
- Fa meraviglia che, in tanta copia di lavori letterari, nissuno abbia pensato mai a raccogliere in un volume le principali cose dette dai poeti intorno al mare.
Ognuno, guardando il mare tranquillo agli splendori del tramonto, o in limpido mattino, o in burrasca, è commosso; ma queste emozioni, l'arcana malinconia, la gioconda festa, la selvaggia sublime voluttà, i poeti hanno, naturalmente, senza paragone più degli altri uomini, sentito e dipinto, e i colori son stati varii, secondo l'indole speciale e la tempra del loro animo e del loro ingegno, il tempo in cui hanno vissuto, il tratto della loro vita in cui hanno scritto. (Michele Lessona) - Ho scoperto il segreto del mare meditando su una goccia di rugiada. (Kahlil Gibran)
- Il dramma del Mare, | l'inquietudine del Mare, | Sempre | sempre | dentro di noi! (Jorge Barbosa)
- Il mare aveva preso un tono dal taglio fresco del ferro, non soltanto colore, ma condizione formata in un atto, cambiamento, novità e paesaggio; e durezza, alla vista, pure pronta a trasformarsi. (Raffaello Brignetti)
- Il mare, com'è strano il mare, | non è che non ne senta la sua poesia ma mi fa vomitare. (Giorgio Gaber)
- Il mare è amico della libertà. Tutti i popoli veramente liberi hanno abitato sempre sul mare. (Madame de Staël)
- Il mare è fatto così. Puoi essere il miglior marinaio del mondo, ma arriva lui e ti liquida. L'unica consolazione è comportarti al meglio... (Arturo Pérez-Reverte)
- Il mare è | il Lucifero dell'azzurro. | Il cielo caduto | per l'anelito d'essere la luce. || Povero mare condannato | a eterno movimento, | mentre prima era stato | quieto nel firmamento! || Ma dalla tua amarezza | ti redense l'amore. || Desti alla luce Venere pura | e il tuo abisso rimase | vergine e privo di dolore. || Le tue tristezze sono belle, | mare di spasimi gloriosi. (Federico García Lorca)
- Il mare è numeroso di onde; contiene casi che intervengono in altri casi, provvisori, imbrogliati, non mai risolti del tutto. (Raffaello Brignetti)
- Il mare è sempre bello, nei suoi colori, le sue voci, i suoi umori, non sono mai riuscito a capire come gli artisti greci abbiano potuto concentrarsi e dare forma a tante meraviglie avendo sotto gli occhi sempre un tale spettacolo fascinoso, ammaliante. A me basta il ricordo del mare a occupare tutta la mia fantasia. (Gruppo di famiglia in un interno)
- Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre. Il suo respiro è puro e sano. È l'immenso deserto dove l'uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé. Il mare non è altro che il veicolo di un'esistenza soprannaturale e prodigiosa; non è che movimento e amore, è l'infinito vivente, come ha detto uno dei vostri poeti. Infatti, professore, la natura vi si manifesta con i suoi tre regni: minerale, vegetale, animale. (Jules Verne)
- Il mare è un amico dalle mille facce, mai monotono, mai ripetitivo, mai uguale. (Susanna Agnelli)
- Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare. (Jorge Luis Borges)
- Il mare è un elemento diverso [dalla terraferma], dove il coraggio e la semplice volontà di resistere non bastano mai per portare in salvo un uomo; la lotta contro il mare è lotta fisica, senza scappatoia: una battaglia contro un instancabile nemico nella quale l'uomo in realtà non vince mai. Il massimo che può attendersi è di non venir sconfitto. (Alfred Lansing)
- Il mare è un nemico che gli uomini si sforzano di amare. (Giovanni Papini)
- Il mare ha questa capacità; restituisce tutto dopo un po' di tempo, specialmente i ricordi. (Carlos Ruiz Zafón)
- Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza. (Joseph Conrad)
- Il mare non è solo acqua. Ha un suo spirito, e detta regole. Chi le viola deve tenersi pronto a una punizione crudele. (Valerio Evangelisti)
- Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole. (Giovanni Verga)
- Il mare. Oh, quando uno è nato in riva al mare come me, come fa senza il mare? Quelli che son nati in riva al mare ci manca un lato. Hanno il didietro, i due difianchi e il davanti niente. Ti manca il davanti. E hai la testa aperta. Il mare. (Paolo Cevoli)
- Il mare spesso parla con parole lontane, dice cose che nessuno sa. Soltanto quelli che conoscono l'amore possono apprendere la lezione dalle onde, che hanno il movimento del cuore. (Romano Battaglia)
- Il mare vede soltanto viaggiare: lui non ha mai viaggiato. (Ramón Gómez de la Serna)
