Francesco Cocco-Ortu
Francesco Cocco-Ortu (Benetutti, 19 ottobre 1842 – Roma, 4 marzo 1929) è stato un politico italiano, deputato del Regno.
Francesco Cocco Ortu | |
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Sindaco di Cagliari | |
Durata mandato | 1882 – 1883 |
Predecessore | ff. Gaetano Orrù |
Successore | Saverio Conte (Delegato regio) |
Ministro di grazia, giustizia e culti del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 15 febbraio 1901 – 3 novembre 1903 |
Predecessore | Emanuele Gianturco |
Successore | Scipione Ronchetti |
Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 24 dicembre 1897 – 1º giugno 1898 |
Predecessore | Francesco Guicciardini |
Successore | Antonio di Rudinì |
Durata mandato | 29 maggio 1906 – 11 dicembre 1909 |
Predecessore | Eduardo Pantano |
Successore | Luigi Luzzatti |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Liberale Italiano |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Cagliari |
Professione | Avvocato |
Biografia
modificaFu Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio del Regno d'Italia nei Governi Di Rudinì IV e Giolitti III e Ministro di Grazia e Giustizia e Culti nel Governo Zanardelli. Fu anche Sindaco di Cagliari nel 1883. Nel 1902 in qualità di Ministro della Giustizia aveva firmato, insieme al presidente del consiglio Zanardelli la legge sul divorzio che venne poi bocciata in aula. Nel 1906 in qualità di Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio istituti il Corpo degli Ispettori del Lavoro, per contrastare i fenomeni di sfruttamento diffusi nella prima industrializzazione del periodo giolittiano.
Presidente del gruppo liberale alla Camera dei deputati, durante il voto di fiducia al governo Mussolini, fu uno dei pochi liberali che votò no, e successivamente si dimise dall'incarico. Questo fatto viene citato da Emilio Lussu nel suo libro Marcia su Roma e dintorni[1]. Nel novembre del 1924 aderì all'Unione Nazionale di Giovanni Amendola.
L'appartenenza alla Massoneria, sostenuta da Luca Irwin Fragale è da considerarsi non veritiera e con ogni probabilità frutto di una errata lettura di un testo di Gianfranco Murtas, La squadra e il compasso, che fa semplicemente riferimento ai molti massoni che militavano tra i sostenitori di Cocco Ortu..
Note
modifica- ^ Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, Milano, Mondadori, 1974, pag. 91
Bibliografia
modifica- M. Sagrestani, Francesco Cocco Ortu. Un protagonista dell'Italia liberale, Firenze 2003 ISBN 88-8304-570-X
- Giampaolo Salice, Dal villaggio alla nazione : la costruzione delle borghesie in Sardegna, Cagliari, AM&D, 2011, ISBN 9788895462448, LCCN 2012386495.
- Giuseppe Serri, COCCO-ORTU, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 26, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982. URL consultato il 26 agosto 2017.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Cocco-Ortu
Collegamenti esterni
modifica- Còcco-Òrtu, Francésco, su sapere.it, De Agostini.
- Francesco Cocco-Ortu, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Francesco Cocco Ortu, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 55999814 · ISNI (EN) 0000 0001 1816 0158 · SBN LO1V135357 · BAV 495/372947 · LCCN (EN) n2004023252 · GND (DE) 13186078X · BNF (FR) cb146367044 (data) |
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