NGC 560

galassia nella costellazione della Balena

NGC 560 è una galassia lenticolare situata nella costellazione della Balena a una distanza di circa 250 milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea.[1]

NGC 560
Galassia lenticolare
NGC 560 nelle immagini SDSS.
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data1 ottobre 1785 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneBalena
Ascensione retta01h 27m 25.4s [2]
Declinazione-01° 54′ 47″ [2]
Distanza250,4 mega anni luce (76,78 Mpc) a.l.   [2]
Magnitudine apparente (V)13,0 [3]
nella banda B: 14,0 [3][4]
Redshift+0,018379 ± 0,000057 [2]
Luminosità superficiale13,14 [3]
Angolo di posizione178° [3]
Velocità radiale5510 ± 17 [2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia lenticolare
ClasseS0^0 [2], S0 [3], S0? [1]
Dimensioni113 600 anni luce (34 830 pc) a.l.  
Altre designazioni
IC 117[1]
PGC 5430
MCG 0-4-151
UGC 1036
CGCG 385-145
DRCG 7-4 [3]
Mappa di localizzazione
NGC 560
Categoria di galassie lenticolari

Scoperta

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NGC 560 è stata scoperta il 1 ottobre 1785 dall'astronomo britannico di origine tedesca William Herschel.[1] È inclusa nell'Index Catalogue con la designazione IC 117.[1]

Gruppo di NGC 545 e Abell 194

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NGC 560 fa parte del Gruppo di NGC 545,[5] un raggruppamento che comprende almeno 11 galassie situate nella costellazione della Balena[6] e che prende il nome da NGC 545, la galassia più vasta e luminosa del gruppo.[7]

Questo gruppo fa parte anche del più vasto ammasso di galassie denominato Abell 194.[8][9]

Descrizione

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L'ammasso Abell 194. (Image courtesy of NRAO/AUI and Courtesy of S. Croft; W. van Breugel; W. de Vries; J. van Gorkom; H. Morganti; T. Osterloo; M. Dopita; M. Gregg)

La distanza media tra il centro di massa di questo gruppo e la nostra Via Lattea è di 76,2 megaparsec.

Due galassie di questo gruppo, NGC 545 e NGC 547, producono forti getti di materia nella regione che contorna il buco nero supermassiccio che si ritiene sia situato al loro centro.[10] Questi getti sono stati captati dai radiotelescopi del VLA e sono mostrati in viola nelle immagini dell'ammasso riprese dal NRAO. I getti di queste due galassie interagenti gravitazionalmente vengono proiettati fino a distanze dell'ordine di 250'000 anni luce.[10] Il getto più corto della galassia NGC 541, mostrato un po' più in basso a destra nell'immagine, entra in collisione con una nube di idrogeno. L'onda d'urto creata da questo getto ha generato una zona di formazione stellare visibile nell'immagine ripresa dal telescopio di 2,3 m dell'osservatorio di Siding Spring in Australia. Questo raro tipo di incubatoio stellare è conosciuto con il nome di "oggetto di Minkowski".[10][11]

Oltre a NGC 560, le principali galassie del Gruppo di NGC 545 sono NGC 530, NGC 541, NGC 547, NGC 564, NGC 570, NGC 577, NGC 585, UGC 892 e UGC 1062 (rispettivamente CGCG 0118.7-0048 e CGCG 0126.4-0049 indicate come 0118-0048 e 0126-0049 da Mahtessian).[6]

  1. ^ a b c d e f (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 560, su cseligman.com. URL consultato il 14 maggio 2024.
  2. ^ a b c d e f Results for object NGC 560, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 14 maggio 2024.
  3. ^ a b c d e f (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 500 à 599, su astrovalleyfield.ca. URL consultato il 10 maggio 2024.
  4. ^ SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato il 14 maggio 2024.
  5. ^ A.M. Garcia, General study of group membership. II - Determination of nearby groups, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, 100 #1, luglio 1993, pp. 47-90, Bibcode:1993A&AS..100...47G.
  6. ^ a b Abraham Mahtessian, Groups of galaxies. III. Some empirical characteristics (PDF), in Astrophysics, 41 #3, luglio 1998, pp. 308-321, DOI:10.1007/BF03036100. URL consultato il 5 maggio 2024.
  7. ^ (EN) NGC 545 -- Brightest galaxy in a Cluster (BCG), su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 5 maggio 2024.
  8. ^ Akos Bogdan, Ralph P Kraft, William Forman e Christine Jones, CHANDRA AND ROSAT OBSERVATIONS OF ABELL 194: DETECTION OF AN X-RAY CAVITY AND MAPPING THE DYNAMICS OF THE CLUSTER (PDF), in The Astrophysical Journal, 743 #1, dicembre 2011, p. 11, DOI:10.1088/0004-637X/743/1/59.
  9. ^ (EN) Abell 194, Sky & Telescope, settembre 2017, su skyandtelescope.com. URL consultato il 5 maggio 2024.
  10. ^ a b c (EN) Star birth triggered by a jet from a black hole, su images.nrao.edu. URL consultato il 4 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2018).
  11. ^ Steve Croft, Wil van Breugel e Win de Vries, Minkowski's Object: A Starburst Triggered by a Radio Jet, Revisited (PDF), in The Astrophysical Journal, 647 #2, aprile 2006, p. 52 pagine, 15 figure, DOI:10.1086/505526.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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