Skalmantas
Skalmantas, Skolomend o Skumantas (fl. XIII secolo) è il nome del possibile capostipite della dinastia dei Gediminidi, rimasta al potere nel Granducato di Lituania in epoca basso-medievale[1].
Nel 1974 lo storico Jerzy Ochmański ha segnalato che Zádonština, un testo poetico russo della fine del XIV secolo, contiene un verso in cui i due figli di Algirdas (al potere dal 1345 al 1377) parlano così dei loro antenati: «Siamo due fratelli - figli di Algirdas e nipoti di Gediminas [al potere dal 1316 al 1341], e pronipoti di Skalmantas».[2][3] Ochmański ipotizzò che il poema saltasse la generazione rappresentata dal granduca Butvydas (r. 1292-1295) e si focalizzasse su quell'antenato ignoto agli studiosi moderni. Lo studioso lituano Tomas Baranauskas non si è dimostrato convinto di tale affermazione; secondo la sua ricostruzione, Skalmantas era il fratello di Butvydas piuttosto che suo padre, e, quindi, Vytenis e Gediminas erano cugini.[4]
Secondo Synodik di Liubech, un duca di nome Gomantas (che potrebbe corrisponde a Skalmantas) ebbe una figlia di nome Elena (probabilmente nome di battesimo ricevuta da adulta, non quello ricevuto alla nascita in Lituania) che sposò il principe rjurikide di Černihiv Andrea, duca di Kozelsk (morto nel 1339 e nato forse negli anni 1280), zio ancestrale degli Oginski, dei Puzyna, dei Gortsakov, degli Jeletskij, Zvenigorodskij, Bolkhovskoij, Mosalskij e Khotetovskij. L'elenco delle proprietà del metropolita Teognoste il Greco della metà del XIV secolo rivela che il duca Andrea Mstislavič di Kozelsk era sposato con una signora che era sorella (o figlia) del re Gediminas.
Note
modificaBibliografia
modifica- (LT) Tomas Baranauskas, Gedimino kilmė, in Voruta, n. 44, 278, 23 novembre 1996. URL consultato il 10 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2007).
- (EN) Stephen C. Rowell, Lithuania Ascending, 2014, Cambridge University Press, ISBN 978-11-07-65876-9.
- (EN) Zigmantas Kiaupa, Jūratė Kiaupienė, Albinas Kunevičius, The History of Lithuania Before 1795, 2000, Vilnius, Istituto di Storia Lituania, ISBN 978-99-86-81013-1.