Les poèmes d'un Maudit

unica silloge del poeta tunisino di origini siculo-maltesi Mario Scalesi, apparsa postuma nel 1923 a Parigi

Les poèmes d’un Maudit è l’unica silloge del poeta tunisino di origini siculo-maltesi Mario Scalesi, apparsa postuma nel 1923 a Parigi.

Les poèmes d’un Maudit
AutoreMario Scalesi
1ª ed. originale1923
1ª ed. italiana1997
Generepoesia
Lingua originalefrancese

La raccolta è stata poi pubblicata in diverse lingue, consolidando la reputazione dell'autore come iniziatore della letteratura nordafricana di espressione francese[1], oltre che tra i più rilevanti poeti tunisini in lingua francese del Novecento.[2] La prima edizione in italiano dell’opera è uscita nel 1997, con testo francese a fronte, tradotta da Salvatore Mugno, che ne ha successivamente curato altre due (2006, 2020), di cui la più recente ampiamente riveduta e arricchita.[3]

Descrizione

modifica

La raccolta dipana, nella sua parte iniziale, una sorta di autobiografia in versi, raccontando di varie figure della famiglia dell’autore (il padre, la madre, una sorellina) e di alcune sue vicende personali o relative al suo contesto sociale, aprendosi via via alla realtà tunisina, araba e musulmana (di cui rappresenta e canta siti, episodi storici, atmosfere, personaggi, costumi e cultura), a temi più generali e universali, di carattere politico, religioso, filosofico, storico e letterario. Molte sono le sue poesie in cui campeggiano figure di donne e il tema dell’amore. Potenti sono anche alcuni suoi poemi dedicati al mondo del lavoro e al riscatto delle masse indigenti e reiette, non soltanto tunisine e africane (ad. es., L’épopée du pauvre e Ode à l’argent). Ecco il brano conclusivo di quest’ultima:

«(…) C’est toi le premier port et le dernier refuge. C’est toi l’amour, c’est toi l’espérance, c’est toi La gloire, le bonheur, la science, la foi, Et l’honneur de la femme et l’équité du juge.

À combien la Patrie? À combien les lauries? À combien, mon enfant, la pudeur de ta mère? Ô poète, à combien ta plus noble chimère? À combien les serments de l’Épée, ô guerriers?

Il est doux de penser que ce troupeau s’achète, Que ce bétail se vend; Les hommes, orgueilleux que la bêtise allaite, Les femmes au regard charnel et décevant.

C’est pourquoi, te sachant intangible au blasphème, Ô Dieu qui sur la terre es épars et souris, Ô Mammon souverain, je te chante, et je t’aime De toute ma révolte et de tout mon mépris.»

«(…) Sei tu il primo porto e l’ultimo rifugio, sei tu l’amore, la speranza, sei tu la gloria, la felicità, la scienza e la fede, l’onore della donna e l’equità del giudice.

A quanto la Patria? A quanto gli allori? A quanto, figlio mio, il pudore di tua madre? O poeta, a quanto la tua più nobile chimera? A quanto i giuramenti della Spada, o combattenti?

Conforta sapere che questa greggia ha un prezzo, che è bestiame in vendita: gli uomini, orgogliosi che l’imbecillità nutre, le donne dallo sguardo languido e ingannevole.

Poiché ti so inespugnabile dalla bestemmia, o Dio che sulla terra, disseminato, sorridi, o Mammona sovrano, io ti canto e ti amo con tutta la mia ribellione, con tutto il mio disprezzo.»

