Francesco Morini
Francesco Morini (San Giuliano Terme, 12 agosto 1944 – Forte dei Marmi, 31 agosto 2021) è stato un dirigente sportivo e calciatore italiano, di ruolo stopper.
Francesco Morini | |||||||||||||
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Morini in allenamento per la Juventus al Campo Combi nella stagione 1972-1973 | |||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||
Altezza | 185 cm | ||||||||||||
Peso | 78 kg | ||||||||||||
Calcio | |||||||||||||
Ruolo | Stopper | ||||||||||||
Termine carriera | 1º dicembre 1980 | ||||||||||||
Carriera | |||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||
Assurto ad alti livelli per le sue notevoli abilità difensive, in particolar modo nella marcatura a uomo e nell'anticipo dell'avversario, oltreché per le sue doti di trascinatore del reparto arretrato,[2][3] collezionò più di 400 presenze tra i professionisti, spartite principalmente tra Sampdoria, in cui aveva fatto anche la trafila delle formazioni giovanili, e Juventus, con cui ha vinto cinque Scudetti, una Coppa UEFA e una Coppa Italia.[2]
Biografia
modificaCrebbe ad Arena Metato, frazione di San Giuliano Terme.[4]
Ha avuto due figli, Jacopo e Andrea, divenuti noti nel mondo dello spettacolo come musicisti e personaggi televisivi.[5]
Caratteristiche tecniche
modificaVenne soprannominato Morgan, in omaggio al celebre corsaro Henry Morgan, per via della sua abilità "piratesca" nel rubare palla agli avversari, proprio come un pirata – seppur ricorrendo raramente al fallo, «anche se non cattivo, sono sempre stato molto spigoloso, rognoso ed appiccicoso», ricorderà lo stesso Morini –; a tal proposito, la stampa dell'epoca scrisse che «da pirata era il suo modo di depredare l'avversario del pallone roteandogli addosso i bulloni, di arrangiarsi coi gomiti, e pazienza se non fluidificava molto».[7]
Per sua stessa ammissione non molto dotato tecnicamente – «sapevo di avere dei limiti [...] di certo, non mi cimentavo in lanci millimetrici, preferivo appoggiare la palla ad un compagno vicino a me» –, compensava tale handicap eccellendo nell'anticipo, aiutato da una fisionomia asciutta e dalle sue lunghe leve, «una piovra che con mille tentacoli toglieva il pallone al diretto rivale»,[7] nonché da una certa ferocia agonistica cui si aggiunse, con l'andare degli anni, anche molto mestiere.[8]
Della sua carriera rimangono nella memoria i duelli sostenuti con i maggiori attaccanti italiani del tempo, su tutti Roberto Boninsegna, questo ultimo dapprima rivale e poi compagno di squadra,[9] e Gigi Riva, il quale confesserà: «È il difensore più cattivo nel quale mi sono imbattuto. Per cattivo intendo che è grintoso, che è spietato agonisticamente, non che è sleale. È come deve essere un vero difensore moderno. Gioca con tutto il corpo pur di non farti passare. Io li ho provati tutti, nessuno mi ha dato tanto filo da torcere, alla lunga mi sono dovuto arrendere...»[8]
Caso singolare, non segnò alcuna rete nella sua carriera professionistica – pur se «a dire il vero, una volta un goal l'ho fatto, in un torneo italo-inglese, disputato in un'estate di tantissimi anni fa» –; comunque, da esemplare esponente della categoria degli stopper, «la mancata segnatura di reti non mi ha mai contagiato più di tanto, perché ciò che mi esaltava era fare in modo che non andasse in goal l'uomo che dovevo marcare; questo equivaleva, per me, ad una rete».[7]
Carriera
modificaGiocatore
modificaClub
modificaGli inizi, Sampdoria
modificaDopo gli esordi nel club locale del Vecchiano, approdò quindicenne nel vivaio della Sampdoria dove crebbe agli ordini di Cherubino Comini prima e Gipo Poggi poi.[4]
A Genova vinse con la formazione giovanile il Torneo di Viareggio 1963,[10] prima di salire in prima squadra e fare il suo esordio in Serie A il 2 febbraio 1964, a Marassi contro la Roma,[4] chiamato a sostituire l'infortunato Azeglio Vicini:[11] nonostante la sconfitta dei suoi e l'impiego improvvisato da mediano, Morini offrì una prova tanto convincente da ritagliarsi immediatamente un posto nell'undici titolare.[11]
Si mise in luce nelle file del club ligure militandovi sino al termine del decennio, instaurando una buona intesa con i più esperti compagni di reparto Mario Bergamaschi e Gaudenzio Bernasconi, e calcando pressoché stabilmente i campi della massima serie italiana; l'unica eccezione fu rappresentata dal vittorioso campionato di Serie B 1966-1967 in cui lo stesso Morini e Guido Vincenzi, quest'ultimo nel ruolo di libero, furono parte integrante della migliore difesa della torneo.[3]
