TIM Brasil

società di telecomunicazioni brasiliana

TIM Brasil Serviços e Participações S.A. è una holding di partecipazioni brasiliana controllata indirettamente da Telecom Italia S.p.A. tramite la partecipata Telecom Italia Finance S.A., che opera nel settore delle telecomunicazioni con il marchio TIM[2].

TIM Brasil
Logo
Logo
StatoBrasile (bandiera) Brasile
Forma societariaSocietà anonima
Borse valori
Fondazione15 luglio 1995 a Rio de Janeiro
Fondata daTelecom Italia
Sede principaleRio de Janeiro
GruppoTelecom Italia
Persone chiave
SettoreTelecomunicazioni
ProdottiTelefonia fissa, telefonia mobile, ISP
Fatturato10 miliardi di $ (2011)
Utile netto753,2 milioni di $ (2011)
Dipendenti11 622[1]
Slogan«A evolução não para
(L'evoluzione non si ferma)»
Sito webwww.tim.com.br/
Negozio TIM in Brasile

Il quartier generale si trova a Rio de Janeiro e la holding è quotata sui listini BM&F Bovespa[3] e NYSE[4], nelle borse di San Paolo e New York rispettivamente.

 
Vecchio logo di TIM Brasil

Origini

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Fondata in Brasile il 15 luglio 1995, dopo la divisione delle attività di telefonia fissa e mobile di Telecom Italia, il 22 maggio 1998 il governo brasiliano trasferì alla società Tele Celular Sul Participações, le proprietà di Telepar Celular, Telesc Celular e CTMR Celular. A Tele Nordeste Celular Participações furono affidate le compagnie Tele Celular, Telepisa Celular, Teleceará Celular, Telern Celular, Telpa Celular e Telasa Celular. Cominciò l'attività in Brasile nel 1998.[5]

2000-2003

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Il 28 novembre 2000, TIM Participações annunciò l'acquisizione totale di Maxitel, passando a detenere il 96,6% delle partecipazioni azionarie della società, e il 30 ottobre 2002 Anatel (Agencia Nacional de Telecomunicaçoes) ne approvò l'acquisto delle azioni. Nel 2003, TIM Nordeste e TIM Sul investirono R$152.8 milioni in investimenti volti a migliorare la rete GSM. Nello stesso anno, l'holding raggiunse i 4 milioni di clienti[6].

2004-2006

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Nel 2004 furono incorporate le società TIM Nordeste, TIM Sul e Tele Nordeste Celular (gruppo TIM Nordeste). Il 25 aprile 2005, TIM Participações annunciò la proposta di incorporare la totalità delle azioni di TIM Sul e TIM Nordeste. L'unificazione di tutte le operazioni sul territorio brasiliano, nella sola holding TIM Participações, avvenne il 1º febbraio 2006[6].

Il 17 marzo 2006 avvenne lo scorporo delle attività della telefonia cellulare a favore di TIM Celular.

2007-2009

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Il 16 febbraio 2007, Telecom Italia decise di vendere TIM Brasil, non accettando però in sede finale le offerte pervenute.[7] Nello stesso anno il consorzio Telco, composto dagli istituti di credito italiano Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e dalle società Sintonia (del gruppo Benetton) e Telefónica, acquistò l'holding Olimpia, che era detentrice del 18% di Telecom Italia[8]. La nuova composizione azionaria fu approvata da Anatel, organo relatore del settore delle telecomunicazioni in Brasile, ad ottobre 2007.

A maggio 2007, TIM Participações acquisì da Anatel la licenza per il servizio di telefonia fissa STFC (serviço telefónico fixo comutado), servizio interrotto nel 2009 e sostituito da TIM Fixo e il 16 aprile 2009 comprò Intelig Telecomunicações, sua principale rivale nel ramo delle telecomunicazioni.[9], successivamente ridenominata TIM S.A. L'acquisto fu raggiunto a partire dalle composizioni azionarie che includevano Holdco Participações e TIM Participações.

