Il Giro d'Italia 1931, diciannovesima edizione della "Corsa Rosa", si svolse in dodici tappe, dal 10 maggio al 31 maggio 1931, su un percorso di 3 001 km. Fu vinto dall'italiano Francesco Camusso davanti ai connazionali Luigi Giacobbe e Luigi Marchisio.[1] Su 109 partenti, arrivarono al traguardo finale 65 corridori.[2]
Nel 1931 fece la sua comparsa al Giro la maglia rosa (colore della Gazzetta dello Sport), con la funzione di contraddistinguere il leader della classifica generale. Il primo a indossarla fu Learco Guerra, vincitore della prima tappa nella sua Mantova.[1] Nelle settimane seguenti la corsa fu caratterizzata da numerosi colpi di scena e cambi di leadership.
Nella terza tappa da Ravenna a Macerata Guerra perse oltre cinque minuti per una crisi in salita, e cedette la maglia ad Alfredo Binda.[3] Nella sesta tappa, da Napoli a Roma, l'organizzazione, per ravvivare la corsa, fece partire prima i corridori "aggruppati" e, quindici minuti dopo, quelli "isolati". Ettore Meini, un isolato, si aggiudicò la tappa; Binda fu invece coinvolto in una caduta nei pressi dell'ippodromo di Villa Glori, e attardato dovette cedere la maglia a Michele Mara: si ritirerà nella tappa seguente.[4] Proprio nella settima tappa, con arrivo a Perugia, il simbolo del primato passò a Luigi Marchisio, gregario di Binda, che lo mantenne fino al termine della tappa successiva, quando dovette cederlo a Learco Guerra.[2] Nella nona tappa, tra Montecatini Terme e Genova, il mantovano fresco di "rosa" venne però urtato da un tifoso e cadde: ferito al costato dal freno della bicicletta di un altro ciclista, fu costretto al ritiro.[1][5] La maglia tornò quindi a Marchisio, che si giocò la vittoria finale con altri due piemontesi, Luigi Giacobbe, gregario di Guerra, e Francesco Camusso. Dopo che Giacobbe ebbe vestito di rosa a Cuneo, fu Camusso nella seguente Cuneo-Torino a fare la differenza lungo la discesa del Sestriere, aggiudicandosi la tappa dopo una fuga solitaria di oltre 130 km e ipotecando così il successo finale.[4]
Squadre e corridori partecipanti
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Si iscrissero alla corsa 118 ciclisti, 40 in rappresentanza di sette squadre da massimo sette ciclisti, o "aggruppati", e 78 senza squadra, o "isolati".[6][7][8] I partenti effettivi furono 109.[2]
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Classifica generale - Maglia rosa
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- ^ a b c 1931, su giroditalia.it. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ a b c (FR) 19ème Giro d'Italia 1931, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato l'8 giugno 2020.
- ^ Con un'offensiva sferrata al momento migliore Binda distacca Guerra di ben cinque minuti, in Il Littoriale, anno V, n. 114, 14 maggio 1931. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ a b Ciclismo, su treccani.it. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ a b Guerra, caduto e ferito, si è ritirato alla Spezia, in Il Littoriale, anno V, n. 124, 26 maggio 1931. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ Gli iscritti, in Il Littoriale, anno V, n. 110, 9 maggio 1931. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ Giro d'Italia 1931, su gazzetta.it. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ Si hanno alcune discordanze tra le fonti in merito alla suddivisione dei ciclisti "aggruppati" tra le squadre. Memoire-du-cyclisme riporta una formazione Nazionale di quattro elementi francesi al via; Il Littoriale e Gazzetta.it riportano tre dei quattro francesi (escluso Faure, che non risulta tra i partenti) al via come parte della formazione Ganna-Dunlop. Inoltre, Gazzetta.it e Memoire-du-cyclisme riportano gli spagnoli Cañardo e Montero al via con i colori Olympia-Spiga (riportata anche come Alcyon-Dunlop o Alcyon-Olympia-Spiga), mentre Il Littoriale li riporta, in più articoli, come componenti della Bianchi-Pirelli.
- ^ a b Il XIX Giro d'Italia, ricco di lotte e d'imprevisti, si è chiuso con la vittoria del "garibaldino" Camusso, in Il Littoriale, anno V, n. 129, 1º giugno 1931. URL consultato il 19 giugno 2020.
- Pier Bergonzi, Elio Trifari (a cura di), Un secolo di passioni - Giro d'Italia 1909-2009, Il libro ufficiale del centenario, Milano, Rizzoli, 2009.