Teodoro Capocci
Teodoro Capocci (Lioni, 26 marzo 1894 – Cesuna, 3 giugno 1916) è stato un militare italiano, insignito nel 1920 della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Teodoro Capocci | |
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Nascita | Lioni, 26 marzo 1894 |
Morte | Cesuna, 3 giugno 1916 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Granatieri |
Reparto | I battaglione, 2º Reggimento, Brigata "Granatieri di Sardegna" |
Anni di servizio | 1915-1916 |
Grado | Sottotenente di complemento |
Comandanti | Giuseppe Pennella |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Battaglie | Quarta battaglia dell'Isonzo Battaglia degli Altipiani |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Militare di Modena |
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Biografia
modificaDiscendeva da note famiglie napoletane: bisnipote del matematico e senatore del regno d'Italia Ernesto Capocci di Belmonte[1], i suoi genitori erano Corrado (a sua volta discendente di Oscar Capocci e Friedrich Dehnhardt[2], al momento della sua nascita trasferitosi momentaneamente a Lioni perché impegnato nella costruzione della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta[3]) e Livia Cottrau[4], figlia di Teodoro Cottrau[5].
Dopo aver frequentato prima il Liceo classico statale Umberto I[6] e poi la facoltà di Scienze Agrarie a Portici[4], visse a Napoli, giocandovi a calcio nelle file di quelle squadre che formarono poi l'odierno Napoli[7], il Naples Foot-Ball Club e l'Elios[8]. Completò gli studi a Modena, presso la Regia Accademia Militare. Arruolato nel 2º Reggimento[9] della Brigata "Granatieri di Sardegna", con il grado di Sottotenente di complemento di fanteria[4], combatté nella prima guerra mondiale durante la quale fu decorato con due medaglie d'argento al valor militare[10]: la prima per aver conquistato quota 188 nella notte tra il 20 e 21 novembre 1915 a Plava, sul Monte Sabotino[4], la seconda per la sua opera di difesa della posizione dal contrattacco del nemico il 30 maggio,[11] sul Cesuna[4].
Nel giugno del 1916,[12] raggiunse con il suo battaglione il fronte di Asiago, dove l'esercito italiano fronteggiava l'avanzata austriaca[9]. Per il comportamento valoroso con cui si distinse nella battaglia di Monte Cengio-Cesuna, nella quale fu colpito a morte nel tentativo di aiutare il comandante di battaglione[4] tenente colonnello Ugo Bignami,[13] gli fu conferita la Medaglia d'oro alla memoria.[14]
La sua testimonianza della vita militare nella guerra di trincea, descritta nel suo diario e nelle lettere inviate alla famiglia, fu citata nella raccolta di testimonianze storiche Momenti della vita di guerra di Adolfo Omodeo[15].
«[...] ero così sereno, così contento che ad alta voce davo la cadenza alle mie quattro squadre che mi correvano dietro affiancate. E difatti ero contentissimo; e ho pensato che morire così sarebbe stato bello.»
«Noi invece si vive tranquilli perché siamo convinti che dài oggi e dài domani, arriva un colpo che ti manda al creatore.
Siamo insieme cinici e sereni. Cinici, perché con tanti morti, tanti disagi, non si può approfondire il dolore. S'impazzirebbe.»
Gli sono state intitolate una via e alcune scuole a Napoli e Lioni. Un cippo a Roana lo ricorda insieme a Ugo Bignami e Alfonso Samoggia. Una competizione calcistica in suo ricordo, la Targa Capocci, venne disputata tra il 1935 e il 1943[18].
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 4 luglio 1920[20]
Note
modifica- ^ Massimo Capaccioli, Giuseppe Longo ed Emilia Olostro Cirella, L'astronomia a Napoli dal Settecento ai giorni nostri. Storia di un'altra occasione perduta, Guida Editore, pagina 145 books.google.it
- ^ Catalogo della Mostra documentaria dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa del 13-28 ottobre 2016, pagina 184, vedibile in pdf dal sito www.forumscuolestorichenapoletane.it
- ^ I vecchi nomi delle strade di Lioni prolocolioni.org
- ^ a b c d e f CAPOCCI Teodoro combattentiliberazione.it
- ^ Sergio Lambiase, Adriana, cuore di luce, Capitolo Adriana "cuore di luce", Giunti Editore books.google.it
- ^ Catalogo della Mostra documentaria dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa del 13-28 ottobre 2016, pagina 19, vedibile in pdf dal sito www.forumscuolestorichenapoletane.it
- ^ I calciatori dei club più importanti caduti durante la Guerra 1915-1918 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive. figc.it
- ^ Naples Football Club – Stagione 1909-10 – Amichevoli calcioantico.altervista.org
- ^ a b I Granatieri di Sardegna nella Grande Guerra, in cimeetrincee.it. URL consultato il 2 marzo 2014.
- ^ Le Medaglie d'oro italiane della Grande Guerra
- ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 114.
- ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 106.
- ^ Il 22 maggio il generale Giuseppe Pennella, comandante della Brigata "Granatieri di Sardegna", aveva impartito per iscritto il seguente ordine: A nessun ufficiale che abbia il comando di un reparto è consentito di abbandonarlo mentre si combatte, sia pur ridotto a un solo uomo: se tutti i gregari muoiono a maggior ragione devono morire sul posto gli ufficiali.
- ^ Per la difesa del Monte Cengio furono assegnate sette Medaglie d'oro al valor militare ad altrettanti uomini della Brigata "Granatieri di Sardegna": Federico Morozzo della Rocca, Giani Stuparich, Carlo Stuparich, Nicola Nisco, Alfonso Samoggia, Teodoro Capocci, Ugo Bignami.
- ^ Adolfo Omodeo, Momenti delle vita di guerra dai diari e dalle lettere dei caduti
- ^ Citato in Adolfo Omodeo, op. cit., p. 47
- ^ Citato in Adolfo Omodeo, op. cit., p. 186
- ^ Targa “Teodoro Capocci”, su fssciofficial.wordpress.com.
- ^ Scheda nel sito ufficiale del Quirinale
- ^ Bollettino Ufficiale 1917, disp.56.
Bibliografia
modifica- Tommaso Nappo (a cura di), Indice Biografico Italiano, München, K.G. Saur, 2007.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
- Adolfo Omodeo, Momenti delle vita di guerra. Dai diari e dalle lettere dei caduti 1915-1918, Einaudi, Torino, 1968
- Mark Thompson, La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-1919, Milano, Il Saggiatore s.p.a., 2009, ISBN 88-6576-008-7.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Teodoro Capocci
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Teodoro Capocci
Collegamenti esterni
modifica- La Battaglia del Monte Cengio - giugno 1916, sito ufficiale dei Granatieri di Sardegna
- La battaglia di Monte Cengio-Cesuna, su granatieri.cuneo.it. URL consultato il 17 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2013).
- Militaria.it Notizie su Teodoro Capocci