Francesco Tola

militare e aviatore italiano (1893-1964)

Francesco Tola (Silanus, 11 settembre 1893Firenze, 10 settembre 1964) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con due Medaglie d'argento al valor militare, due Croci al merito di guerra, e la Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia durante la prima guerra mondiale,.

Francesco Tola
SoprannomeCiccito
NascitaSilanus, 11 settembre 1893
MorteFirenze, 10 settembre 1964
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Carabinieri
CorpoServizio Aeronautico
Unità71ª Squadriglia caccia
Anni di servizio1915-1948
GradoMaresciallo
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglie dei Tre Monti
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Biografia

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Nacque a Silanus, provincia di Nuoro, l'11 settembre 1893.[2] All'età di 17 anni emigrò in Argentina con i fratelli Silvio e Battistino, stabilendosi a Buenos Aires, dove lavorò come tornitore meccanico.[3]

Nel maggio 1915, all'entrata in guerra del Regno d'Italia, rientrò in Patria per arruolarsi volontario nel Regio Esercito,[3] assegnato al 39º Reggimento della Brigata Bologna.[4] Vista la sua esperienza con i motori, fu trasferito in servizio al Battaglione Aviatori frequentando la scuola di volo di Mirafiori.[4] Conseguì il brevetto di pilota nel dicembre 1915, volando su velivolo Blériot XI, e poi quello di pilota militare[N 1] nel febbraio 1916 su velivolo Voisin III.[4] Nel luglio 1916 con il grado il sergente pilota venne assegnato in servizio alla 71ª Squadriglia caccia,[1] del III Gruppo (poi 3º Gruppo caccia terrestre), di stanza a Villaverla assegnata al fronte della 1ª Armata.[5] Con la sua unità, equipaggiata con i biplani Nieuport-Macchi Ni.11 eseguì missioni numerose missioni di scorta ai ricognitori e ai bombardieri Caproni Ca.3. Verso la fine dell'anno la sua squadriglia ricevette i nuovi Nieuport Ni.17.[6]

Il 24 agosto 1917 conseguì la sua prima vittoria aerea, a nord del Forte Campo Luserna,[7] venendo decorato con una Medaglia d'argento al valor militare.[1] Alla fine dell'ottobre 1917, in seguito allo ritirata dovuta all'esito infausto sfondamento di Caporetto, partecipò a numerose missioni di protezione dei reparti italiani in ritirata. Visto che il campo di aviazione di Villaverla si trovava oramai nel raggio d'azione dell'artiglieria nemica[8] che si trovava attestata sul Monte Cimone, verso la fine di novembre la squadriglia si trasferì sul campo di aviazione di Sovizzo, assegnata al III Gruppo, incominciando a ricevere i nuovi SPAD S.VII.[8] Per il coraggio dimostrato durante le fasi della ritirata, ricevette un encomio solenne da parte del comandante dell'aeronautica della 1ª Armata, colonnello Igino Gilbert de Winckels.[8]

L'11 gennaio 1918 conseguì una seconda Medaglia d'argento al valor militare[1] abbattendo un caccia nemico nei pressi di monte Fior ed il giorno 15 il secondo Encomio solenne da parte del colonnello Riccardo Moizo, per aver difeso dall'attacco di caccia nemici una formazione di bombardieri Caproni.[8] Partecipò poi alle fasi della battaglia dei Tre Monti (Col del Rosso, Monte Valbella e Col d'Echele), e avendo assistito agli attacchi portati dai 151° e 152° Reggimento della Brigata Sassari, appartenente alla 33ª Divisione del tenente generale Carlo Sanna, decise di far dipingere il suo aereo di bianco e rosso, come le mostrine dei fanti della "Sassari".[9] Il 10 maggio la sua squadriglia si trasferì sul campo di aviazione di Castelgomberto, dove rimase fino al termine delle operazioni belliche.[9] Nel mese di settembre lasciò la 71ª Squadriglia per andare a ricoprire il ruolo di istruttore presso il campo d'aviazione di Busto Arsizio.[9] Alla fine delle ostilità aveva partecipato a 400 missioni di guerra, con 15 combattimenti aerei, 2 abbattimenti certi e numerosi altri in collaborazione, decorato con due Medaglie d'argento al valor militare, due Croci al merito di guerra, e la Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.[9]

Rimasto in servizio dopo la fine del conflitto, nel marzo 1919 fu assegnato al Distaccamento Sperimentale di Comunicazione Aerea di Cagliari, ma rimase vittima di un grave incidente di volo, e dovette abbandonare l'attività aviatoria alla fine del medesimo anno.[10] Entrò allora in servizio presso l'arma dei carabinieri, raggiungendo il grado di maresciallo, e andando in pensione definitivamente nel 1948. Si spense a Firenze il 10 settembre 1964.[2] Nel 1975 il suo paese natale gli ha intitolato una scuola elementare.[2]

Onorificenze

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«Brillante pilota d'aeroplano addetto ad una squadriglia da caccia, dopo numerosi voli di crociera e di montagna, con sereno sprezzo di ogni pericolo, sostenuto vari combattimenti, dando prova di grande perizia aviatoria e sangue freddo, affrontava con altri apparecchi della stessa squadriglia un potente e ben armato velivolo nemico, concorrendo col fuoco della propria mitragliatrice a determinarne la caduta. Cielo di Forte Luserna (Trentino), 24 agosto 1917
«Pilota da caccia, in molti mesi di permanenza al fronte, dimostro di possedere in sommo grado coraggio, abnegazione, sentimento del dovere e abilità al volo, mai smentiti in oltre 400 voli di guerra. Di scorta ad un apparecchio da ricognizione, riusciva in concorso dello stesso, a liberarlo da un velivolo nemico, che cadeva abbattuto. Cielo trentino, 15 gennaio 1918

Annotazioni

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  1. ^ Aveva come suoi compagni di corso i futuri assi Flavio Torello Baracchini e Francesco Baracca.

Bibliografia

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  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
Periodici
  • (ES) Martino Contu, Juan Guillermo Estay Sepúlveda, Sebastià Serra Busquets e Alberto Monteverde, L’emigrazione insulare del Mediterraneo occidentale in America Latina dal XIX secolo ai giorni nostri, in Bollettino Storico e Archivistico del Mediterraneo e delle Americhe, n. 1, Cagliari, AIPSA Edizioni, luglio-dicembre 2017, pp. 159-188.
  • Alberto Monteverde, Tola, l'eroe del cielo (PDF), in L'Unione Sarda, Cagliari, 5 maggio 2015, p. 2.

Collegamenti esterni

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  • Silanus ricorda Tola intrepido aviatore [collegamento interrotto], su La Nuova Sardegna, https://ricerca.gelocal.it, 11 dicembre 1999. URL consultato il 6 marzo 2020.