Juventus, gli ultimi anni
modificaNell'estate 1969, su segnalazione di Giampiero Boniperti all'epoca ancora solo consulente della società,[12] Morini passò, insieme al compagno di squadra Roberto Vieri,[13] alla Juventus che, avendolo infine preferito in sede di mercato al palermitano Mario Giubertoni,[11] lo chiamò a raccogliere l'eredità di Giancarlo Bercellino.[3][8] Superato un difficile avvio per via di incomprensioni col tecnico Luis Carniglia, seppe presto imporsi quale titolare inamovibile:[13] vestì con successo la divisa bianconera per undici stagioni e spiccò, grazie al suo innato carisma, tra i leader dell'autarchica e plurivittoriosa Juventus degli anni Settanta,[12] contribuendo da protagonista alle vittorie di cinque Scudetti, della Coppa Italia 1978-1979 e soprattutto della Coppa UEFA 1976-1977,[8] il primo trofeo confederale del club piemontese.
Rimase stabilmente al centro della retroguardia della Vecchia Signora per tutta la sua permanenza a Torino, andando inoltre a formare, nell'ultima parte della sua esperienza al Comunale, un'affiatata coppia col più giovane libero Gaetano Scirea.[12] Solo nel corso della stagione 1979-1980, ormai trentacinquenne e conscio di poter condizionare in negativo la crescita del promettente Sergio Brio,[11] scalpitante rincalzo,[14][15] cedette gradualmente il posto a colui che ne erediterà la maglia numero cinque bianconera.
Lasciò la Juventus nel marzo 1980,[16] dopo 255 partite di campionato, per andare a chiudere la carriera in Canada, vivendo una breve esperienza con i Toronto Blizzard all'epoca militanti nella North American Soccer League.[17]
In diciassette stagioni da professionista, Morini collezionò 386 presenze in Serie A[8] e 30 in Serie B.
Nazionale
modificaScese in campo 11 volte per l'Italia, debuttando il 25 febbraio 1973 a Istanbul contro la Turchia, in una gara valevole per le qualificazioni al campionato del mondo 1974; l'anno dopo prese parte alla fase finale della competizione in Germania Ovest, venendo impiegato da titolare in tutti e tre gli incontri della fugace avventura italiana.[11] Indossò per l'ultima volta la maglia azzurra l'8 giugno 1975, in occasione di un'amichevole a Mosca contro l'Unione Sovietica.[3][18]
Ebbe un rapporto difficile con la nazionale, non riuscendo mai a imporsi stabilmente come nelle squadre di club. Tra i fattori che andarono a suo sfavore era incluso il corposo ricambio generazionale avvenuto a metà degli anni Settanta, nonché la concorrenza nel ruolo del più giovane Mauro Bellugi,[11] spesso a lui preferito dai commissari tecnici susseguitisi nel corso del decennio, Ferruccio Valcareggi, Fulvio Bernardini (con cui aveva lavorato durante i suoi ultimi anni alla Sampdoria) ed Enzo Bearzot;[18] anche come rincalzo
Con l'approssimarsi del campionato del mondo 1978, e sentendosi ancora in forma,[18] Morini chiese al compagno di squadra Dino Zoff di intercedere presso Bearzot onde essere incluso tra gli azzurri che avrebbero partecipato alla fase finale in Argentina; tuttavia il portiere, friulano come il commissario tecnico e di temperamento non meno riservato, respinse tale sollecitazione.[senza fonte]
Dopo il ritiro
modificaGià sul finire della carriera agonistica si interessò all'attività dirigenziale. Durante l'esperienza canadese studiò lingue, per poi frequentare, una volta appesi gli scarpini al chiodo, il corso per manager di Coverciano.[7]
Nell'estate 1981[19] fu quindi richiamato alla Juventus da Boniperti,[11] nel frattempo salito alla testa del club, per entrare nei quadri della società:[19] ricoprì dapprima il ruolo di direttore sportivo[19] – «un tipo di lavoro che mi ha sempre affascinato ed appassionato»[7] – fino all'autunno del 1990,[20] e poi quello di team manager fino alla stagione 1993-1994,[21] coincisa con la fine della lunga gestione Boniperti.[11]
Sotto il suo mandato dirigenziale, la formazione bianconera si fregerà in campo nazionale di tre Scudetti e due Coppe Italia, mentre in quello internazionale di una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale – il cosiddetto Grande Slam che farà della Juventus la prima squadra della storia a mettere in bacheca tutti i maggiori trofei confederali[22] –, oltreché due Coppe UEFA.
