Vecchio Angelo Mezzanotte
Vecchio Angelo Mezzanotte è un lungo poema narrativo dello scrittore e poeta statunitense Jack Kerouac che compose utilizzando cinque taccuini di appunti in prosa spontanea che scrisse tra il 1956 e il 1959, periodo in cui Kerouac dedicò principalmente i suoi studi al Buddismo e alla Filosofia Buddista
Vecchio Angelo Mezzanotte | |
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Autore | Jack Kerouac |
1ª ed. originale | 1956 |
1ª ed. italiana | 1973 |
Genere | poema |
Lingua originale | inglese |
«Perché Buddhidharma venne da Occidente con nere sopracciglia, e la Cina aveva un muro come una montagna, e le nebbie si perdevano sopra la Gola dello Yang Tze e questo è un bla-bla davvero strano che fanno gli uccelli, yick – wowf wow wot canta il cane blud blut blup sotto la fattoria del cervo – rossi pettirossi con petti scarlatti zafferano o rosso arancio fanno un gran baccano nell’albero secco morto macchina schiantata di cui Neal ha detto ‘è uscito di strada ed è finita dritto contro l’Eucalipto’ poi ‘sta venendo fuori tutto’, indicando il pruno in fiore e Boddhidharma venne dalle Indie Occidentali per cercare convertiti al suo sguardo fisso al muro e finì con il ritrovarsi tra i magici monaci Zen che si facevano le boccacce sguazzando l’uno con l’altro nelle pozzanghere fangose per mostrare il vuoto cristallino. Wow.»
Descrizione
modificaVecchio Angelo Mezzanotte fu elaborato come opera sperimentale, in cui le diverse influenze culturali studiate dall'autore trovano una delle loro migliori forme d'espressione nel pieno stile della prosa spontanea. Il libro fu realizzato per celebrare il sentimento di grande amicizia con il giornalista Lucien Carr che oltre ad essere stato compagno di parecchie follie giovanili, nei primi anni quaranta presentò Kerouac ad Allen Ginsberg e William Burroughs. Nell'introduzione la professoressa Ann Charters scrive:
«La tecnica buddista del "lasciare andare" rappresentò un aiuto per liberare la mente mentre era al lavoro sulle pagine di Vecchio Angelo Mezzanotte e annotava il flusso di parole che attraversavano la sua coscienza in risposta agli stimoli uditivi che gli provenivano dall'ambiente circostante.»
I suoni ambientali e le sonorità Jazz del periodo sono inevitabilmente la trama sonora dell'opera caratterizzata dalla trasposizione cartacea di tali sensazioni uditive percepite dall'autore.