- In alto mare, l'aria era fresca, le ferite cicatrizzavano più in fretta e il silenzio si faceva intenso quanto bastava per rendere sopportabili le domande senza risposta e giustificare i propri silenzi. (Arturo Pérez-Reverte)
- In mare è la mia vita arrisicata, | d'inverno, in mezzo al Faro di Messina: | al vento, a la fortuna abbandonata, | di notte con le negre onde cammina. | Un remo ed una vela ha conservata | la stanca mia barchetta peregrina, | e così sola va per disperata, | ché Amore lo comanda e 'l Ciel destina. (Francesco Galeota)
- Io amo il mare, di un amore pieno di rancore, proprio come per la femmina che si desidera e non si può possedere. (Antonio Pugliese)
- Io veggo un mare, che in crudele aspetto | Freme in un dì, che al Sole i rai scolora: | Nave lo solca tutta cedro eletto | I ben difesi fianchi, e l'alta prora. (Carlo Innocenzo Frugoni)
- L'anima del mare | sente tutto. (Alberto Casiraghi)
- La fecondità del mare è enormemente superiore a quella della terra. È nel mare che è cominciata la vita ed è qui che è comparsa per la prima volta la competizione intensa tra gli animali. Una risposta alla competizione è il produrre quantità enormi di discendenti. Sono molti gli animali marini che lo fanno. Di fatto noi pensiamo che il passaggio degli animali sulla terraferma sia stato un passo avanti positivo nell'evoluzione della vita. Ma in realtà quelle remote creature, scacciate dall'oceano, cercavano soltanto di sfuggire alla competizione. E potete immaginare cosa successe quando i primi pesci-anfibi s'arrampicarono sulla spiaggia e allungarono la testa per dare un'occhiata e videro questa terra vasta e asciutta dove non esisteva competizione. Per loro doveva essere una sorta di terra promessa. (Michael Crichton)
- La nuvola era sorta dalle parti infedeli di Levante, dal mare, elemento dei meno devoti, e veniva così in fretta, piccola e rabbiosa, che nel tempo d'andare e tornare di sagrestia già spuntava sul filare dei pioppi in fondo allo stradale della canonica: d'un tratto si torsero e si piegarono investiti come da un fuoco. Tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di vento. (Riccardo Bacchelli)
- La parola "thàlassa" possiede la freschezza di un mazzo di anemoni di mare tenuto in mano. Essa schiocca come la piccola vela bianca di una barchetta sospinta dal meltemi. La parola "thàlassa" è un sussurro azzurro nell'orecchio. È un boccone azzurro che suscita la voglia di viaggiare, nel macrocosmo e nel microcosmo di ciascuno di noi, travolto dalla tempesta della mente, del pensiero e delle fantasticherie. (Ioanna Karistiani)
- La vita del mare segna false rotte, | ingannevole in mare ogni tracciato, | solo leggende perse nella notte | perenne di chi un giorno mi ha cantato. (Francesco Guccini)
- La vita sotto la superficie lucente ha una trama più intricata di qualsiasi foresta pluviale. Sin dagli inizi della nostra storia, l'uomo usa il mare come fonte di cibo. C'è sempre stata la convinzione che mari e oceani fossero così vasti, così profondi che esaurirli fosse impossibile. Non abbiamo mai immaginato che la produttività delle acque venisse a calare. Madre Oceano, così la chiamavamo, e abbiamo sempre fatto affidamento su di lei. Come poteva abbandonarci? Ma l'ha fatto. O meglio, siamo stati noi ad abbandonare lei. Ormai peschiamo con metodi assolutamente innaturali, e molte specie sono a grave rischio di estinzione, senza contare quelle già estinte. (Richard Ellis)
- Le cose cambiano, come cambia il colore del mare quando lo osservi per molte ore. (Arisa)
- Lo stesso amore che il montanaro porta ai suoi monti abbiamo innegabilmente noi danesi per il mare. Contemplai dal mio balcone quella distesa azzurro cupa, nuova eppur conosciuta da sempre. (Hans Christian Andersen)
- Ma non soltanto il mare è un tale avversario dell'uomo che è per lui un estraneo: esso è anche un nemico diabolico delle proprie creature e, peggio di quel padrone di casa persiano che assassinò i suoi ospiti, non risparmia la prole ch'esso stesso ha generato. Come una tigre inferocita che balzando per la giungla schiaccia i suoi stessi piccoli, il mare scaglia anche le più forti balene contro la roccia e le lascia lì a fianco a fianco con gli avanzi frantumati delle navi. Nessuna pietà, nessun potere, tranne il suo, lo governano. Sussultando e sbruffando come un destriero da battaglia impazzito, che abbia perduto il suo padrone, l'oceano senza legge scorre il globo.