In seguito lavorò per la Robe di Kappa nell'ambito delle sponsorizzazioni;[5] collaborò inoltre come opinionista per l'emittente televisiva privata Telelombardia.[5]
Statistiche
modificaPresenze e reti nei club
modificaStagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1963-1964 | Sampdoria | A | 16+1[23] | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | CR | 0 | 0 | 17 | 0 |
1964-1965 | A | 29 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 30 | 0 | |
1965-1966 | A | 31 | 0 | CI | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 31 | 0 | |
1966-1967 | B | 31 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 0 | |
1967-1968 | A | 29 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 30 | 0 | |
1968-1969 | A | 26 | 0 | CI | 3 | 0 | - | - | - | CdA | 0 | 0 | 29 | 0 | |
Totale Sampdoria | 162+1 | 0 | 7 | 0 | - | - | 0 | 0 | 170 | 0 | |||||
1969-1970 | Juventus | A | 27 | 0 | CI | 5 | 0 | CdF | 4 | 0 | CAI | 3 | 0 | 39 | 0 |
1970-1971 | A | 30 | 0 | CI | 3 | 0 | CdF | 10 | 0 | TP | 2 | 0 | 45 | 0 | |
1971-1972 | A | 30 | 0 | CI | 9 | 0 | CU | 6 | 0 | - | - | - | 45 | 0 | |
1972-1973 | A | 24 | 0 | CI | 5 | 0 | CC | 8 | 0 | - | - | - | 37 | 0 | |
1973-1974 | A | 27 | 0 | CI | 7 | 0 | CC | 2 | 0 | CInt | 1 | 0 | 37 | 0 | |
1974-1975 | A | 26 | 0 | CI | 6 | 0 | CU | 9 | 0 | - | - | - | 41 | 0 | |
1975-1976 | A | 25 | 0 | CI | 3 | 0 | CC | 4 | 0 | - | - | - | 32 | 0 | |
1976-1977 | A | 26 | 0 | CI | 4 | 0 | CU | 11 | 0 | - | - | - | 41 | 0 | |
1977-1978 | A | 26 | 0 | CI | 7 | 0 | CC | 5 | 0 | - | - | - | 38 | 0 | |
1978-1979 | A | 15 | 0 | CI | 5 | 0 | CC | 2 | 0 | - | - | - | 22 | 0 | |
1979-1980 | A | 0 | 0 | CI | 0 | 0 | CdC | 0 | 0 | - | - | - | 0 | 0 | |
Totale Juventus | 256 | 0 | 54 | 0 | 61 | 0 | 6 | 0 | 377 | 0 | |||||
1980 | Toronto Blizzard | NASL | 22 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 22 | 0 |
Totale carriera | 441 | 0 | 61 | 0 | 61 | 0 | 6 | 0 | 569 | 0 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
modificaCronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
25-2-1973 | Istanbul | Turchia | 0 – 1 | Italia | Qual. Mondiali 1974 | - | |
14-6-1973 | Torino | Italia | 2 – 0 | Inghilterra | Amichevole | - | 46’ |
29-9-1973 | Milano | Italia | 2 – 0 | Svezia | Amichevole | - | 85’ |
20-10-1973 | Roma | Italia | 2 – 0 | Svizzera | Qual. Mondiali 1974 | - | |
26-2-1974 | Roma | Italia | 0 – 0 | Germania Ovest | Amichevole | - | |
8-6-1974 | Vienna | Austria | 0 – 0 | Italia | Amichevole | - | |
15-6-1974 | Monaco | Italia | 3 – 1 | Haiti | Mondiali 1974 - 1º turno | - | |
19-6-1974 | Stoccarda | Italia | 1 – 1 | Argentina | Mondiali 1974 - 1º turno | - | 66’ |
23-6-1974 | Stoccarda | Polonia | 2 – 1 | Italia | Mondiali 1974 - 1º turno | - | |
20-11-1974 | Rotterdam | Paesi Bassi | 3 – 1 | Italia | Qual. Euro 1976 | - | |
8-6-1975 | Mosca | Unione Sovietica | 1 – 0 | Italia | Amichevole | - | |
Totale | Presenze | 11 | Reti | 0 |
Palmarès
modificaClub
modificaCompetizioni giovanili
modifica- Sampdoria: 1963
Competizioni nazionali
modifica- Sampdoria: 1966-1967
- Coppa Italia: 1
- Juventus: 1978-1979
Competizioni internazionali
modifica- Coppa UEFA: 1
- Juventus: 1976-1977
Onorificenze
modifica— Roma, 1972.[24]
Note
modifica- ^ 163 (0) se si considera lo spareggio per la salvezza, disputato il 7 giugno 1964 contro il Modena.
