Leonardo D'Addabbo

bibliotecario italiano (1893-1959)

Leonardo D'Addabbo (Sammichele di Bari, 12 marzo 1893Bari, 1959) è stato un bibliotecario e politico italiano.

Leonardo D'Addabbo

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVIII[1]
Sito istituzionale

Podestà di Bari
Durata mandato10 aprile 1943 –
20 luglio 1943
PredecessoreMichele Viterbo
SuccessoreGiuseppe Luigi Nicoly (comm. pref.)

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Titolo di studiolaurea

Biografia

modifica

«Fascista di purissima fede e onesto»[2], fu interventista e combatté nella prima guerra mondiale come tenente poi promosso a capitano di fanteria e poi degli arditi, riportando gravi ferite che gli valsero tre medaglie d'argento al valor militare. Ne guadagnò poi anche una di bronzo nel corso della seconda guerra mondiale, cui partecipò col grado di maggiore[3].

Laureato in filosofia all'Università di Napoli nel 1921 e insegnante, entrò nel novembre 1922 nel Partito fascista raggiungendo cariche di un certo rilievo: segretario federale di Bari dal 1924 al 1929, commissario delle federazioni di Catania (1927) e Catanzaro (1929-1930) e reggente di quella di Messina (1930), membro del Direttorio nazionale (1930-1931). Nel 1929 fu eletto alla Camera dei deputati. Dal 1925 diresse la Biblioteca consorziale Sagarriga Visconti Volpi di Bari (l'attuale Biblioteca nazionale); la lasciò nella primavera 1943 per la nomina a podestà.

Dopo la caduta del fascismo fu denunciato e ricercato come gerarca, si nascose per qualche tempo e venne infine assolto nel 1946. Successivamente tornò a dirigere la Biblioteca nazionale di Bari, dall'inizio del 1951 e fino al collocamento a riposo (1º giugno 1958). Nel 1957 ricevette la medaglia d'oro del Ministero della pubblica istruzione[4].

Medaglie, onorificenze e decorazioni

modifica
«Comandante di una compagnia, durante varie operazioni la condusse con perizia e mirabile ardimento alla conquista di forti trinceramenti nemici. Costante esempio ai suoi dipendenti per calma ed ardimento, nonostante le perdite ed il violento bombardamento avversario, manteneva saldamente la posizione conquistata
— Carso, 23-27 maggio 1917
«Guidò con intelligente iniziativa la propria compagnia a protezione di un fianco del battaglione che era stato improvvisamente preso sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche. Avendo osservato che alcune pattuglie venivano circondate dall'avversario, accorse arditamente con pochi uomini per proteggerle, rimanendo ferito
— Comarie, 19-24 agosto 1917
«In piedi sulla trincea, mentre il nemico avanzava all'attacco, incitava con la parola e con l'esempio i suoi soldati alla più estrema resistenza. Ferito gravemente, non si allontanava dal combattimento se non dopo che l'attacco era respinto e, prima di recarsi al posto di medicazione, si recava al Comando di reggimento, per dare preziose notizie sulla situazione
— Candelù, 18 giugno 1918
«Comandante di battaglione, attaccato da soverchianti forze avversarie, dando per primo l'esempio, si lanciava al contrattacco, alla testa dei suoi reparti, con bombe a mano, riuscendo a respingere l'avversario. Ferito, rimaneva al suo posto e per altre due volte respingeva il nemico che aveva rinnovato il tentativo di occupare la posizione
— Quota 628 nord-est di Ponte Perati (fronte greco), 18 novembre 1940
  1. ^ Portale storico della Camera dei Deputati
  2. ^ la definizione è di Francesco Barberi
  3. ^ Archivio on line dei decorati al V.M. N.B. le decorazioni sono riportate nell'archivio come segue: 2 per D'Addabbo Leonardo, 1 per D'Addabbo Leonardo [con lo spazio] ed 1 per D'Addalto Leonardo
  4. ^ Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN90088844 · SBN BRIV006003