Genesi: La creazione e il diluvio

film del 1994 diretto da Ermanno Olmi

Genesi: La creazione e il diluvio

Questa voce non contiene l'immagine di copertina. Per favore aggiungila, se puoi. :)
Titolo originale

Genesi: La creazione e il diluvio

Lingua originale italiano
Paese Italia, Germania
Anno 1994
Genere biblico
Regia Ermanno Olmi
Soggetto Genesi (capitoli 1-9)
Sceneggiatura Ermanno Olmi
Interpreti e personaggi

Genesi: La creazione e il diluvio, film TV del 1994 con Omero Antonutti, regia di Ermanno Olmi.

Bambino: Mamma, ho paura.
Madre: Sono qui, vicino a te. Non devi aver paura.
Bambino: Perché è buio?
Madre: Perché anche il giorno riposa. Il sole è andato a coricarsi, come noi.
Bambino: Anche il sole?
Madre: Anche il sole. Di notte tutti si abbandonano al sonno. Chiudono gli occhi e così non vedono il buio. Su, adesso prova anche tu a chiudere i tuoi occhietti.
Bambino: Ma dopo posso aprirli?
Madre: Appena il cielo comincerà a schiarire. E allora vedremo cosa ci porta di nuovo il giorno che sta per venire.
Bambino: Tu lo sai cosa ci porta?
Anziano: Nessuno può conoscere quello che ancora si nasconde nel grembo della luce. Bisogna attendere la nascita del giorno nuovo, e allora scopriremo tutte le meraviglie che sono in ogni alba della terra. Ma pochi sono coloro che sanno vedere.
Bambino: Tu sei capace?
Anziano: Solo qualche volta. E quando è il Signore che guida il mio sguardo.
Bambino: Anche a me?
Anziano: Gli occhi dei bambini non hanno bisogno di questo aiuto. Il Signore è lieto di mostrare la sua opera allo sguardo degli innocenti. Come quando il primo uomo aprì gli occhi sul mondo, e il suo stupore non aveva fine.

  • Prima dell'inizio era il buio. Il buio che ancora non conosceva la luce. E la tenebra avvolgeva ogni cosa, la tenebra del nulla e dell'ignoto, poiché nulla esisteva, neppure la conoscenza del nulla. (Anziano)

Citazioni su Genesi: La creazione e il diluvio

modifica
  • Fuori da sofisticazioni e spettacolarità pirotecniche, il più sospinto dalla religiosità tra i registi di cinema vuole puntare all'essenza: nei costumi ruvidi approntati da Enrico Sabbatini per berberi ingaggiati come attori d'occasione, nell'Arca costruita dallo scenografo Paolo Biagetti e vista come una stalla povera e odorosa, nell'atmosfera che attinge alla memoria visiva "del Giotto della Cappella degli Scrovegni", come segnala Olmi. (Leonetta Bentivoglio)
  • [Sull'obiettivo del film] Reimparare a guardare, in quel rispetto di attenzione alla natura che si va perdendo. Io credo nella meraviglia del meraviglioso, nel prodigio di un atto creativo che si ripete. Le albe e i tramonti, il miracolo dell'incontro d'amore. Nessun Dio da rappresentare, nessuna immagine da enfatizzare con effetti speciali. Cerco Dio nei segni intatti di una creazione che quotidianamente si rinnova, esatta e misteriosa come quel primo giorno: "In principio". (Ermanno Olmi)
  • Una scelta coraggiosa e per nulla commerciale quella di Olmi. Evitando i classici metodi di epicità, attraverso i quali la Sacra Bibbia è sempre stata rappresentata, cerca di entrare in un'atmosfera ascetica. Essendo un libro trasmesso oralmente di generazione in generazione, il regista dà molto spazio alla voce narrante, con una musica etnica che ricorda le atmosfere new-age e la colonna sonora di L'ultima tentazione di Cristo di Peter Gabriel, nei momenti più tenui. Parte dalla creazione, come testimonia il titolo, e arriva a Noè, interpretato da Antonutti. Un'operazione particolare che può anche deludere ma che va rispettata. (il Farinotti)

Altri progetti

modifica