Considerate l'astuzia del mare: come le sue creature più temute scivolano sott'acqua, senza quasi affatto mostrarsi, perfidamente nascoste sotto le più incantevoli tinte dell'azzurro. Considerate pure lo splendore e la bellezza diabolici di tante delle sue razze più feroci, quali le forme aggraziate ed eleganti di tante specie di squali. Considerate ancora il cannibalismo universale del mare: come tutte le sue creature si predano a vicenda mantenendosi fin dall'inizio del mondo in guerra eterna. (Herman Melville) - Mare, divino Mare, io non credo, non voglio | credere che la terra sia rotonda! | Miopia dei nostri sensi! Sillogismi nati morti! | Logiche defunte!... O Mare, io non credo | che tu malinconicamente t'avvoltoli | sul dorso della Terra | come una vipera sul dorso d'un ciottolo!... | L'han dimostrato i Sapienti, | che tutto seppero misurarti, e che tutte | scandagliarono le tue onde... | E che importa?... Nessun sapiente mai | saprà comprendere il verbo tuo di delirio!... | Sei infinito e divino!... Me lo giurasti, o Mare, | col grave giuramento delle tue labbra schiumanti | che va da spiaggia a spiaggia, ripercosso | dagli Echi attenti e protesi come vedette in agguato. | Me lo giurasti, o Mare, | coll'irosa tua voce, che i tuoni | furiosamente scandono! (Filippo Tommaso Marinetti)
- MARE. Non ha fondo. Immagine dell'infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!». (Gustave Flaubert)
- Mare, | piccolo mare, | porgimi | ancora | le tue dita | di spuma | che a notte | rubano, | furtive, | l'impronta | dei miei passi. (Riccardo Mannerini)
- Mi accade spesso di pensare al mare. Penso al mare quando è calmo. Ecco, il mare calmo mi sembra l'immagine stessa dell'esistenza, cioè di quella vita immutabile che è sempre stato il mio vano sogno. (Carlo Cassola)
- Mi soffermai a guardare le luci dei cantieri navali, gli alberi delle barche sui moli sferzati dal burian, il fanale rosso della diga foranea. E più in là, oltre tutto questo, il mare. Nero, silenzioso, infinito. Tutto ha un inizio e una fine. E per me il mare è come la fine di tutto. L'immensa, sterminata distesa dove ogni cosa può perdere la sua identità e tornare ad essere quello che è sempre stata. Acqua. Vento. Niente. Questo siamo sempre stati prima che nostra madre ci regalasse al mondo, e regalasse un po' di mondo anche a noi. E questo alla fine torneremo a essere. Don't worry, babe. Be happy. (Bruno Morchio)
- Non c'è niente di più disperatamente monotono del mare; non mi stupisco della ferocia dei pirati. (James Russell Lowell)
- Non sapete di quale amore io amo? Io amo come il mare ama la riva: dolcemente e furiosamente! (Federico De Roberto)
- Non sta mai fermo. Mai. Mai, mai. Io non riusco a guardare a lungo il mare. Se no tutto quello che succede a terra non m'interessa più. (Deserto rosso)
- Non trova piacere dinanzi un lavoro d'artista quello spettatore che non possa risvegliarsi nella memoria qualche cosa almeno del vero in esso rappresentato: onde, per esempio, le celibri Marine di Vernet al Louvre saranno indifferenti per chiunque non abbia veduto il mare. (Giuseppe Bianchetti)
- Oggi è rimasto eguale | solo il mare. | Non può invecchiare | né incanutire | non ha rughe il mare | né assume quell'aria | da fico sfatto, mai. | È giovane come al tempo di Ulisse. (Marcello Marchesi)
- Per me il mare è un perenne miracolo, | i pesci vi guazzano – gli scogli, – il moto delle onde – i vascelli con uomini a bordo, | si danno mai miracoli più strani? (Walt Whitman)
