Symbiodinium Freudenthal, 1962 è un genere di alghe unicellulari della famiglia Symbiodiniaceae.[1] Sono organismi dinoflagellati endosimbionti che hanno una relazione mutualistica con i polipi dei coralli, ma anche con altri organismi marini come meduse, spugne, molluschi, platelminti, foraminiferi e radiolari.[2]

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Symbiodinium
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoChromista
SottoregnoChromalveolata
InfraregnoAlveolata
PhylumMyzozoa
SubphylumDinozoa
InfraphylumDinoflagellata
ClasseDinophyceae
OrdineSuessiales
FamigliaSymbiodiniaceae
GenereSymbiodinium
Freudenthal, 1962
Sinonimi

Zooxanthella

Specie

Questi organismi sono colloquialmente noti come zooxantelle, termine generico che può riferirsi anche a molti altri endosimbionti unicellulari.[3]

Descrizione

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Fasi del ciclo vitale di Symbiodinium natans
(A) Mastigote
(B) Coccoide
(immagini al microscopio elettronico)

Questi organismi attraversano nel loro ciclo vitale due fasi principali: una forma libera, chiamata mastigote o cellula flagellata, dotata di motilità, e una forma endosimbionte, non mobile, detta cellula coccoide. Nello stadio di mastigote le cellule sono in grado di disperdersi a breve distanza, esibendo chemiotassi verso fonti di azoto. Una volta dentro l'ospite, le cellule coccoidi vanno incontro a rapida proliferazione, e spesso occupano l'intero citoplasma delle cellule ospiti.

I mastigoti sono dotati di un'armatura o teca, formata da piastre cellulosiche di vario spessore e disegno, tipicamente solcata da due docce: una equatoriale (annulus), contenente un flagello trasversale (che suddivide la teca stessa tra epiteca e ipoteca), e l'altra subequatoriale (sulcus), contenente un flagello longitudinale.[4][5]

Le cellule coccoidi, sferiche, sono cellule fotosintetiche metabolicamente attive, in grado di sintetizzare proteine e acidi nucleici. A differenza della maggior parte dei dinoflagellata, nelle specie del genere Symbiodinium la mitosi si ha esclusivamente in questo stadio.[6]

Tassonomia

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Il genere comprende le seguenti specie:[1]

  1. ^ a b (EN) Symbiodinium, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 22 marzo 2020.
  2. ^ La simbiosi fra i coralli e le zooxantellae: cos'è e come funziona, su danireef.com. URL consultato il 23 marzo 2020.
  3. ^ (EN) Blank R.J., Trench R.K., Nomenclature of Endosymbiotic Dinoflagellates, in Taxon, vol. 35, n. 2, 1986, pp. 286–94, DOI:10.2307/1221270.
  4. ^ Symbiodinium, in Enciclopedia della scienza e della tecnica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007-2008.
  5. ^ (EN) Taylor F.J.R., Dinoflagellate morphology, in The Biology of Dinoflagellates, Botanical Monographs, vol. 21, Blackwell Scientific Publications, 1987, pp. 24–91, ISBN 978-0-632-00915-2.
  6. ^ (EN) Fitt W.K., Trench R.K., The relation of diel patterns of cell division to diel patterns of motility in the symbiotic dinoflagellate Symbiodinium microadriaticum Freudenthal in culture, in New Phytologist, vol. 94, n. 3, 1983, pp. 421–32, DOI:10.1111/j.1469-8137.1983.tb03456.x.

Bibliografia

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Altri progetti

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