Gaio Cassio Longino (console 171 a.C.)
Gaio Cassio Longino [1] (in latino Caius Cassius Longinus; fl. II secolo a.C.) è stato un politico romano.
Gaio Cassio Longino | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Caius Cassius Longinus |
Figli | Gaio Cassio Longino |
Gens | Cassia |
Consolato | 171 a.C. |
Biografia
modificaNel 173 a.C. fu uno dei decemviri scelti per la distribuzione delle terre tolte ai Liguri; nel 171 a.C. fu eletto console con Publio Licinio Crasso e gli furono assegnate come province sia l'Italia che la Gallia Cisalpina. Ma, ansioso di poter mettersi in evidenza e di poter acquisire ricchezze con la nuova guerra con la Macedonia, Cassio volle portare il suo esercito in Grecia attraverso l'Illyricum, ma fu fermato dal Senato romano e fatto rientrare a Roma.
L'anno seguente, mentre si trovava in Macedonia come legato del console Aulo Ostilio Mancino, fu accusato in Senato dall'ambasciatore di Cincibilo, re del Norico, come pure dagli ambasciatori dei Carni, degli Istri e degli Giapidi, di averli trattati alla stregua di nemici durante la marcia verso la Macedonia dell'anno precedente.
Nel 154 a.C. fu censore con Marco Valerio Messalla.
Note
modificaVoci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Cassio Longino, Gaio, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.