Giuseppe Baldocci (Tunisi, 12 giugno 1937Roma, 9 agosto 2016) è stato un diplomatico italiano, segretario generale del Ministero degli affari esteri dal 24 settembre 2001 al 30 dicembre 2003.

Giuseppe Baldocci
L'Amb. Giuseppe Baldocci (a sinistra) con Sergio Vieira de Mello alle Nazioni Unite a Ginevra nel 1998

Segretario generale del Ministero degli affari esteri
Durata mandato24 settembre 2001 –
31 dicembre 2003
PredecessoreUmberto Vattani
SuccessoreUmberto Vattani

Rappresentante permanente dell'Italia presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra
Durata mandato3 marzo 1994 –
25 settembre 1998
PredecessoreGiulio Cesare di Lorenzo Badia
SuccessoreAndrea Negrotto Cambiaso

Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede
Durata mandato1992 –
1994
PredecessoreEmanuele Scammacca
SuccessoreBruno Bottai

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"

Biografia

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Nato a Tunisi il 12 giugno 1937, si laurea in giurisprudenza all'Università degli Studi di Roma nel 1960. L'anno successivo, a seguito di concorso pubblico, entra nella carriera diplomatico-consolare ed è assegnato al Ministero[1].

Nel 1963 Baldocci è vice-console a Berlino e, nel 1966, è assegnato all'Ambasciata d'Italia a Bruxelles. Due anni dopo diventa Primo segretario di legazione a Sofia. Rientra a Roma, alla Segreteria generale del Ministero (1971-1973) con Roberto Gaja come Segretario Generale ed è poi destinato a Parigi, come Consigliere per la stampa e l'informazione. Nel 1976, promosso Consigliere di ambasciata, assume le funzioni - sempre a Parigi - di Primo consigliere per la stampa e l'informazioni. Torna l'anno dopo alla Segreteria generale del Ministero e, nel 1978, è nominato Capo dell'Ufficio di segreteria del Segretario Generale Francesco Malfatti di Montetretto[1].

Nell'agosto 1983 Giuseppe Baldocci è nominato Ambasciatore d'Italia a Teheran, dove rimane quasi cinque anni svolgendo un lavoro diplomatico particolarmente complesso e delicato nel periodo successivo alla rivoluzione khomeinista[2].

Rientra al Ministero nel 1988, con l'incarico di Direttore generale del personale e dell'amministrazione. Dal 1989 al 1992 è capo di gabinetto del Ministro degli affari esteri Gianni De Michelis; poi è nominato ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, accreditato anche presso il Sovrano militare ordine di Malta.[1]

Tra il 1994 e il 1998 Baldocci è a capo della rappresentanza italiana permanente presso le Organizzazioni Internazionali con sede a Ginevra. Conduce in quegli anni con successo la campagna per la nomina dell’italiano Renato Ruggiero a primo Direttore Generale della neo-istituita Organizzazione mondiale del commercio (WTO) nel 1995. Torna nuovamente alla Farnesina con l'incarico di Direttore generale degli Affari Politici, per passare, nel 2000, alla Direzione generale per gli Affari Politici multilaterali ed i diritti umani.[1]

Il 24 settembre 2001 Baldocci è nominato Segretario generale del Ministero degli affari esteri, sino alla data del suo collocamento a riposo il 31 dicembre 2003.[1]

Onorificenze

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«per aver curato gli interessi francesi in Iran durante la crisi diplomatica fra Francia e Iran nel 1986»
  1. ^ a b c d e Stati di servizio del personale della carriera diplomatica e della dirigenza del Ministero degli Affari Esteri che ha cessato di far parte dell'amministrazione dal 1º gennaio 2000 al 30 maggio 2014 (PDF), su esteri.it. URL consultato il 30 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).
  2. ^ Rosario Milano, L'Italia e l'Iran di Khomeini (1979-1989), Milano, Le Monnier Università, 2020, ISBN 9788800776073.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate

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