Altri suoi versi si spingono fino a trattare e, talvolta, anticipare le angosce e le follie del Novecento e del nostro tempo (si vedano: Le veau d’or, Les naufragés, Cannibalisme, Le fossoyeur, Le stigmate, Vers l’abattoir, Ballade de la morte, Aux morts ignorés, Plus tard, Les rois, De profundis, Le printemps qui saigne, L’océan, La Vision de Barberousse). L’Œuvre complète (2002) include, complessivamente, centonove testi poetici. Tutte le altre edizioni ne contengono soltanto una parte. Il titolo dell’opera, asciutto, quasi distaccato, fu stabilito dallo stesso poeta, il quale, poco tempo prima di morire, ordinò le sue poesie per farne un libro, mentre la sua ripartizione in tre sezioni (Les poèmes d’un Maudit, Poèmes d’Orient e Poèmes de Guerre) fu decisa dai curatori della prima edizione (1923). Nei suoi componimenti, Scalesi richiama e si confronta con molti “classici” della letteratura, soprattutto quella francese: dal parnassiano Heredia al “purista” Gautier, dal virtuoso Hugo al “sentimentale” Musset, da Baudelaire a Leconte de Lisle, da Vigny a Gabriele D’Annunzio, cercando e individuando la propria strada e il proprio stile.[4]

Edizioni

modifica

In lingua francese

modifica
  • Les Poèmes d’un Maudit, a cura della Société des Écrivains de l’Afrique du Nord, Parigi, Les Belles Lettres, 1923.[5]
  • Poèmes d’un Maudit, prefazione di J. Durel e una composizione di P. Boucherle, Tunisi, La Kahéna, 1930.
  • Les Poèmes d’un Maudit, con un ritratto del poeta di A. Fichet, Tunisi, Saliba & C., 1935.
  • Les Poèmes d’un Maudit, con una nota di A. Bannour e presentazione di Y. Fracassetti Brondino, Tunisi, Mario Scalési & Abel Krandöf, 1996.
  • Œuvre complète. Mario Scalesi, précurseur de la littérature multiculturelle au Maghreb, a cura di A. Bannour e Y. Fracassetti Brondino, Parigi, Publisud, 2002.

In lingua italiana

modifica
  • Les Poèmes d’un Maudit. Le Liriche di un Maledetto. La poesia mediterranea di un italiano di Tunisi, traduzione, saggio introduttivo e cura di S. Mugno, presentazione di Renzo Paris, con un contributo di Y. Fracassetti Brondino e una nota di D. Grammatico, Palermo, Isspe, 1997.
  • Les Poèmes d’un Maudit. Le Liriche di un Maledetto, traduzione, introduzione e cura di S. Mugno, Mercato S. Severino (SA), Edizioni Il Grappolo, 2006.
  • Les poèmes d’un Maudit. Le poesie di un Maledetto, nuova edizione riveduta e ampliata, traduzione, saggio introduttivo e cura di S. Mugno, Massa, Transeuropa, 2020.[6]

In lingua araba

modifica
  • Poesie dal cuore dell’inferno, «Nizwa», Mascate (Oman), n. 43, luglio 2005, pp. 18-28 (in arabo classico). Contiene diverse poesie o brani di composizioni tratte da Les Poèmes d’un Maudit, tradotte da Mohamed Lotfi Yousfi all’interno di un suo corposo articolo.
  • Les Poèmes d’un Maudit, traduit en langue tunisienne par Hédi Balegh, Tunisi, Artypo, 2010 (in arabo tunisino, con testo francese a fronte).

In lingua inglese

modifica
  • Marius Scalesi, J. Blin-Lefebvre, con un’introduzione di F. Cunen, (Société Littéraire du Maine, 19 novembre 1972), «Journal of the Faculty of Arts», Royal University of Malta, 1975, volume 6, n. 2, pp. 226- 251. Contiene diciannove poesie tradotte da Roger E. R. Robinson, con testo francese a fronte, poste in calce all’articolo.[7]

