Boyhood
film del 2014 diretto da Richard Linklater
Boyhood
Titolo originale |
Boyhood |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2014 |
Genere | drammatico |
Regia | Richard Linklater |
Soggetto | Richard Linklater |
Sceneggiatura | Richard Linklater |
Produttore | Sandra Adair, Richard Linklater |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Boyhood, film statunitense del 2014 con Ellar Coltrane, Ethan Hawke e Patricia Arquette, regia di Richard Linklater.
Olivia: Ciao, cucciolo. Sei pronto?
Mason: Sai una cosa, mamma?
Olivia: Cosa?
Mason: Ho capito da dove vengono le vespe.
Olivia: Davvero? Da dove?
Mason: Be', io dico che secondo me se dai un colpetto all'acqua nell'aria nel modo giusto si trasforma in vespa.
Olivia: Ma dai.
Mason: Sì.
Olivia: Fico.
Frasi
modifica- L'arte. Quella è speciale. Che cosa possiedi tu che nessun altro ha? (Mr Turlington)
- Prima ero la figlia di qualcuno ora la madre del cazzo di qualcun altro! (Olivia)
- La vita non regala spondine. [...] Se fai strike con le spondine poi non ha lo stesso valore. (Mason Evans Sr.)
- [Facendo lezione all'università] Uno stimolo incondizionato: qualcosa che produce un'automatica involontaria incondizionata risposta. Ora, nel caso di Pavlov, qual è lo stimolo che lui usa? [nessuno risponde] Andiamo, rispondete! Weekend duro? Che vi succede? La risposta è "carne". Parliamo di carne in polvere. La carne in polvere ha funzionato con quel cane. Ok? Ha messo la carne in polvere e ha prodotto una risposta incondizionata nel cane, ovvero la salivazione.[1] Ora, chi sa farmi un altro esempio di binomio incondizionato risposta-stimolo che vi accade ogni giorno? Forse sta accadendo a qualcuno di voi proprio ora. Parliamo del sesso? Certo? Se vedete un attraente membro del sesso opposto la vostra risposta è automatica, senza pensarci. Mick Jagger ci ha scritto una canzone: "Oh, quando pronunciano il tuo nome salivo come il cane di Pavlov"! [gli studenti ridono] (Bill Welbrock)
- Io odio la verdura! (Bill Welbrock) [ubriaco, buttando a terra il piatto]
- Samantha, io sto facendo del mio meglio! E hai ragione: è uno schifo! Ma non è neanche la metà dello schifo di avere un idiota ubriaco che ti sbatte la testa contro il muro! (Olivia)
- Guarda tre macchine davanti a te e due dietro. Servono due pessimi guidatori per fare un incidente. (Mason Evans Sr.)
- È come quando si resero conto che sarebbe stato troppo costoso creare un mondo di cyborg e di robot perché i costi erano impossibili. E così hanno lasciato che gli umani si trasformassero in robot. È questo che sta succedendo adesso. [...] Ci sono miliardi di noi che se ne vanno in giro a non fare un accidente di niente. Noi non costiamo, anzi, siamo abbastanza bravi ad auto-mantenerci e a riprodurci in continuazione. E all'occorrenza siamo già biologicamente programmati per un piccolo upgrade a cyborg. [...] Sul serio, ho letto questa cosa l'altro giorno su come... come quando senti l'avviso che ti è arrivata una mail e ti viene una scarica di dopamina lungo tutto il corpo. È come se venissimo premiati chimicamente per esserci fatti fare il lavaggio del cervello. È gravissimo questo. Siamo fregati. (Mason)
- Io voglio solo provare a non vivere la mia vita attraverso uno schermo. Voglio riuscire a avere un'interazione reale con una persona vera, non un profilo messo lì. (Mason)
- È come se la vita di ognuno di noi fosse relegata in un limbo e sia inaccessibile agli altri. (Mason)
- Vaffanculo gli altri, a me importa cosa io penso di me, che non è molto in questo momento. (Mason)
- [A Mason] Sai, è un sollievo non dover stare accanto a qualcuno che è sistematicamente depresso. Il mondo non è così orribile, non è tutto una cospirazione contro l'umanità. (Sheena)
- Ogni giorno passato a piangere per una stupida ragazza è solamente tempo sprecato. (Mason Evans Sr.)
- Senti che ti dico: le donne non sono mai soddisfatte. Ok? Loro sono sempre a caccia di qualcosa di meglio ed è questo che penso sia capitato a te, mio caro amico pennuto. [...] Vuol dire che tu rispondi solo a te stesso, non alla tua ragazza, non a tua madre, non a me, tu. E se ti prendi cura solo di te stesso sarai stupito di quante ragazze come Sheena verranno a bussare alla tua porta. (Mason Evans Sr.)
- Andiamo tutti a naso, capisci? La buona notizia è che provi qualcosa e ti devi aggrappare a questo. Devi perché quando cresci non provi più tante cose e ti viene la pelle dura. (Mason Evans Sr.)
Dialoghi
modifica- Samantha: Addio giardino! Addio lillà delle Indie! Addio cassetta delle lettere! Addio scatola delle cose che la mamma non ci fa portare ma che noi non vogliamo buttare! Addio casa! Vorrò meno bene alla mamma per averci fatto trasferire!
Olivia: Samantha, dovresti dire addio prima di tutto a quel piglio da antipatica! Quello in macchina non ce lo voglio!
