Franc Ksaver Meško

prete e scrittore sloveno

Franc Ksaver Meško, oppure Fran Ksaver Meško (Ključarovci, 28 ottobre 1874Slovenj Gradec, 11 gennaio 1964), è stato uno scrittore e presbitero sloveno.

Franc Ksaver Meško

Biografia

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Franc Ksaver Meško nel 1900
 
Franc Ksaver Meško nel 1900
 
Franc Ksaver Meško nel 1960
 
Franc Ksaver Meško nel 1961
 
Uomini e donne sloveni di lettere (Franc Ksaver Meško è il primo a sinistra), 1913, National Museum of Slovenia
 
Firma di Franc Ksaver Meško

Franc Ksaver Meško nacque a Ključarovci, presso Sveti Tomaž, nella Stiria slovena.[1][2]

Dopo aver frequentato le scuole medie a Celje, studiò teologia a Maribor e Klagenfurt am Wörthersee, e si dedicò alle attività ecclesiastiche svolgendo il sacerdozio in numerose regioni della Jugoslavia.[2][3]

Durante la prima guerra mondiale, nell'inverno del 1916 fu accusato di tradimento e imprigionato,[4] e nel 1919 Meško dovette lasciare la Carinzia austriaca,[2] invece durante la seconda guerra mondiale, fu prima incarcerato, poi condotto in Croazia, dove, dopo difficili esperienze in Bosnia e in Serbia, trascorse gli anni della guerra nel monastero di Stično.[2] Il 15 giugno 1945 tornò alla sua parrocchia a Slovenj Gradec.[2]

Avvicinatosi alla letteratura, esordì con saggi in prosa e in versi, con la novella Quercia (Hrast, 1896), dopo di che si mise in evidenza con un romanzo naturalistico, intitolato Dove andiamo a finire? (Kam plovemo?, 1897), incentrato sulle vicende matrimoniali e sui tradimenti, approfondito con spirito realistico, oltre che con intenti moralistici e descrizioni psicologiche.[1][4]

In questi suoi primi lavori Meško evidenziò anche la tendenza ad avvicinarsi alla corrente simbolistica che in quegli anni, grazie anche a lui, si stava diffondendo nella letteratura slovena.[3][4]

Nelle due opere seguenti, Bozzetti e racconti (Slike in povesti, 1898-1899) e Dal mio diario (Iz mojega dnevnika, 1900), Meško miscelò uno stile realistico, nell'approfondimento psicologico dei suoi personaggi, con un grande pessimismo e idealismo.[1]

Si caratterizzarono per un soggettivismo lirico e riflessivo, per le prosa simbolistica e misticheggiante, per gli spunti autobiografici, i tre racconti successivi: Schizzi (Crtice, 1901-1902), Nelle serate silenziose (Ob tihih večoerih, 1904), La pace di Dio (Mir Božji, 1906), che furono molto apprezzati dalla critica letteraria.[3][4]

Intrisi di quelle tendenze patriottiche e nazionalistiche, che agli inizi del XX secolo raggiunsero anche il suo tranquillo paese stiriano, si rivelarono il romanzo A Poljana (Na Poljani, 1907) e alcuni drammi, quali I condannati a morte (Na smrt obsojeni, 1908) e Madre (Mati, 1914). Il voluminoso romanzo A Poljana, consentì a Meško di presentare un quadro completo della vita di un villaggio sloveno, come simbolo di tutta la patria.[1][4]

Da ricordare anche alcuni saggi di meditazioni, Meditazione della sera autunnale (Meditacija jesenskega večera, 1904) e racconti di leggende, Leggende di San Francesco (Legende o sv. Frančisku, 1917), contraddistinti da toni elegiaci, riflessioni spirituali indirizzati alla gioventù, alla quale Meško dedicò alcuni libri, come Ai cuori giovani (Mladim srdcem, 1911-1922) e Alla gioventù (Mladini, 1927).[3][4]

I suoi libri sono stati tradotti anche in varie lingue straniere, principalmente in lingua ucraina, ceca, slovacca, svedese, tedesca e inglese.[5]

Con la sua opera ricca e variegata, ha anche influenzato alcuni scrittori sloveni, come Miško Kranjec, Anton Ingolič e Prežihov Voranc.[5]

  • Quercia (Hrast, 1896);
  • Dove andiamo a finire? (Kam plovemo?, 1897);
  • Bozzetti e racconti (Slike in povesti, 1898-1899);
  • Dal mio diario (Iz mojega dnevnika, 1900);
  • Schizzi (Crtice, 1901-1902);
  • Nelle serate silenziose (Ob tihih večoerih, 1904);
  • Meditazione della sera autunnale (Meditacija jesenskega večera, 1904);
  • La pace di Dio (Mir Božji, 1906);
  • A Poljana (Na Poljani, 1907)
  • I condannati a morte (Na smrt obsojeni, 1908);
  • Morte nera (Črna smrt, 1911);
  • Ai cuori giovani (Mladim srdcem, 1911-1922);
  • Madre (Mati, 1914);
  • Due immagini (Dve sliki, 1916);
  • Leggende di San Francesco (Legende o sv. Frančisku, 1917);
  • Immagini (Slike, 1918);
  • La nostra vita (Naše življenje, 1922);
  • Fogli (Listki, 1924);
  • Il nostro piccolo (Našim malim, 1925);
  • Alla gioventù (Mladini, 1927);
  • Spazzole (Črtice, 1931);
  • Passione (Pasijon, 1936);
  • Alle querce (Pri Hrastovih, 1939);
  • Dal cuore e dal mondo (Iz srca in sveta, 1945);
  • Sulle montagne della Carinzia, (V koroških gorah, 1950);
  • Il sacerdote con il suo Dio (Duhovnik s svojim Bogom, 1960).
  1. ^ a b c d Fran Ksaver Meško, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 421.
  2. ^ a b c d e (SL) 28. oktobra 1874 se je v Gornjih Ključarovcih rodil Franc Ksaver Meško, duhovnik in pisatelj, su kamra.si. URL consultato l'8 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2019).
  3. ^ a b c d Franc Ksaver Meško, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  4. ^ a b c d e f (SL) Meško, Franc Ksaver, su slovenska-biografija.si. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  5. ^ a b (SL) Franc Ksaver Meško, su orm.sik.si. URL consultato l'8 febbraio 2019.

Bibliografia

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  • (SL) Helga Glušič, Sto slovenskih pripovednikov, Lubiana, 1996.
  • (SL) Gregor Kocijan, Pesništvo slovenskega realizma, Lubiana, 1998.
  • (SL) J. Kos, Pregled slovenskega slovstva, Lubiana, 1992.
  • (SL) Stanko Janež, Pregled Slovenske književnosti, Maribor, Založba Obzorja, 1978.
  • (SL) Aleksandra Lutar Ivanc, Album slovenskih književnikov, Lubiana, Mladinska knjiga, 2006.
  • B. Meriggi, Storia della letteratura slovena, Milano, 1961.
  • (SL) Rudi Mlinar, Šepetanje lip : roman o Francu Ksaverju Mešku, Celovec, Mohorjeva, 2010.
  • (SL) Anton Oven, Ksaver Meško; njegov razvoj v življenju in literarnem udejstvovanju, Maribor, Založila tiskovna založba R.Z.Z.O.Z., 1934.
  • (SL) Marjeta Žebovec, Slovenski književniki rojeni do leta 1899, Lubiana, Karantanija, 2005.

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