Sepolcro di Urbano VIII

monumento funebre nella Basilica di San Pietro in Vaticano, opera di Gian Lorenzo Bernini

Il sepolcro di Urbano VIII è un monumento funebre commissionato da papa Urbano VIII a Gian Lorenzo Bernini nel 1628, che si trova all'interno della basilica di San Pietro.

Sepolcro di Urbano VIII
AutoreGian Lorenzo Bernini
Data1628
MaterialeMarmo, legno e bronzo dorato
UbicazioneBasilica di San Pietro, Roma

Composta in bronzo, solo le 2 virtù del Papa sono in marmo.

L'opera è un'imponente composizione disposta su più livelli e presenta una struttura bicroma e polimaterica. Vennero infatti utilizzati per questa realizzazione marmo, bronzo dorato e legno. Le parti che sono collegate al tema della morte sono di materiali scuri o decorati in oro, mentre quelle che sono in rapporto con la vita sono in marmo bianco.

Nella parte alta, su un ricco piedistallo, viene posto il pontefice, in posizione benedicente seduto sul trono. Ai lati del sacello sono presenti due Virtù marmoree a guardia del sepolcro: alla sinistra la Carità che allatta un bambino (la modella fu la famosa Costanza Bonarelli, amante del Bernini di cui egli realizzò successivamente un busto)[1]; alla destra la Giustizia.

Sopra il sacello si trova la morte, rappresentata da uno scheletro, raffigurata nell'atto di scrivere l'epitaffio del papa.

Nel 1628 papa Urbano VIII continuò la costruzione di San Pietro iniziata da papa Giulio II e commissionò il lavoro a Bernini, il quale progettò un posto per la tomba ed il monumento funebre del suo committente nella parete a nord dell'abside principale.

C'è una donna che allatta, ispirata a Costanza Bonarelli. C'è la personificazione della giustizia e della morte, che scrive il nome del Papa.

Bernini traspose la composizione della tomba dei Medici di Michelangelo e realizzò così un modello di riferimento per i monumenti funerari barocchi.

  1. ^ Ilaria Beltramme, 101 perché sulla storia di Roma che non puoi non sapere, Newton Compton Editori, 14 luglio 2015, ISBN 978-88-541-8560-9. URL consultato il 14 gennaio 2016.

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