Giacomo Pallotti (Bologna, 6 febbraio 1897Monte Badenecche, 4 dicembre 1917) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro e Medaglia d'argento al valor militare nel corso della prima guerra mondiale.

Giacomo Pallotti
NascitaBologna, 6 febbraio 1897
MorteMonte Badenecche, 4 dicembre 1917
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto6º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1916-1917
GradoSottotenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Fiamma Cremisi n.3[1]
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Biografia

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Nacque a Bologna il 6 febbraio 1897,[1] figlio di Angelo, di professione avvocato, e Vittoria Lodi.[2] Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Bologna, nel settembre 1916, in piena prima guerra mondiale, fu chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito, arruolato nel battaglione aviatori.[1] Nel giugno 1917 venne inviato alla Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena per frequentare il corso per ufficiali di complemento, al termine del quale, nel mese di settembre, fu nominato Aspirante ufficiale in forza al 6º Reggimento bersaglieri.[1] Inviato al fronte sull'altopiano della Bainsizza, dove un mese dopo si distinse durante la fasi di ripiegamento delle forze del Regio Esercito dall'Isonzo al Piave, combattendo in retroguardia per contrastare passo dopo passo l'avanzata del nemico.[2] Distintosi nelle azioni sul Globocak, sul Corada, a Pradamano, e durante il combattimento del 28 ottobre 1917,[1] venne insignito di una Medaglia d’argento al valore militare per avere debellato, di propria iniziativa,[2] un pericoloso tentativo di aggiramento del battaglione da parte del nemico, sorprendendo le truppe avversarie con il tiro di una mitragliatrice piazzata, sul tetto di una casa.[2] Promosso sottotenente nei primi giorni del mese di novembre, il 20 dello stesso mese venne trasferito sull'altipiano di Asiago per contrastare l'imminente offensiva austro-germanica.[2] Preceduto da un intenso bombardamento, la mattina del 4 dicembre la fanteria austro-ungarica partì all'attacco riuscendo, nonostante l'accanita resistenza opposta dai reparti del 6º Reggimento bersaglieri,[1] a raggiungere le posizioni di Monte Badenecche.[2] Alla testa del suo plotone egli andò all'attacco alla baionetta, arrivando a rioccupare la posizione perduta, ma cadendo colpito a morte.[1] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, e nel gennaio 1919 gli fu concessa la laurea ad honorem in giurisprudenza.[1]

Onorificenze

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«In un momento criticissimo dell’azione, con raro ardire lanciavasi alla testa del suo plotone contro il nemico che irrompeva nelle nostre trincee. Dopo fiera lotta alla baionetta, riusciva a rioccupare la posizione perduta, che difendeva poi con eroismo e tenacia. Stando ritto sulla trincea, animava i suoi soldati a raddoppiare le forze per far fronte al soverchiante numero di nemici, finché, colpito in fronte da palla nemica, cadeva gloriosamente sul campo. Monte Badenecche, 4 dicembre 1917.[3]»
— Regio Decreto 8 gennaio 1922 .
« Durante un attacco di rilevanti forze nemiche, con esemplare calma e coraggio, piazzava una mitragliatrice in una casa, arrestando per qualche tempo l'impeto dell'avversario infliggendogli perdite sensibili, e permettendo così al proprio battaglione di sfuggire ad un aggiramento. Pradamano, 20 ottobre 1917
« Con rara perizia guidava il suo plotone sulla linea di fuoco, e slanciandosi - primo fra tutti -sull'avversario, lo ributtava occupando la posizione. Costante esempio di calma e sprezzo del pericolo. Monte Badenecche, 4 dicembre 1917

Annotazioni

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Bibliografia

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  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le medaglie d'oro al valor militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 216.
  • Alberto Cavaciocchi, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1917. L'anno terribile: Dalla Bainsizza alla sorpresa strategica di Caporetto, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Periodici
  • S. Ten. Giacomo Pallotti classe 1897, in Fiamma Cremisi, n. 3, Roma, Associazione Nazionale Bersaglieri, maggio-giugno 2017, p. 10.

Collegamenti esterni

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