Lucia Borgonzoni

politica italiana (1976-)

Lucia Borgonzoni (Bologna, 18 settembre 1976) è una politica italiana, dal 23 marzo 2018 senatrice della Repubblica per la Lega per Salvini Premier e dal 1º marzo 2021 sottosegretaria di Stato al Ministero della cultura nei governi Draghi e Meloni.

Lucia Borgonzoni

Sottosegretaria di Stato al Ministero della cultura[1]
In carica
Inizio mandato1º marzo 2021
ContitolareGianmarco Mazzi[2]
Vittorio Sgarbi[3]
Capo del governoMario Draghi
Giorgia Meloni
PredecessoreLorenza Bonaccorsi
Anna Laura Orrico

Durata mandato13 giugno 2018 –
5 settembre 2019
ContitolareGianluca Vacca
Capo del governoGiuseppe Conte
PredecessoreDorina Bianchi
Ilaria Borletti Buitoni
Antimo Cesaro
SuccessoreLorenza Bonaccorsi
Anna Laura Orrico

Senatrice della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato23 marzo 2018
LegislaturaXVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
Lega - Salvini Premier-PSd'Az
CoalizioneXVIII: Centro-destra 2018
XIX: Centro-destra 2022
CircoscrizioneEmilia-Romagna
Incarichi parlamentari
XVIII legislatura:
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega per Salvini Premier (dal 2020)
In precedenza:
LN (1992-2020)
Titolo di studioLaurea in Arti figurative
UniversitàAccademia di belle arti di Bologna
ProfessioneDesigner

Dal 2018 al 2019 ha ricoperto l'incarico di sottosegretaria di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nel governo Conte I.

Biografia

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È figlia dell'architetto Giambattista Borgonzoni e di Nadia Marchionneschi[4]; suo nonno paterno era il pittore Aldo Borgonzoni. Frequenta l'istituto tecnico aeronautico[5] e in seguito si diploma in Arti figurative all'Accademia delle Belle Arti di Bologna con una tesi in Fenomenologia degli stili[6].

Ha esposto sue opere d'arte in diverse mostre in Italia e ha lavorato come designer di interni[7]. In gioventù ha frequentato centri sociali e fra questi ha lavorato come barista presso il LINK di Bologna.[8][9][10]

Attività politica

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Gli inizi nella Lega Nord

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Si avvicina alla Lega Nord durante gli studi superiori, tesserandosi nel 1992, all'età di 16 anni, e guidando poi il movimento dei Giovani Padani[11]. Alle elezioni provinciali del 2009 viene eletta consigliere all'interno della coalizione di centro-destra, per poi dimettersi[12] a seguito della sua elezione a consigliere comunale di Bologna alle consultazioni del 2011[13], divenendo capogruppo della Lega al consiglio comunale[14].

Nel novembre 2014, in occasione di un sopralluogo al campo nomadi di via Erbosa a Bologna durante la campagna elettorale di Alan Fabbri per le elezioni regionali di quell'anno, venne schiaffeggiata da una giovane di etnia sinti[15], che in seguito viene condannata in primo grado a 20 giorni di reclusione nel 2019.[16]

Candidatura a sindaco di Bologna

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In vista delle elezioni amministrative del 2016 si candida a sindaco di Bologna[17], sostenuta da una coalizione di centro-destra formata da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia e le liste civiche "Uniti si Vince" e "Riprendiamoci Bologna", con un programma elettorale incentrato sulla sicurezza e sulla "priorità ai bolognesi"[18], ottenendo il 22,28% dei voti al primo turno e accedendo al ballottaggio con il sindaco uscente di centro-sinistra Virginio Merola[19]. Al ballottaggio del 19 giugno Borgonzoni viene sconfitta, ottenendo il 45,36% dei voti contro il 54,64% di Merola[19]. Viene comunque rieletta consigliere comunale in quanto candidata sindaco non eletto, divenendo presidente della Commissione consiliare Affari Istituzionali e ricoprendo l'incarico fino a giugno 2018.[14][20]

Elezione a senatrice e Sottosegretario alla Cultura

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Alle elezioni politiche del 2018 viene candidata al Senato della Repubblica, tra le liste della Lega - Salvini premier nel collegio plurinominale Emilia-Romagna - 01, risultando eletta senatrice. Nella XVIII legislatura della Repubblica è stata vice-capogruppo del gruppo parlamentare della "Lega - Salvini Premier-PSd'Az al Senato (2018), componente della 12ª Commissione Igiene e sanità (2018) e della 7ª Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica (2018-2022).[21]

In seguito alla nascita del primo governo Conte sull'accordo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle, il 13 giugno 2018 viene nominato dal Consiglio dei ministri sottosegretario di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, affiancando il ministro pentastellato Alberto Bonisoli, ottenendo la delega al cinema[22], e rimanendo in carica fino alla fine del governo il 5 settembre 2019.[23]

Con la nascita del governo presieduto da Mario Draghi, il 25 febbraio 2021 viene indicata dal Consiglio dei Ministri come sottosegretario al Ministero della cultura, entrando in carica dal 1º marzo.[24]

Candidatura alla presidenza della Regione Emilia-Romagna

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020.