2010-2012

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L'8 luglio 2011, TIM Participações comprò la società AES Atimus per 1,6 miliardi di reais, con l'intenzione di raggiungere 1 milione di clienti per TIM Fiber.[10][11] Nello stesso mese, TIM Participações sorpassò Claro diventando il secondo maggior operatore del Paese. A dicembre dello stesso anno, l'holding negoziò con Sky per vendere in unione i propri prodotti. A inizio 2012, l'operatore inoltrò ad Anatel la proposta di comprare le frequenze 4G fisse a 2,5 GHz nelle regioni di Rio de Janeiro, Espírito Santo, Paranà e Santa Catarina, il cui valore stimato era di 340 milioni di reais.[12] In seguito all'inchiesta sulle SIM false, alle dimissioni del direttore generale Luca Luciani e all'obbligo di sospensione della vendita delle SIM in diciannove stati, l'operatore scelse come presidente Andrea Mangoni in quel momento direttore finanziario di Telecom Italia.[13]

Al 2011 raggiungeva in GSM il 93% della popolazione urbana brasiliana.[14]

Il 7 febbraio, il direttore generale Andrea Mangoni ha annunciato le sue dimissioni dal gruppo Telecom Italia, previste ufficialmente per il 30 aprile. Al suo posto, in qualità di amministratore delegato di TIM Participações, subentrerà Rodrigo Abreu, a partire dal 4 marzo.[15]

La business unit Brasile di Telecom Italia

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La holding TIM Brasil Serviços e Participações S.A. opera sul mercato della telefonia del Brasile con il marchio TIM attraverso le due società controllate: TIM Celular S.A. per la telefonia mobile e TIM S.A. per quella fissa.

  • TIM Brasil Serviços e Participações S.A. (Rio de Janeiro, Brasile) - 99,99% (tramite la controllata Telecom Italia Finance S.A.)
    • TIM Participações S.A. (Rio de Janeiro, Brasile) - 66,58%
      • TIM Celular S.A. (San Paolo, Brasile) - 100% (telefonia mobile)
      • TIM S.A. (San Paolo, Brasile) - 99,99% (telefonia fissa)

Prodotti e servizi

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TIM Live è un servizio Internet di banda larga, offerto in alcune zone di San Paolo e Rio de Janeiro, basato sulla tecnologia VDSL2, a due velocità: da 20 a 35 Mbps e da 30 a 50 Mbps. TIM ha annunciato investimenti fino a R$100 milioni l'anno, dentro un piano da R$3 miliardi, permesso dall'acquisizione del network AES Atimus.[16]

Criticità

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Il 5 maggio 2012 il direttore generale Luca Luciani si è dimesso a seguito dell'inchiesta sulle SIM false intestate a personaggi inesistenti e a persone decedute che lo vede coinvolto, spiegando di voler concentrarsi sulla vicenda giudiziaria.[17][18]

Il 18 luglio 2012, Anatel proibì agli operatori TIM, Claro e Oi di vendere carte SIM in diversi stati del Brasile, a causa dell'alto numero di reclami da parte di utenti del servizio mobile.[19]

Sponsorizzazioni

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TIM Brasil sponsorizza con il marchio TIM 9 dei maggiori club brasiliani di calcio: Bahia, Corinthias, Flamengo, Grêmio, Internacional, Palmeiras, São Paulo, Vasco e Vitória.[20]

  1. ^ comunicato stampa (PDF), su telecomitalia.com. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  2. ^ (PT) Grupo TIM, su TIM RI. URL consultato il 6 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2021).
  3. ^ Listed Companies | BM&FBOVESPA Archiviato il 7 agosto 2013 in Internet Archive.
  4. ^ listino NYSE, su nyse.com. URL consultato il 26 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).
  5. ^ Telecom Italia Highlights [collegamento interrotto], su telecomitalia.com. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  6. ^ a b Tim svogliata ma l'attività in Brasile cresce più del previsto
  7. ^ comunicato stampa, su telecomitalia.com. URL consultato il 21 febbraio 2013.
  8. ^ Telecom: Sintonia e Pirelli cedono Olimpia per 4,16 miliardi di euro
  9. ^ Telecom: TIM Brasil acquista operatore locale Intelig
  10. ^ comunicato stampa (PDF), su telecomitalia.com. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  11. ^ AES Atimus punta a un milione di clienti e un miliardo di reais di ricavi per il 2016, su repubblica.it.
  12. ^ Notiziario Tecnico 1/2012 pag37 paragrafo 1.1.2 (PDF), su telecomitalia.com. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  13. ^ Telecom, i vertici in Brasile per sbloccare il veto dell'Anatel
  14. ^ relazione sulla gestione, su 2011annualreport.telecomitalia.com. URL consultato il 23 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2013).
  15. ^ Telecom Italia: Andrea Mangoni lascia il 30 aprile
  16. ^ TIM Brasil preparare ultra high-speed broadband services launch
  17. ^ Luca Luciani lascia Tim Brasile: dopo la gaffe su Napoleone, le indagini per le sim alterate
  18. ^ comunicato stampa 5 maggio 2012 (PDF), su telecomitalia.com. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  19. ^ Telecom: Anatel revoca divieto vendite nuove sim Tim Brasil
  20. ^ (PT) Futebol. Patrocínio TIM no futebol., su TIM, 28 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2013).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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