Chiesa di Sant'Agata al Borgo

chiesa nel comune italiano di Catania

La chiesa di sant'Agata al Borgo è situata a Catania, al lato nord di piazza Cavour, denominata piazza Borgo dai catanesi[1], poiché nel quartiere Borgo ('u Buggu in dialetto catanese)[2].

Chiesa di Sant'Agata al Borgo
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia
LocalitàCatania
Coordinate37°31′05.52″N 15°04′59.99″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareSant'Agata
Arcidiocesi Catania
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1669
1709 (ricostruzione)
Sito webufficiale
Navata.
Controfacciata.

Epoca spagnola

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La prima chiesa venne costruita nel 1669 dal vescovo Michelangelo Bonadies per l'assistenza spirituale ai profughi di Misterbianco, Malpasso e di altri casali dell'Etna che si erano rifugiati a Catania in seguito all'eruzione dello stesso anno che aveva distrutto i loro villaggi. Danneggiata dal terremoto del 1693, fu ricostruita a spese dei fedeli nel 1709 come evidenzia la lapide sul portale:

"A Dio Ottimo Massimo, dopo l'eruzione dell'Etna, insignita con nome trionfale di Agata, eretta con denaro pienamente offerto, consacrata dall'antistide Carafa, distrutta dal terremoto, rivive con più magnificenza in perpetuo. Nell'anno del signore 1709".

Epoca contemporanea

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Un'altra lapide sul prospetto della chiesa in memoria di un altro terremoto:

"D.O.M - Dinanzi a questo tempio - la mattina del 20 Xbre del 1908 - il popolo catanese - atterrito dal tremuoto - ignaro ancora della immane rovina - di Messina e di Reggio - raccolta intorno al velo di S. Agata - portato processionalmente - dall'arc. card. Gius. Francica Nava - proruppe in lacrime e in preghiere - e dallo scampato pericolo - trasse ardimenti di carità - che sopra i superstiti qui accorsi - largamente profuse"

Esterno

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Il prospetto è in muratura delimitato da alte paraste in pietra viva sormontati da artistici capitelli. Ai lati dell'unico varco centrale, collocate su alti plinti le statue in pietra lavica dell'Etna raffiguranti San Pietro e San Paolo. La statua di destra a sua volta è sormontata dalla targa marmorea a ricordo del terremoto del 1908.

Al centro il grande portale in pietra a sua volta sovrastato da una grande finestra con balaustra. L'architrave del varco sostiene un timpano ad arco che include al suo interno il busto di Sant'Agata, arricchiscono le cimase vasotti, putti e lungo gli stipiti, volute e motivi a foglia d'acanto.

Ha una torre campanaria quadrata, inserita sul lato destro della chiesa, con orologio e quattro campane.

Interno

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L'interno è ad una sola navata con pianta rettangolare ed ha la volta affrescata con scene relative a Sant'Agata e a Sant'Euplio altro martire catanese.

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  • Prima arcata: Altare di Sant'Antonio Abate. Sulla sopraelevazione una tela di anonimo raffigurante Sant'Antonio Abate.
  • Seconda arcata: Altare del Sacro Cuore di Gesù. Altare con nicchia in cui si trova la statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.
  • Terza arcata: varco.
  • Quarta arcata: Altare dell'Immacolata Concezione. Altare con nicchia in cui è collocata la statua raffigurante l'Immacolata Concezione.

     

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  • Prima arcata: Altare di Sant'Antonio di Padova. Altare con nicchia in cui è custodita la statua raffigurante Sant'Antonio di Padova.
  • Seconda arcata: Altare di San Giuseppe. Altare con nicchia in cui si trova la statua raffigurante San Giuseppe.
  • Terza arcata: Altare della Pietà. Altare con grande nicchia contenente il gruppo della Pietà.
  • Quarta arcata: Altare del Santissimo Crocifisso. Altare con Crocifisso.

Nell'abside, tutta affrescata dall'acese Giovanni Lo Coco con episodi del Martirio di Sant'Agata nei quadroni sulle pareti laterali del catino (Sant'Agata al cospetto del proconsole Quinziano, Fustigazione, Asportazione di una mammella, Martirio della fornace) e del suo trionfo sulla volta (Apparizione di San Pietro a Sant'Agata in carcere, al centro Dio Padre, Angeli conducono Sant'Agata in Paradiso, nella calotta Incoronazione di Sant'Agata), si trova l'altare maggiore con le immagini di Sant'Agata e di Dio Padre.

     

Galleria d'immagini

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  1. ^ Pagina 213, Francesco Ferrara, "Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII" [1], Catania, 1829.
  2. ^ Questo quartiere fu chiamato così perché dopo l'Eruzione dell'Etna del 1669 ospitò gli abitanti della vecchia Misterbianco e degli altri paesi colpiti che qui sfollarono. Allora, questa zona non faceva parte del centro abitato di Catania e per questo venne dato all'insediamento l'appellativo di "borgo", posto ad un kilometro a nord dalla via Etnea, all'epoca terminante in Piazza Stesicoro.

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