Mutoid Waste Company
La Mutoid Waste Company è un gruppo d'artisti fondato da Joe Rush e Robin Cooke in collaborazione con Alan P Scott e Joshua Bowler a metà degli anni ottanta nella Car Breaker Gallery della Freston Road di Londra[1][2]. La loro attività continuò poi negli anni '90 in Italia con il trasferimento a Santarcangelo di Romagna.
Il nome del collettivo fu ispirato dalla serie TV britannica Blake's 7 in cui i Mutoids erano esseri umani ricondizionati a cui era stata rimossa la personalità[3]. Profondamente influenzati dai film di Mad Max e dai fumetti di Judge Dredd si specializzarono nell'organizzazione di feste illegali nella Londra degli anni '80 in cui la proposta musicale, dall'iniziale miscela di rock psichedelico e dub reggae, abbracciò sul finire degli anni '80 il nascente movimento della acid house.
I Mutoid sono diventati famosi per le gigantesche sculture anche semoventi, dette mutoidi, saldate utilizzando esclusivamente materiale di recupero e per i bizzarri ed avanguardisti riadattamenti degli edifici in disuso nei quali tenevano i loro party. Una loro performance fu inserita nella cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi estive 2012 di Londra[4].
Storia
modificaFrestonia e le origini
modificaFin dall'inizio degli anni '70, Freston Road con i suoi edifici vuoti fornì, a indigenti e ad artisti, spazi da occupare ed utilizzare come locali abitativi o di lavoro, diventando così uno dei centri principali del movimento squatter della città. Nell'ottobre del 1977 il Greater London Council lanciò un piano di riqualificazione della zona, che prevedeva l'abbattimento di numerosi edifici fatiscenti, generando così le proteste dei punk e degli hippie che li vivevano. Gli squatters portarono avanti la protesta assumendo tutti il cognome "Bramley" (citazione dalla commedia Passport to Pimlico) e proclamando lo Stato libero ed indipendente di "Frestonia" (citando così lo stato di Freestonia del film La guerra lampo dei Fratelli Marx)[2]. In questo contesto, presso la Car Breaker Gallery di Frestonia, Joe Rush, Robin Cooke, Alan P Scott e Joshua Bowler si incontrano formando, all'inizio degli anni '80, il primo embrione di quello che diventerà poi la Mutoid Waste Company[5], per poi trasferirsi in seguito presso un magazzino occupato a King's Cross[6].
1989: da King Cross a Berlino
modificaNel 1989, dopo svariate incursioni della polizia nel loro quartier generale di King's Cross, lasciarono il Regno Unito per stabilirsi in Germania, dove raggiunsero una certa celebrità per le sculture giganti composte assemblando vecchie parti di automobili e di macchinari industriali. Si trasferirono a Berlino, dove il movimento squatter era diventato molto presente a causa dei problemi sociali e politici della città nell'ultima parte della guerra fredda, e qui realizzarono una performance nell'autunno di quell'anno che vedeva una enorme macchina avvicinarsi al muro portando una colomba in segno di pace. La performance anticipò così i fatti che ne portarono all'effettivo abbattimento[6][7].
Italia: Santarcangelo di Romagna e Mutonia
modificaAll'inizio degli anni novanta parte della comunità di artisti si spostò in Italia, nei pressi di Santarcangelo di Romagna, installandosi in una vecchia cava lungo il fiume Marecchia, di proprietà demaniale, creando un "villaggio degli scarti" che denominarono Mutonia: qui essi ripresero – e continuano tuttora – a svolgere attività performative e visuali[3][8] a difesa del libero arbitrio e del recupero creativo del rapporto dell'uomo con la natura in un'ottica post-industriale.
Negli anni '90 le loro performance vennero spesso proposte nel Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo e nel 2012 una loro performance fu inserita nella cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra[4].
