Nei sistemi di scrittura della lingua sanscrita il visarga è un grafema che indica una ferma e distinta aspirazione sonora.[1]

Il gāyatrī mantra in scrittura devanagari. L'invocazione che lo precede, "Oṃ / bhūr bhuvaḥ svaḥ", contiene due visarga.

Il simbolo grafico che rappresenta il visarga:

  • nella scrittura devanagari è indicato con due punti verticali posti a destra della sillaba interessata:[1]
  • nell'alfabeto internazionale per la traslitterazione del sanscrito (IAST) è indicato con la lettera "h" con sotto un punto:

Ad esempio:

  • diventa क:
  • ka diventa kaḥ

Generalmente il visarga è adoperato per le lettere o anche sillabe terminali di una parola.[1] La pronuncia è quella di un suono sordo, espirato, articolato con la vocale che lo precede. Spesso sostituisce una "s" o una "r" finale,[2] ad esempio:

  • अहर् आगमॆ diventa अह:आगमॆ
  • ahar āgame diventa ahaḥāgame (lett.: "giorno origine")[3]

Il sostantivo maschile sanscrito visarga, dal suo equivalente antico visarjanīya, vuol dire letteralmente "(il) mandato avanti", "emissione", "scarico", "liberazione".[1]

  1. ^ a b c d Vedi visarga e visarjanīya in Monier-Williams Sanskrit-English Dictionary Archiviato il 7 maggio 2020 in Internet Archive..
  2. ^ William Dwight Whitney, Sanskrit Grammar, Motilal Banarsidass, 1994 (1924), p. 23.
  3. ^ Bhagavadgītā, VIII.18: «avyaktād vyaktayaḥ sarvāḥ | prabhavanty ahar-āgame»: "Dall'immanifesto gli esseri tutti | si manifestano al sorgere del giorno [di Brahmā]."

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