- Per qualche strana ragione uno è abituato a pensare alle vicende umane come avvenimenti sulla terra, a vedere il passato nella fisicità dei monumenti, in quel che è stato costruito, nei resti di quel che è stato distrutto e nelle tombe; eppure gran parte della storia, e spesso proprio quella più drammatica, è stata scritta sui mari dove gli uomini non hanno lasciato traccia di sé, dove tutto è stato inghiottito dall'acqua che è oggi come era mille o centomila anni fa: illeggibile. Il mare ha ispirato i grandi sogni di conquista dell'uomo; sul mare si sono giocate le sorti di civiltà e di imperi. È la promessa di terre sconosciute al di là dell'orizzonte che ha spinto i grandi navigatori ad affidare le proprie vite al mare. (Tiziano Terzani)
- Quando tu scorgi il mare scendere sulle sabbie, ritornare alle cupe profondità del largo, pensa che alcune ore dopo tornerà a spumeggiare: bianco, scintillante al sole, audace e forte, come se queste onde fossero le prime a venire all'assalto del mondo! (Léon Degrelle)
- Questo invito d'ogni istante | che il mare ci fa di evadere! | Questa disperazione di voler partire | e dover rimanere! (Jorge Barbosa)
- Sei terribile, o mare; e sì mi piaci | Quando pugni col vento; s'erge negro | II flutto, poi rovesciasi spumoso, | Vien d'onda in onda ai liti, e vi si frange. | Notte piomba sul pelago, e incessanti | Rimugghiano le tenebre profonde; | Scroscia, avvampando, il fulmine, o fra torvo | Pallor l'acque crucciose metton lampi. | Sei terribile, o mare; e sì mi piace | La diva immensità delle tempeste. (Augusto Conti)
- Siamo legati all'oceano. E quando torniamo al mare, sia per navigarci che per guardarlo, torniamo da dove siamo venuti. (John Fitzgerald Kennedy)
- Soltanto il mare dà ai suoi abitanti quella giocosa e libera eleganza e morbidezza di toni, l'iridescente e mossa fluorescenza dei vetri antichi, la mirabile tenerezza e intimità dell'effimero. (Ernst Jünger)
- Solo il mare lo sa, | tutto quello che non si chiede, lo riporterà. (Calcutta)
- Sotto il punto volteggiante della poiana | avanza rotolando il mare fragoroso nella luce, | mastica ciecamente il suo morso di alga e soffia | schiuma sulla riva. (Tomas Tranströmer)
- Sotto il vivo raggio del sole, il glauco mare freme di gioia; è fresco, è profumato. Le sue voci seduttrici sono irresistibili, e bisogna evitare di guardare per non gettarvisi dentro, anelanti del suo abbraccio. (Matilde Serao)
- Tu, mare, innumerevole lingua. Che ti conformi a lambire le più piccole rientranze di scoglio non meno che i golfi amplissimi dei continenti. E ora fiotti, lusinghevole e blando, ora ruggisci con tutte le buccine e le cornette del finimondo. Cupolone di umida tenebra sulla fronte dell'affogato; compiacente grembo all'ingresso del cimentoso bagnante... Mare, che devo dirti, se non che selvaggio m'affascini e tenero m'innamori? E che ogni volta mi sembra, mirandoti, che niente, meglio del tuo essere e non essere e riessere, somigli alla natura di Dio? (Gesualdo Bufalino)
- Tutto quel che si racconta del mare fa risuonare un'eco di favola nelle orecchie di un terricolo, e tutti i prodotti del mare hanno una certa qualità favolosa, come se appartenessero a un altro pianeta, dalle alghe alle storie che raccontano i marinai o i pescatori. In questo elemento, il regno animale e quello vegetale s'incontrano e si mischiano in maniera bizzarra. (Henry David Thoreau)
