Favaro (Biella)
Il Favaro (Ël Favé in piemontese[3]) è una frazione del comune di Biella situata a 758 m s.l.m..
Favaro frazione | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Biella |
Comune | Biella |
Territorio | |
Coordinate | 45°35′52.98″N 8°00′24.8″E |
Altitudine | 758 m s.l.m. |
Abitanti | 535[2] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 13900 |
Prefisso | 015 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Giuseppe[1] |
Cartografia | |
Geografia fisica
modificaLa frazione è collocata nei pressi della ex SS 144 in corrispondenza di una panoramica sella[4] dello spartiacque tra i bacini dei torrenti Oropa e Oremo.
Storia
modificaGli abitanti del Favaro oltre che ad allevamento e agricoltura si dedicavano tradizionalmente all'edilizia ed erano noti come scalpellini specializzati. Poco a monte della frazione sono presenti cave di serpentino[5], usate in passato per la produzione di pietrisco da destinarsi all'inghiaiamento delle strade.[6] Il Favaro fece parte del comune di Cossila[6] e nel 1940 assieme all'ex-capoluogo venne aggregato al territorio comunale di Biella.
Edifici di pregio
modifica- Parrocchiale di San Giuseppe: un edificio religioso legato al transito dei pellegrini tra Biella ed Oropa esisteva già al Favaro all'inizio del XVI secolo[7]. La chiesa venne costruita nella sua forma attuale nel 1789 su progetto dell'architetto Maggie[6]; trovandosi a circa metà strada del percorso tra Biella e Oropa veniva spesso visitata dai pellegrini che si recavano al santuario mariano. Venne costituita nel 1821 in parrocchia autonoma[8] ed è tuttora distinta dalle altre parrocchie di Cossila.[9]
Escursionismo
modificaA est della frazione, nella valle dell'Oropa, transita il sentiero che dal centro di Biella permette di raggiungere a piedi il Santuario di Oropa.[10] Poco più a sud passa anche la settima tappa della GtB (Grande traversata del Biellese).[11]
Note
modifica- ^ Al Favaro si festeggia il patrono San Giuseppe, su newsbiella.it, 2 maggio 2015. URL consultato il 12 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2018).
- ^ 14º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, dati on-line sul sito Istat dawinci.istat.it (consultato nel maggio 2017)
- ^ Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, ed. Pàtron, Bologna, anno 1981
- ^ Biella e provincia, pag. 78, AA.VV.; Touring Editore, anno 2002, on-line su books.google.it
- ^ Il Biellese, pag. 23; Pietro Torrione e Virgilio Crovella, Centro studi biellesi, anno 1963, on-line su books.google.it
- ^ a b c Dizionario corografico dell'Italia, pag. 256; Amato Amati, ed. Vallardi, Milano, anno 1867
- ^ Memorie cronologiche e corografiche della città di Biella, pag. 159; Giovanni Tommaso Mullatera, ed. Cajani, anno 1778, books.google.it
- ^ Giuseppe Luigi De Bartolomeis, Notizie topografiche e statistiche sugli stati Sardi , vol. 3, Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1843, p. 645.
- ^ Ricerca Parrocchie, motore di ricerca della chiesa cattolica italiana su www.chiesacattolica.it (consultato il 12 maggio 2017)
- ^ Carta dei sentieri del Biellese 1:25.000, on-line su webgis.provincia.biella.it Archiviato il 5 novembre 2019 in Internet Archive. (consultato nel maggio 2017)
- ^ Da Pollone a Zumaglia, descrizione della tappa su www.atl.biella.it (consultato il 12 maggio 2017)
Altri progetti
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