- ^ a b La FIGC piange Francesco Morini. Gravina: "Calciatore determinato e leale", su figc.it, 31 agosto 2021.
- ^ a b c d Chiesa.
- ^ a b c Bruno Bernardi, Il nuovo bianconero Franco Morini pronostica l'intesa Vieri-Anastasi, in La Stampa, 10 giugno 1969, p. 21.
- ^ a b c Francesco Velluzzi, Va forte la musica degli MP2, i figli dell'ex juventino Morini, in La Gazzetta dello Sport, 27 febbraio 2002.
- ^ Muore per infarto a Forte dei Marmi: addio a Morini, ex della Juventus, su lanazione.it, 31 agosto 2021.
- ^ a b c d e Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Francesco MORINI, su tuttojuve.com, 13 agosto 2013.
- ^ a b c d e Tanti auguri a Morini e Iuliano, su juventus.com, 12 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
- ^ Monti
- ^ Cordoglio blucerchiato per la scomparsa di Morini, su sampdoria.it, 31 agosto 2021.
- ^ a b c d e f g h Stefano Olivari, Morini e gli anni Settanta, su guerinsportivo.it, 31 agosto 2021.
- ^ a b c Guido Vaciago, Juventus, addio Morini, insuperabile pirata, su tuttosport.com, 31 agosto 2021.
- ^ a b Black & White Stories: Morini su Hurrà Juventus, su juventus.com, 1º settembre 2021.
- ^ Giulio Accatino, La Juventus non può perder tempo, in La Stampa, 24 luglio 1978, p. 11.
- ^ Fabio Vergnano, La «Signora» ha il problema dell'età, in Stampa Sera, 25 luglio 1978, p. 13.
- ^ Giuseppe Furino, Quando gli esami non finiscono mai, in Stampa Sera, 25 marzo 1980, p. 27.
- ^ Marco Tarozzi, Gli avventurieri, in Calcio 2000, nº 4 (18), Milano, Action Group, aprile 1999, pp. 56-57.
- ^ a b c Guerin Sportivo, aprile 1978., cfr. Francesco Morini: uno stopper d'emergenza, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 12 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ a b c Morini: «Un vantaggio iniziare nella Juve», in La Stampa, 11 luglio 1981, p. 17.
- ^ Bruno Bernardi, La Juventus vuole scrivere un'altra storia, in La Stampa, 1º dicembre 1990, p. 21.
- ^ Marco Ansaldo e Fabio Vergnano, È Giraudo il nuovo Boniperti, in La Stampa, 10 maggio 1994, p. 33.
- ^ (ES) Juventus FC: La Vecchia Signora en lo más alto del mundo, su es.fifa.com (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2008).
- ^ Spareggio per la salvezza.
- ^ Benemerenze sportive di Francesco Morini, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 1972.
Bibliografia
modifica- Fabio Monti, BONINSEGNA, Roberto, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- Carlo Felice Chiesa, Il secolo azzurro: 1910-2010, statistiche di Lamberto Bertozzi, Bologna, Minerva, 2010, ISBN 978-88-7381-310-1.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Morini
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Morini
Collegamenti esterni
modifica- Francesco Morini, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Francesco Morini, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Francesco Morini, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Francesco Morini, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Francesco Morini, su eu-football.info.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Francesco Morini, su FIGC.it, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Francesco Morini, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
- Black&White Stories | Francesco Morini, il pirata, su juventus.com, 1º giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2020).
- (EN) Francesco Morini, su nasljerseys.com.