- Un ultimo sguardo ancora | su di te, beneamato mare | prima di un difficile addio | e se Dio vuole, di un arrivederci! | Per prendere congedo ho scelto | una notte calma, un chiaro di luna | ti stendi davanti a me, radioso | scintillante, argentato, sei tu | ma quando domani, sorti dalle dune | ti abbracceranno i raggi del sole | a gran velocità, ad ali spiegate, | sarò volata via, assai lontano | il bianco stormo di gabbiani | planerà per sempre sulle tue acque | e se all'appello ne manca uno | Come farai a saperlo?. (Elisabetta di Baviera)
- Uomo libero, sempre tu amerai il mare! Il mare è il tuo specchio; tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima. Il tuo spirito non è abisso meno amaro. (Charles Baudelaire)
- Il mare è talmente bello che sarebbe un delitto incollare gli occhi a uno schermo invece di guardarlo.
- Il mare mi ha insegnato che la natura non è a nostra disposizione, non ci appartiene...
- In mare si può fare di tutto: il commercio e perfino le guerre...
- Mai contrastare la forza del mare, mai andare in direzione opposta degli elementi naturali. È necessario assecondarli se si vogliono evitare conseguenze fatali.
- Chi sono io?... Chi sono!... Tutto tace.... Il mare ha coscienza di questa sua poesia? e il cielo?...
- Il mare!... È bello: ma a lui tendo le braccia invano. È infinito: là, là, sempre là, là, non c'è l'amore, ma la schiuma e l'amarezza: in fondo? giù? Mostri, schifosi polipi, ossame e putridume... O marinara brunazza, lasciami giù vedere la medaglietta che hai in seno. Ami tu le stelle? Nessun poeta ha potuto infilzarle per farne una collana. Ami tu l'alba? ami le tinte azzurrine-perla? Non reggono alla lascivia.
- Mare e cielo! Vorrei correrli tutti! Essere un'onda spinta e risospinta, per vagare e vagare, per mutarmi in un fiocco di spuma al collo di un'ondina, e formare una collana di perle: essere un millimetro cubo di gas, per vagare e vagare, e correre ad accendermi vicino alle stelle d'Iddio.... Pavoneggiarmi un minuto, esser bello, adorare il Paganesimo, adorare il nostro Ieova, aver veduto il mare, il cielo.... ma finire! O Natura, per carità, lasciami finire!
- Vedesti il mare, o esule? Vedesti il lavoro eterno ed alterno dell'onda coll'onda? Così è dell'uomo: è perseguito dall'infinito, è sbattuto all'infinito. Oh fortunato se sopra il suo capo vede brillare una stella!
- Come tutte le grandezze della natura serve a ricordarci che c'è qualcosa di più potente e imponente di noi e che la vita ha dei ritmi che ci conviene seguire, anche se non sempre sono quelli che vorremmo. Il mare ci offre una meravigliosa lezione sulla realtà.
- Mi piace immaginare quello che nasconde sotto di sè, come ti fa capire che sei poca cosa rispetto alla sua immensità.
- Sono nato al mare (a Forte dei Marmi [...], ndr) e fin da piccolissimo, d'estate, mia mamma, che di lavoro faceva le pulizie, mi lasciava in uno stabilimento balneare dove lavorava una zia. Da maggio a settembre, dalle otto del mattino alle nove di sera, la spiaggia era la mia casa e nel resto dell'anno non è che fosse molto diverso. La prima volta che ho viaggiato in vita mia avevo tredici anni e sono andato in gita con la scuola a Firenze. Quel giorno ho capito che esistono posti senza mare e mi sono sentito triste, una tristezza che tutt'oggi provo se vado in un luogo dove il mare non c'è. Mi sembra un'ingiustizia.
