Roman Danilovič (1230 circa – 1261 circa) fu principe di Rutenia (Navahrudak, 1254-1258) e principe di Slonim.

Roman
Principe di Lutsk
Stemma
Stemma
In carica1243 –
1254
PredecessoreRostislav
SuccessoreAndrea
Principe di Navahrudak
Principe di Slonim
In carica1254 –
1258
PredecessoreIzjaslav
SuccessoreVaišvilkas
Nascita1230 circa
Morte1261 circa
Casa realeRjurikidi
PadreDanilo di Galizia
MadreAnna Mstislavna di Novgorod
ConsortiGertrude di Babenberg
Elena Glebovna di Volkovysk
FigliPrime nozze:
Maria
Seconde nozze:
Basilio
Michele
Maria
Religionecristianesimo ortodosso

Biografia

modifica

Fu l'ultimogenito di Danilo di Galizia, un potente principe delle terre ad est della Polonia e successivamente re di questa regione, che per diverso tempo venne chiamata Volinia o Rutenia (attuale Bielorussia e Ucraina).

Partecipò, in Europa occidentale, ai tentativi della moglie di ottenere la supremazia sul ducato rivendicata da altri pretendenti. Comunque, già l'anno successivo il matrimonio sfociò in un divorzio e Roman tornò in Rutenia dove, dal 1254 al 1258 fu principe di Navahrudak.

Matrimoni e discendenza

modifica

Roman Danilovič sposò Gertrude di Babenberg (12261288) il 27 giugno 1252; ella era già al suo terzo matrimonio e la coppia divorziò poco tempo dopo, attorno al 1253/54. Ebbero una sola figlia:

  • Maria (1253/54 – ?), sposò Gioacchino Gutkeled, ban di Slavonia.

Sposò in seconde nozze Elena Glebovna di Volkovysk (1235 – 1288) attorno al 1255; la coppia ebbe tre figli:

Ascendenza

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Roman Mstislavič Izjaslav II di Kiev  
 
Agnese di Franconia  
Roman Mstislavič  
Agnese di Polonia Boleslao III di Polonia  
 
Salomea di Berg-Schelklingen  
Danilo di Galizia  
Isacco II Angelo Andronico Angelo  
 
Eufrosina Castamofissa  
Anna-Eufrosina  
Irene Paleologa  
 
 
Roman Danilovič  
Mstislav Rostislavič Rostislav I Mstislavič  
 
 
Mstislav Mstislavič  
Feodosia Glebovna Gleb Rostislavič  
 
Eufrosina Rostislavna  
Anna Mstislavna di Novgorod  
Kotyan Sutoevich Sutoy Khan  
 
 
Maria Kotyanivna