Lo Sfratto da Mutonia
modificaNel luglio 2013 il Comune di Santarcangelo ha emesso una ordinanza di «demolizione» e «rimessa in pristino» dell'area demaniale in cui era installata Mutonia, a seguito di una pronuncia del TAR[9]. Il Comune da tempo stava lavorando per trovare una soluzione per mettere a norma il campo, insieme alla Soprintendenza, mentre gli artisti stessi si prodigavano ad ottemperare le principali richieste; in questo contesto, si era inserito il pronunciamento del TAR a favore del proprietario di un terreno adiacente a Mutonia, che già nel corso degli anni aveva presentato una serie di denunce.
A seguito di ciò è nato un movimento di protesta a favore dei Mutoid e contro lo sgombero di Mutonia, inizialmente a livello locale[9], poi a livello nazionale, allargandosi tanto da arrivare in Parlamento[10].
In seguito all'ondata di protesta, nonché al riconoscimento da parte delle Soprintendenze di Bologna e di Ravenna della comunità dei Mutoid quale "bene cittadino", nel febbraio 2014 il Comune di Santarcangelo ha emesso un provvedimento giurisdizionale con il quale ha rigettato la precedente ordinanza di demolizione del campo in quanto “non è più rispondente ad un attuale concreto interesse al ripristino”[11].
Note
modifica- ^ (EN) Tom Vague, Counter culture Portobello psychogeographical history, su portobellofilmfestival.com, Portobello film Festival, giugno 2006.
- ^ a b (EN) Richard Metzger, Passport to Frestonia:photo documentation of the free state of Freston, su dangerousminds.net, Dangerousminds, 13 gennaio 2011.
- ^ a b valegrap, MUTOID: quei figli della cultura punk tra riciclaggio, scultura, meccanica e fantascienza, su latexmoon.com, Latexmoon, 28 novembre 2013. URL consultato il 1º settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2014).
- ^ a b (EN) Owen Gibson, Paralympics closing ceremony will be 'festival of flame' and Coldplay, in The Guardian, 8 settembre 2012. URL consultato l'8 settembre 2012.«The ceremony will also feature a battalion of 'eccentric travellers' storming the stage along with futuristic Mad Max-style vehicles from performance art group the Mutoid Waste Company.»
- ^ Hugh Laurie (presentato da), Documentario South Of Watford, parte I, su YouTube, anni '80.
- ^ a b DEREK RIDGERS' LONDON YOUTH 78-87___Parte II: Locali, tendenze, New Romantics, personaggi e subculture a Londra fra il 1983 e il 1987, su kainowska.com, Kainowska. URL consultato il 21 luglio 2015.
- ^ Mutoid Waste Company, Mutoid Waste Company open Berlin Wall 1, su YouTube, 1989.
- ^ (EN) Frei Zimmer, Hometown - Mutonia, su idfa.nl, International Documentary Film Festival Amsterdam, 2013. URL consultato il 1º settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2015).
- ^ a b Manuel Spadazzi, Il Comune sfratta i Mutoid, Santarcangelo si ribella, in il Resto del Carlino, 17 luglio 2013.
- ^ Il caso Mutoid arriva in Parlamento, Pd: "Dichiararne il valore artistico", in la Repubblica, 4 luglio 2013.
- ^ Annalisa Dall'Oca, “Stop alla demolizione”. Il villaggio degli artisti Mutoid resta a Santarcangelo, in Il Fatto Quotidiano, 8 febbraio 2014.
Bibliografia
modifica- Tobia D'Onofrio, Rave new world. L'ultima controcultura, Milano, AgenziaX, 2015, ISBN 978-88-98922-11-6.
- R. Valvola Scelsi (a cura di), Cyberpunk. Antologia di scritti politici, ShaKe, 2007 [1990], ISBN 978-88-88865-37-9.
- Francesca Alfano Miglietti, Identità mutanti, dalla piega alla piaga: esseri delle contaminazioni contemporanee, Milano, Costa & Nolan, 1997, ISBN 978-88-7648-273-1.
- Jacqueline Cerasoli, La nuova scena urbana: cittàstrattismo e urban-art, Milano, FrancoAngeli, 2005, ISBN 978-88-464-6757-7.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mutoid Waste Company
Collegamenti esterni
modifica- Documentario degli anni '80 sui Mutoid inglesi, su youtube.com.
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