Samantha: Addio vecchia signora che ascolta il rock e guida la motocicletta!
- Olivia: Seduta e zitta.
Samantha [facendo il saluto militare]: Sì, signora madre signora!
- Mason Evans Sr.: In Iraq sta succedendo esattamente quello che chiunque con un minimo di cervello sapeva che sarebbe successo prima ancora di cominciare. Bush e i suoi imbecilli fanatici si sono fatti abbindolare! Non gliene frega un cazzo!
Samantha: Fa un quarto.
Mason Evans Sr.: Cosa "un quarto"?
Samantha: Hai detto C-A-Z-Z-O.
Mason Evans Sr.: Oh, scusa. Aspetta. [tira fuori dalla tasca un quarto di dollaro]
Samantha: La mia maestra dice che è una guerra giusta perché è meglio prevenire che curare.
Mason Evans Sr.: È questo che ti insegnano a scuola?
Samantha: Sì.
Mason Evans Sr.: Ascolta me. Ascolta tuo padre. Questa è una gigantesca bugia. Chiaro? L'Iraq non centra con quello che è successo al World Trade Center. Questo lo sai, vero?
Samantha: Mh. Credo di sì.
Mason Evans Sr.: Tu per chi voti in autunno, MJ?
Mason: Non lo so.
Samantha: Lui non può votare. Non ha diciotto anni.
Mason Evans Sr.: Già. Allora per chi voteresti?
Mason: Perry?
Mason Evans Sr.: Chiunque ma non Bush! Ok?
- Samantha: Ricordo quando avevo sei anni. Tu e la mamma litigavate come dei pazzi. Tu strillavi così forte e lei non faceva che piangere.
Mason Evans Sr.: Ti è rimasto impresso, eh?
Samantha: Già.
Mason Evans Sr.: Non ti ricordi invece i viaggi a Galveston, i campeggi a Big Bend e quanto ci divertivamo?
Samantha: No.
Mason Evans Sr.: Ti arrabbi mai con la mamma?
Samantha: Sì.
Mason Evans Sr.: Con tuo fratello?
Samantha: Sì!
Mason Evans Sr.: Gli strilli mai?
Samantha: Oh, sì!
Mason Evans Sr.: Ecco, ma non vuol dire che non gli vuoi bene. La stessa cosa succede quando sei più adulto. Sai, ti arrabbi con le persone. Ma non è niente di che.
Mason: Cosa facevi in Alaska?
Mason Evans Sr.: Ho lavorato per un po' su una nave. Ho scritto un po' di musica...
Mason: Hai visto gli orsi polari?
Mason Evans Sr.: No. Ma ho visto un orso dell'Alaska in compenso! Un fottuto colosso!
Samantha: Papà, sono cinquanta centesimi per la parolaccia con la "F"!
- Mason: Papà, secondo te esiste davvero la magia nel mondo?
Mason Evans Sr.: Che vuoi dire?
Mason: Sì, tipo gli elfi o roba del genere, pensi che sia tutta un'invenzione?
Mason Evans Sr.: Be', non lo so. Cioè, cosa ti fa credere che gli elfi siano più magici di... Non so... di una balena? Capisci? E se ti raccontassi una storia e ti dicessi ce nel fondo dell'oceano c'è questo cetaceo di gigantesche proporzioni che usa il sonar e canta canzoni ed è così enorme che ha il cuore grande come una macchina e puoi tranquillamente nuotargli nelle arterie? Penseresti che sia una cosa magica, Mase?
Mason: Sì, ma tipo in quest'istante non ci sono elfi nel mondo, giusto?
Mason Evans Sr.: No. Tecnicamente niente elfi.
- Mason: Ci sono tante di quelle cose che potrei fare e che probabilmente vorrei fare ma che non faccio.
Sheena: E perchè no?
Mason: Ho paura di quello che potrebbe pensare la gente, sai il loro giudizio.
Sheena: Già, non è difficile dire 'me ne frego dell'opinione degli altri', ma frega a tutti invece, eccome!
Mason: Sono molto arrabbiato con tutte quelle persone con cui sono in contatto solo perchè mi controllano o mi giudicano, ma non si rendono neanche conto di farlo.
Sheena: Già. Quindi in questo mondo perfetto dove nessuno ti controlla cosa c'è di diverso? Che cosa cambia?
Mason: Tutto quanto. Vorrei solo poter fare tutto quello che voglio perché così mi sentirei vivo, invece di darmi un'apparenza di normalità.
Sheena: Qualunque cosa voglia dire!
Mason: Non credo abbia molto senso.
Sheena: Tu sei un po' strano, lo sai, sì?
Mason: Sì? Che cos'è un complimento?
Sheena: Non lo so. Tu vuoi essere strano?
Mason: Cioè, non voglio spaventare i bambini al parco o roba del genere. Mi piace parlare con te, di solito non ci provo neanche a tradurre in parole i miei sentimenti né i miei pensieri, è che non suonano mai giusti, le parole sono stupide.
Sheena: Allora, perché ci provi con me?
Mason: Non lo so, forse perché sono a mio agio.
Sheena: Ti ringrazio.
Nicole: Sai quando qualcuno ti dice "Cogli l'attimo?" Non lo so... Io invece credo che succeda il contrario. Nel senso che è l'attimo che coglie noi.
Mason: Sì... Sì, lo so. È una costante. L'attimo è come... è come se fosse sempre ora, no?
Note
modifica- ↑ Cfr. Riflesso condizionato.