Theodor Svedberg

chimico svedese

Theodor Svedberg, comunemente noto con il diminutivo The Svedberg (Flareng, 30 agosto 1884Kopparbeg, 25 febbraio 1971), è stato un chimico svedese, vincitore del Premio Nobel per la chimica nel 1926.

Theodor Svedberg
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la chimica 1926

Il suo lavoro sui colloidi supportò la teoria dei moti browniani portata avanti da Einstein e dal geofisico polacco Marian Smoluchowski. Durante i suoi lavori sviluppò la tecnica, dell'ultracentrifugazione analitica, e dimostrò l'utilità di tale tecnica nel distinguere una proteina pura da un'altra e nell'attribuirne il peso molecolare.

Vita e lavoro

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Nacque da Ellis Svedberg, un manager d'azienda, e da Augusta Alstermark. Si diplomò nel dicembre 1903. Nel gennaio 1904 si iscrisse all'Università di Uppsala. Nel 1907 ottenne il Master e nel 1908 il PhD. A Uppsala dopo il dottorato ottenne un posto come assistente all'Istituto di Chimica. Nel 1909 diventò assistente di laboratorio di Chimica Fisica e nel 1912 professore. Nel 1949 divenne professore emerito sempre a Uppsala, e Direttore dell'istituto per la chimica nucleare Gustaf Werner.

Svedberg incentrò i suoi studi sui sistemi colloidali, studiandone le proprietà fisiche, come la diffusione, lo scattering della luce e la sedimentazione. I suoi studi lo portarono alla conclusione che i colloidi hanno comportamento fisico simile a quello dei gas, permettendo l'applicazioni a questi sistemi delle leggi sui gas perfetti.

Proprio gli studi sulla sedimentazione lo portarono a perfezionare la sua ultracentrifuga, le cui moderne evoluzioni permettono la determinazione del peso molecolare di macromolecole con buona precisione.

Svedberg si occupò più tardi di chimica nucleare, studiò anche i processi fotografici, partecipando tra l'altro ad una delle prime foto a colori, durante la seconda guerra mondiale studiò i processi per ottenere la gomma per via sintetica.

Svedberg durante la sua vita ricevette numerosi riconoscimenti, quali la medaglia John Ericsson (1942), la Berzelius Medal (1944) e la medaglia del Franklin Institute (1949). Ma il suo più grande successo resta sicuramente il Premio Nobel per la chimica che ricevette nel 1926 per i suoi studi sui sistemi dispersi.

Svedberg si sposò quattro volte ed ebbe undici figli.

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