Edvige Jagellone

nobildonna polacca

Edvige Jagellone, conosciuta anche come Edvige di Burghausen (in polacco: Jadwiga Jagiellonka, in lituano: Jadvyga Jogailaitė e in tedesco: Hedwig Jagiellonica o Hedwig von Burghausen; Cracovia, 21 settembre 1457Burghausen, 18 febbraio 1502), è stata una principessa polacca.

Edvige Jagellona
Anonimo: Edvige Jagellona, 1502.
Duchessa di Baviera-Landshut
In carica18 gennaio 1479 –
18 febbraio 1502
PredecessoreAmalia di Sassonia
SuccessoreCunegonda d'Austria (duchessa di Baviera)
NascitaCracovia, Polonia, 21 settembre 1457
MorteBurghausen, Baviera-Landshut, 18 febbraio 1502
DinastiaJagelloni
PadreCasimiro IV di Polonia
MadreElisabetta d'Asburgo
Consorte diGiorgio di Baviera-Landshut
FigliLudovico
Elisabetta
Margherita
ReligioneCattolicesimo

Biografia

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Edvige Jagellone nacque nel 1457 a Cracovia, in Polonia da Casimiro IV ed Elisabetta d'Asburgo, figlia dell'Imperatore Alberto II.

Matrimonio

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Nel 1468, la sua mano fu richiesta da Mattia Corvino, re d'Ungheria, che l'8 aprile di quell'anno mandò Protas Černohorský z Boskovic, vescovo di Olomouc come suo rappresentante. Con questo matrimonio, il sovrano ungherese sperava di ottenere un prezioso alleato contro il suo rivale per il trono di Boemia, Giorgio di Poděbrady. Allo stesso tempo iniziarono le trattative per un matrimonio tra la seconda figlia di Casimiro IV, Sofia con l'arciduca Massimiliano d'Austria, figlio ed erede dell'imperatore Federico III; così, il re polacco avrebbe garantito che i futuri sovrani di Austria e Ungheria sarebbero stati suoi discendenti[1]. Gli sforzi di Mattia Corvino per la mano di Edvige furono sostenuti sia dall'Imperatore sia da Papa Paolo II.

Tuttavia, dal 1462, Casimiro IV si alleò con Poděbrady, che causò il sospetto di Papa Pio II dopo la Guerra dei tredici anni, durante la quale la Polonia combatté contro l'Ordine Teutonico. Inoltre, la madre della principessa, la regina Elisabetta affermò che Mattia era un contadino, un nano, un cane, semplicemente non era degno di lei[2]. Nonostante ciò, il vescovo Protas fu scelto come padrino per il battesimo del nuovo figlio di re Casimiro IV, nato il 27 aprile 1467, che fu battezzato con il nome di Federico, in onore dell'Imperatore.

Nel 1469, il partito cattolico del Regno di Boemia offrì formalmente la corona a Mattia Corvino. Giorgio di Poděbrady cercò l'appoggio della Polonia, promettendo la successione del figlio maggiore di Casimiro IV, Vladislao in cambio del loro aiuto. Corvino, temendo questa alleanza polacco-boema, richiese di nuovo la mano di Edvige, ma fu rifiutato.

Il 20 ottobre 1470, Casimiro IV e Federico firmarono un trattato nella città di Graz e fu anche discusso un possibile matrimonio tra Edvige e Massimiliano.

Corvino chiese di nuovo la mano di Edvige nel luglio del 1471 e nel settembre del 1473, ricevendo un definitivo rifiuto da parte della regina Elisabetta. All'inizio del 1473, due consiglieri inviati da Alberto IV, Duca di Baviera arrivarono in Polonia con una proposta di matrimonio; tuttavia, Casimiro IV rifiutò l'offerta perché a quel tempo stava già negoziando un matrimonio tra la figlia maggiore e Giorgio, figlio ed erede di Ludovico IX, Duca di Baviera-Landshut.

Casimiro IV, per proteggere i suoi confini sud-occidentali con il regno di Boemia (soggetto alla rivalità tra suo figlio Vladislao e Mattia Corvino), decise di stringere un'alleanza più stretta con la Baviera. Nel 1473, i deputati polacchi Stanisław Kurozwęcki e Paweł Jasieński furono mandati alla corte di Landshut per iniziare i colloqui per un matrimonio tra Edvige e Giorgio. Di conseguenza, il 7 o 10 settembre 1474, il duca Luigi IX inviò un messaggio ufficiale chiedendo la mano di Edvige da parte di suo figlio. I negoziati si sono svolti nelle città di Łęczyca e Radom, dove il 30 dicembre Edvige accettò di sposare Giorgio. Il giorno dopo venne firmato il contratto di matrimonio. Edvige ricevette in dote una somma di 32.000 złoty ungheresi, pagabili in 5 rate per i successivi cinque anni. Il costo del viaggio della principessa polacca nella sua nuova casa ha raggiunto 100.000 złoty.

A causa del fatto che i futuri sposi erano strettamente imparentati (il nonno materno di Edvige Alberto V d'Austria era fratello della nonna paterna di Giorgio, Margherita d'Austria), il cancelliere polacco Uriel Górka si recò a Roma nel 1475 per cercare la dispensa richiesta, che fu concesso da Papa Sisto IV il 26 maggio di quell'anno.

