La colonna tortile, detta anche salomonica è una colonna ritorta, cioè attorcigliata in spire lungo l'asse verticale.

La pergula dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano in un affresco di Raffaello (1520)
Baldacchino della basilica di San Pietro in Vaticano

La colonna tortile è in uso almeno dall'epoca paleocristiana, come testimoniano le fonti e i rilievi su alcuni sarcofagi (ad esempio il sarcofago di Giunio Basso). Particolare importanza ebbero le colonne tortili della "pergula" che copriva la tomba di Pietro nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano, che fecero da modello per numerose altre architetture. Il modello simbolico originario della colonna tortile sembra essere stato quello delle colonne che, secondo la tradizione, avevano adornato il Tempio di Gerusalemme eretto da re Salomone (X secolo a.C).

Molto frequente fu l'uso di colonne tortili nell'architettura romanica, talvolta binate, soprattutto nei chiostri di monasteri e conventi, dove spesso arrivano ad "annodarsi".

Accantonate in epoca rinascimentale, quando si tornò a guardare alla classicità della colonna liscia o scanalata, ricomparvero a Roma all'inizio del XVI secolo prima nei dipinti di Raffaello e della sua scuola e poi nell'architettura manierista; ne fece uso Giulio Romano che, dopo averle rappresentate in dipinti, le utilizzò come elemento architettonico a Mantova nella palazzina "Rustica" del Palazzo Ducale, poi ampliata a formare cortile della Cavallerizza.

Un celebre esempio che fece scuola è il baldacchino della basilica di San Pietro in Vaticano, formato da quattro grandi colonne tortili bronzee con tralci di vite, disegnate da Gian Lorenzo Bernini ed ispirate a quelle dell'antica basilica, che peraltro Bernini stesso ha recuperato e riutilizzato per le nicchie presenti sui quattro grandi piloni della chiesa

Nel corso del XVII secolo l'esempio delle colonne tortili fu seguito nella realizzazione di numerose altre opere. Interessante è la chiesa di Santa Maria della Misericordia di Lisbona (1656-59), opera di Guarino Guarini (distrutta nel terremoto del 1755), dove i pilastri interni erano percorsi da semicolonne tortili.

Durante il periodo barocco, dal teorico spagnolo Juan Andrés Ricci de Guevara[1] fu proposto addirittura un completo "ordine salomonico" definito a partire dalla colonna tortile.

Galleria d'immagini

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  1. ^ J. Bérchez, F. Marias, Fra Juan Andrés Ricci de Guevara e la sua architettura teologica, in "Annali di Architettura", 2001.

Bibliografia

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  • Antonio Labalestra, Singularis in Singulis, Duodecim columnae vitinae e marmore nella basilica di San Pietro a Roma, Massafra, Dellisanti, 2014.

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