- Il mare ci dà sostanzialmente tre grandi doni: mitiga il clima, e questo lo farebbe sia un mare in salute che un mare malato; però gli altri due sono legati soltanto ad un mare sano e sono l'assorbimento dell'anidride carbonica — perché noi emettiamo un'infinità di gas serra, molti più di quanti siano tollerati da un ambiente sano, come i combustibili fossili che bruciamo per le macchine, per le industrie, per il riscaldamento; e come l'allevamento, perché anche gli animali contribuiscono; i bovini e i ruminanti emettono infatti metano — e tutto questo va a finire nel mare che lo assorbe, lo purifica e ce lo restituisce sotto forma di ossigeno. Il mare è come una sorta di grande Foresta Amazzonica sommersa, e questa è una funzione importantissima. Infine ci sono tre miliardi di persone che vivono delle proteine che vengono dal mare, dalla pesca. Ci sono navi fattoria che stanno in mare per mesi, magari con l'aiuto di un piccolo aereo che individua i tonni, e che con enormi reti catturano tutto il branco, e arrivano a terra già con il prodotto finito. Madre Natura continua a fare le stesse uova e gli stessi figli di 100 anni fa, quindi penso che questo tipo di economia basata sull'uccisione industriale di animali selvatici sia arrivata ad un punto di non ritorno. Credo che dovremmo iniziare a considerare il mare solo come un'immensa riserva di meraviglie e non di cibo. Magari faremo l'agricoltura in mare coltivando piante alofite che sopportano l'acqua salata...!
- Il mare è la vita, non è solo fonte di cibo. Ci cura, ci dà l'ossigeno: ogni due respiri che facciamo uno viene dal mare, grazie a delle piccolissime alghe che catturano anidride carbonica e ridanno ossigeno. Siccome poi è l'ambiente che decide la nostra esistenza con il premio della sopravvivenza o con la punizione della morte, si può affermare che il mare non è la medicina ma la fonte della vita.
- [«Il mare è un ambiente silenzioso come si pensa?»] No, affatto. Il suono viaggia cinque volte più veloce che nell'aria. Sott'acqua è come avere un paio di amplificatori nelle orecchie. Senti i gamberetti che sgranocchiano, senti che si fischia e si soffia per segnalare il territorio o un corteggiamento. Il clic di un sommergibile in Sicilia arriva in Costa Azzurra.
Proverbi
modifica- A mare tranquillo ogni uomo è pilota.
- A torto si lagna del mare, chi due volte ci vuol tornare.
- Bello è contemplare il mare dal porto.
- Chi ha paura delle onde non navighi in mare.
- Chi il vasto mare intrepido ha solcato, talvolta in piccol rio muore annegato.
- Chi non naufragò in mare, può naufragare in porto.
- Chi non sa orare, vada in mare a navigare.
- Chi non va per mare, Dio non sa pregare.
- Chi teme acqua e vento non si metta in mare.
- Con il mare non si scherza.
- Donna, fuoco e mare son pieni di pericoli.
- Il mare insegna a pregare.
- Il mare tanto inghiottisce i savi, quanto i pazzi.
- Loda il mare e rimani a terra.
- Meglio povero in terra che ricco in mare.
- Meglio una vecchia capanna in terra, che una nave nuova in mare.
- Nel mare grosso si pescano i pesci grossi.
- Non credere alle lacrime del mare, il suo occhio è sempre pieno d'acqua.
- Quando il mare è in bonaccia, tutti san navigare.
- Tre cose fan l'uomo guadagnare, scienza, corte e mare.
- Va' al mare, se vuoi ben pescare.
- Chi va pe' chistu mare chisti pisce piglia.
- Chi se mette pe' mare adda sape' primma natà.
- Chi il tristo mandi al mare, non aspetti il suo tornare.
- Dal mare sale, e dalla donna male.
- Piè di montagna, porto di mare, fanno l'uomo profittare.
Bibliografia
modifica- Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi, Pan libri, 2004. ISBN 8872171903