Teatro romano di Spoleto

teatro romano di Spoleto, Italia
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Il Teatro romano è un edificio teatrale di Spoleto (Spoletium), risalente al I secolo a.C.[1][2] Ha un diametro di 114,40 metri,[3] mentre la cavea ne misura circa 70. Si trova all'interno del Complesso monumentale di Sant'Agata.

Teatro romano di Spoleto
Teatro romano di Spoleto
CiviltàRomana
UtilizzoMuseo, teatro e luogo di eventi
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComuneSpoleto Via di Sant'Agata, 18/A
Dimensioni
Larghezza114,40 m.
Scavi
Data scoperta1891
Date scavi1933, 1938 e 1954 - 1960
ArcheologoGiuseppe Sordini
Amministrazione
EnteStato Italiano
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map

Già in antico l'edificio riportò danni per una frana, forse a seguito di un terremoto, e fu restaurato.

In epoca post-classica fu riutilizzato come cava di pietra e nel XII secolo venne costruita su parte della scena la chiesa di Sant'Agata, affiancata nel XIII e XIV secolo dalle case della famiglia Corvi.

Alla fine del XIV secolo, nel complesso si insediarono le suore benedettine provenienti dall'Abbazia di San Paolo "inter vineas"; ricevuto in eredità il palazzo Corvi, vi fondarono il loro monastero, ampliato nel XVI secolo realizzando un chiostro su pilastri ottagonali. Nel 1870 il monastero venne adibito a carcere femminile.

Le rovine del teatro, ancora visibili nel Cinquecento, erano state disegnate da Baldassarre Peruzzi, ma il sito venne identificato solo nel 1891[4] da Giuseppe Sordini; gli scavi sistematici furono condotti a partire dal 1933, e ancora nel 1938, ma i più significativi si svolsero tra il 1954 e il 1960.

Il monastero di Sant'Agata ospita oggi il Museo archeologico nazionale di Spoleto e il teatro viene utilizzato per concerti e spettacoli, in particolare nell'ambito del Festival dei Due Mondi.

Descrizione

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Il teatro romano si trova all'interno delle mura cittadine e conserva una cavea di 70 m di diametro, in parte poggiata su un ambulacro a pianta semicircolare, coperto da volta a botte, dal quale si poteva accedere tramite tre accessi (vomitoria) ai posti a sedere. Dalle estremità della cavea si accedeva invece ai posti riservati ai magistrati e ai cittadini eminenti.

L'orchestra conserva la pavimentazione in lastre di marmo colorato e sul proscenio sono visibili i fori per i pali del sipario.

La facciata esterna era costituita da arcate inquadrate da semicolonne di ordine tuscanico.

  1. ^ La datazione al I secolo a.C. è riportata nella pagina sul Museo archeologico nazionale di Spoleto Archiviato il 17 novembre 2011 in Internet Archive. sul sito della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria
  2. ^ La datazione su base strutturale e architettonica venne fissata agli anni immediatamente successivi all'età augustea. Cf.: Carlo Pietrangeli, Spoletium (Spoleto). Regio VI, Umbria, Roma, Istituto di studi romani, 1939, p. 60. e Umberto Ciotti, Il teatro romano di Spoleto, in Spoletium, n. 10, 1960, p. 60.
  3. ^ Carlo Pietrangeli, p. 95.
  4. ^ Giuseppe Sordini, Degli avanzi del teatro romano, in Notizie degli Scavi, 1891, pp. 50-55.

Bibliografia

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  • Aa.Vv., Teatro (è) città. Concorso internazionale di idee. Programma di valorizzazione del teatro romano di Spoleto, Fabrizio Fabbri Editore, 2005, ISBN 88-89298-03-0.

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