Ad ottobre 2019 annuncia la sua candidatura alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per le elezioni regionali del 2020, già ufficializzata dal segretario della Lega Matteo Salvini ad agosto[25], sostenuta dalla coalizione di centro-destra composta, oltre dalla Lega, da: Fratelli d'Italia, Forza Italia, Cambiamo! di Giovanni Toti assieme a Il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, alcuni partiti minori e liste civiche associatesi per le elezioni. Alla tornata elettorale Borgonzoni viene sconfitta dal presidente uscente Stefano Bonaccini (coalizione di centro-sinistra), raccogliendo il 43,63% dei voti contro il 51,42% di Bonaccini, che viene pertanto riconfermato. A marzo 2020 smentisce un proposito enunciato in campagna elettorale durante Cartabianca, formalizzando la rinuncia al seggio nell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna a cui subentra Marco Mastacchi (lista Borgonzoni Presidente), preferendo rimanere in carica come senatrice.[26][27]

Rielezione al Senato e conferma a Sottosegretaria

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Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidata al Senato, come capolista della Lega nel collegio plurinominale Emilia-Romagna - 02[28], venendo rieletta a Palazzo Madama.[29]

Con la vittoria della coalizione di centro-destra alle politiche del 2022 e la seguente nascita del governo presieduto da Giorgia Meloni, il 31 ottobre 2022 viene confermata dal Consiglio dei Ministri come sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni, entrando in carica dal 2 novembre seguente e affiancando il ministro Gennaro Sangiuliano prima e Alessandro Giuli poi.[30]

  1. ^ Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo dal 13 giugno 2018 al 5 settembre 2019 nel governo Conte I.
  2. ^ Dal 2 novembre 2022
  3. ^ Dal 2 novembre 2022 al 13 febbraio 2024.
  4. ^ Bologna, il papà della leghista al ballottaggio: "E' brava ma io non voto Salvini", Corriere della Sera, 8 giugno 2016.
  5. ^ Tommaso Rodano, Il leghismo freudiano di Lucia, pecora nera nella famiglia "rossa", in Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2019.
  6. ^ Lucia Borgonzoni, su Comune di Bologna. URL consultato l'11 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2018).
  7. ^ Tutto quello che c’è da sapere su Lucia Borgonzoni, candidata leghista a Bologna, Leformiche.net, giugno 2016.
  8. ^ Angelo Amante, Lucia prima della passione leghista frequentava i centri sociali, in Huffington Post Italia, 20 marzo 2018. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  9. ^ Veronica Di Benedetto Montaccini, Lucia Borgonzoni frequentava centri sociali e serate Lgbt: le foto che imbarazzano la candidata della Lega, su tpi.it.
  10. ^ Francesco Lepore, Quando Lucia Borgonzoni era un'artista anticlericale che faceva serate Lgbti in Emilia Romagna, su linkiesta.it, 24 gennaio 2020.
  11. ^ Paolo Stefanini, Avanti Po: la Lega Nord alla riscossa nelle regioni rosse, Il Saggiatore, 2010, p. 194.
  12. ^ Marchetti subentra a Borgonzoni, cittametropolitana.bo.it, 9 settembre 2011.
  13. ^ La leghista pittrice pasionaria, dai centri sociali alle liti con i rom, Corriere della Sera, 8 giugno 2016.
  14. ^ a b Lucia Borgonzoni, su Ministero dell'interno.
  15. ^   Bologna, leghista aggredita da ragazzina nel campo sinti, su Repubblica.it, 3 novembre 2014.
  16. ^ Schiaffo alla Borgonzoni, 'sconto' alla sinti che la colpì, in Il Resto del Carlino, 1º luglio 2019.
  17. ^ Comunali 2016, la leghista Borgonzoni candidata sindaco: 'Centro-destra unito, ballottaggio sicuro', su BolognaToday. URL consultato il 9 settembre 2024.
  18. ^ Il welfare a Bologna secondo Virginio Merola e Lucia Borgonzoni, in Internazionale, 15 giugno 2016.
  19. ^ a b Comunali 05/06/2016 - Bologna, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero degli Interni. URL consultato il 23 marzo 2018.
  20. ^ Borgonzoni "sottosegretario": si è dimessa dall'incarico di presidente di commissione, su BolognaToday. URL consultato il 9 settembre 2024.
  21. ^ Scheda di attività di Lucia BORGONZONI - XVIII Legislatura | Senato della Repubblica, su www.senato.it. URL consultato il 9 settembre 2024.
  22. ^ Ministero Beni culturali Governo Conte: a Lucia Borgonzoni la delega al cinema, su BolognaToday. URL consultato il 9 settembre 2024.
  23. ^ Governo, nominati 45 tra viceministri e sottosegretari: Castelli e Garavaglia al Mef. Crimi all'Editoria. Dentro anche Siri, su Il Fatto Quotidiano, 12 giugno 2018. URL consultato il 9 settembre 2024.
  24. ^ Governo Draghi: l'elenco completo dei sottosegretari e viceministri, su TPI, 24 febbraio 2021. URL consultato il 9 settembre 2024.
  25. ^ Borgonzoni, la gaffe della leghista candidata per l'Emilia Romagna: "La Regione? Confina anche con il Trentino", su Il Fatto Quotidiano, 2 ottobre 2019. URL consultato il 9 settembre 2024.
  26. ^ Paola Benedetta Manca, Lega, Lucia Borgonzoni resta in Senato e rinuncia al seggio in Emilia-Romagna. In campagna elettorale disse: “In Regione anche se perdo”, in Il Fatto Quotidiano, 27 marzo 2020. URL consultato il 28 marzo 2020.
  27. ^ Assemblea regionale, arrivano le dimissioni di Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi, su IlPiacenza. URL consultato il 9 settembre 2024.
  28. ^ Candidati alle elezioni politiche: tutti i nomi, su la Repubblica, 23 agosto 2022. URL consultato il 9 settembre 2024.
  29. ^ Tutti i senatori eletti al proporzionale, in la Repubblica, 26 settembre 2022.
  30. ^ Governo Meloni, nominati viceministri e sottosegretari: dopo lo stop a Mangialavori Berlusconi piazza i suoi a Mise, Editoria e Giustizia, su Il Fatto Quotidiano, 31 ottobre 2022. URL consultato il 9 settembre 2024.

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