Edvige arrivò con la sua famiglia a Poznań. Con un grande seguito di circa 1.200 cavalieri, arrivò a Wittenberg il 23 ottobre. Era accompagnata, tra gli altri, da Anna, vedova di Boleslao II, duca di Cieszyn.

Il 14 novembre 1475, Edvige e il suo seguito arrivarono finalmente a Landshut, un evento che ispirò il famoso corteo medievale di Landshut. La cerimonia nuziale si è tenuta quel giorno nella chiesa di San Martino, con il servizio officiato da Bernhard von Rohr, arcivescovo di Salisburgo. Numerosi sovrani tedeschi presero parte alle nozze, tra cui l'imperatore Federico III e suo figlio Massimiliano, Alberto III Achille, elettore di Brandeburgo, Sigismondo d'Austria, Filippo, elettore palatino, Alberto, margravio di Baden-Hachberg, conte Ulrico V di Württemberg-Stoccarda e Eberardo V di Württemberg-Urach, Luigi I di Leuchtenberg e il conte Otto di Henneberg-Aschach. La festa del matrimonio si è tenuta il giorno successivo, con 9.000 persone presenti.

Giorgio ed Edvige ebbero cinque figli:

Duchessa di Baviera-Landshut

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Nel 1479, Edvige divenne duchessa consorte di Baviera-Landshut dopo la morte di suo suocero. Il suo matrimonio non ebbe successo; suo marito era un noto alcolizzato e donnaiolo. Nel 1485, Giorgio bandì sua moglie dalla corte ducale di Landshut e la mise nel castello di Burghausen, dove visse con la sua corte e numerosi servitori, ma - secondo i cronisti contemporanei - privata di tutti i piaceri del mondo e confortata solo con la sua solitudine[6]. Non è noto se sia stata accompagnata dai suoi figli nel suo esilio.

Edvige, che ha firmato le sue lettere come geborene Königin von Polen (Regina di Polonia per nascita), non mantenne stretti contatti con la sua famiglia. Il 31 gennaio 1503 suo fratello, re Alessandro di Polonia, scrisse a suo marito che non aveva saputo che Edvige fosse morta undici mesi prima.

Edvige, duchessa di Baviera-Landshut, morì inaspettatamente il 18 febbraio 1502 nel castello di Burghausen. Fu sepolta nella chiesa abbaziale di Raitenhaslach vicino a Burghausen. Quando il monastero fu secolarizzato nel 1803, la sua lapide fu distrutta. Tuttavia, vi è una pietra commemorativa nel pavimento della Chiesa nel luogo in cui precedentemente si trovava la sua tomba.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Algirdas Gediminas  
 
Jewna di Polack  
Ladislao II di Polonia  
Uliana di Tver' Alessandro I di Tver'  
 
Anastasia di Galizia  
Casimiro IV di Polonia  
Andrea Alšėniškis Jonas Alšėniškis  
 
Agrippina (Svyatoslavna) di Smolensk  
Sofia Alšėniškė  
Aleksandra Dmitrievna Druckaja Demetrio I Staršyj  
 
Anna Ivanovna Druckaja  
Edvige Jagellone  
Alberto IV d'Asburgo Alberto III d'Asburgo  
 
Beatrice di Norimberga  
Alberto II d'Asburgo  
Giovanna di Baviera-Straubing Alberto I di Baviera  
 
Margherita di Brieg  
Elisabetta d'Asburgo  
Sigismondo di Lussemburgo Carlo IV di Lussemburgo  
 
Elisabetta di Pomerania  
Elisabetta di Lussemburgo  
Barbara di Cilli Ermanno II di Cilli  
 
Anna di Schaunberg  
 
  1. ^ Elisabetta d'Asburgo, moglie di Casimiro IV e madre di Edvige, era la sorella di Ladislao il Postumo, che morì senza eredi nel 1457.
  2. ^ M. Duczmal: Jagiellonowie. Leksykon biograficzny, p. 282.
  3. ^ Secondo le testimonianze più antiche dichiarano che è morto nel 1500; tuttavia, nel testamento di Giorgio datato 19 settembre 1496, si affermava che, poiché il Duca non aveva figli viventi, nominò la figlia maggiore come erede.
  4. ^ BaVARIA in: Foundation for Medieval Genealogy by Charles Crowley Archiviato il 24 febbraio 2008 in Internet Archive. [retrieved 2 March 2015].
  5. ^ Morto accidentalmente, quando la sua balia lo fece cadere a terra.
  6. ^ M. Duczmal: Jagiellonowie. Leksykon biograficzny, p. 289.

Bibliografia

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  • (DE) Dorner, Johann: Herzogin Hedwig und ihr Hofstaat – Das Alltagsleben auf der Burg Burghausen nach Originalquellen des 15. Jahrhunderts, in Burghauser Geschichtsblätter, n° 53.
  • (PL) Duczmal, Małgorzata: Jagiellonowie. Leksykon biograficzny, Wydawnictwo Literackie, Cracovia, 1996.

Voci correlate

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Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN807014 · ISNI (EN0000 0001 0796 3983 · CERL cnp00585945 · LCCN (ENno2003020575 · GND (DE118709488 · BNF (FRcb155763620 (data)