In lingua spagnola

modifica
  • Los poemas de un maldito, Edición, prológo y traducción de Adrián Fernández Burló, Edición bilingüe, Ediciones Lo Desconocido, 2023, 318 pp.
  1. ^ J. L. Joubert, Littératures francophones du Monde Arabe. Anthologie, Editions Nathan, Parigi, 1994, pp. 126-128; M. Ghachem, Traversée. Avec Scalesi et Garmadi, «Tunisie Plurielle», Tunisi, 1997, n. 1; N. Radhouane, Littérature tunisienne de langue française. Elle ne mourra pas jeune, «le Temps», Tunisi, 18 marzo 1998; F. Toso, Mario Scalési: identità plurale, destino individuale, dramma universale, Università degli Studi di Udine (sede di Pordenone), 2000; S. Mugno, Mario Scalesi, italiano di Tunisi e poeta maudit. Alle origini della poesia nordafricana di espressione francese, «Inoltre» (Milano), 2000, pp. 181-188; M. Scalesi, Œuvre complète. Mario Scalesi, précurseur de la littérature multiculturelle au Maghreb, a cura di Abderrazak Bannour e Yvonne Fracassetti Brondino, Parigi, Publisud, 2002; G. Franchi, Les Poèmes d’un Maudit. Le liriche di un Maledetto. La poesia mediterranea di un italiano di Tunisi, «Porto franco», 25 gennaio 2019; R. Paris, È africano il poeta maledetto. Scalesi, il Verlaine di Tunisi, «Il Fatto Quotidiano», 10 febbraio 2021; R. Galaverni, Tunisi-Palermo la rotta di un maledetto, «Corriere della Sera - La Lettura», 21 febbraio 2021; A. Nicosia, Mario Scalesi. Anatomie dolorose da Tunisi a Palermo, «il manifesto», 21 marzo 2021; Radio Tunisi intervista Salvatore Mugno sulla poesia di Mario Scalesi, 25 febbraio 2021.
  2. ^ A. L. E. Vallettee, «Mercure de France», vol. 257, 1935; A. Dupuy, La Tunisie dans les lettres d'expressione française, Parigi, Editions Universitaires, 1956; Jāmiʻat al-Ādāb wa-al-Funūn wa-al-ʻUlūm al-Insānīyah, Tūnis I. Maʻhad al-Aʻlá li-Tārīkh al-Ḥarakah al-Waṭanīyah Université Tunis I, Institut supérieur d'histoire du mouvement national, 1999; A. Russo Previtali, L’amata, la patria, il milieu. L’Italia e l’italianità nella poesia di Mario Scalesi, «line@editoriale», novembre 2019.
  3. ^ D. Trischitta, Salvatore Mugno e il “maledettismo” di Scalesi, il tunisino dal sangue siciliano, «sicilymag.it», 10 febbraio 2021; S. Bourougaaoui, Poesie per andare al cuore di Scalesi, amico fragile, «LuciaLibri», 15 febbraio 2021; A. Cangemi, Mario Scalesi, poeta meticcio, «Dialoghi Mediterranei», Mazara del Vallo, 1 maggio 2021; F. Vinci, Les poèmes d’un Maudit di Mario Scalesi. Una conversazione con Salvatore Mugno, «Altri animali», 5 maggio 2021; N. Narducci, Mario Scalesi, la voce mediterranea di un italiano di Tunisi, «Lettera Zero», 14 settembre 2022.
  4. ^ S. Kassab-Charfi – A. Khedher, Un siècle de littérature en Tunisie. 1900-2017, Parigi, Honoré Champion, 2019, pp. 87-94, 105, 324, 395, 457, 518 e 519; R. Candiani, Ricordare Mario Scalesi, «Dialoghi Mediterranei», Mazara del Vallo, 1 gennaio 2020; L. Ormelli, “Come giglio affondato nel canile”. In memoria di Mario Scalesi, il poeta maledetto finito in una fossa comune, «Pangea. Rivista avventuriera di Cultura & Idee», Rimini, 15 aprile 2020
  5. ^ Cover della prima edizione
  6. ^ Nicola Lagioia legge e commenta, su Rai Radio 3, rassegna stampa “Pagina 3”, brani della recensione di Renzo Paris (È africano il poeta maledetto. Scalesi, il Verlaine di Tunisi, «Il Fatto Quotidiano», 10 febbraio 2021)
  7. ^ J. Blin-Lefebvre, con un’introduzione di F. Cunen, Marius Scalesi (Société Littéraire du Maine, 19 novembre 1972), «Journal of the Faculty of Arts», Royal University of Malta, 1975, volume 6, n. 2, pp. 226- 251.
  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura