Celio Malespini
Celio Malespini (Verona, 1531 – 1609) è stato uno scrittore, falsario e avventuriero italiano.
Biografia
modificaPersonaggio poliedrico, fu avventuriero, soldato e segretario di prìncipi, specializzato nella falsificazione di scritti, documenti diplomatici, missive e atti commerciali, tanto da essere considerato una delle prime spie di professione di cui iniziarono a servirsi i governi di tutta Europa[1].
Ritiratosi a Venezia dopo essere stato al servizio degli spagnoli nelle Fiandre[2], vi pubblicò il 7 agosto 1580 - ad insaputa dell'autore - un'edizione scorretta e incompleta della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso[2][3], con il titolo di Goffredo, presso l'editore Domenico Cavalcalupo. È, come scrive Corrado Bologna, «un'edizione dolosa», da cui sono espunti sei canti (i canti XI, XIII, XVII, XVIII, XIX e XX) - per i quali è presentato solo un riassunto in prosa -, «con lacune» in altri due (i canti XV e XVI) e «con fierissime mende tipografiche»[3]. Successivamente Malespini pubblicò altre due volte il poema, la prima il 28 giugno 1581 e la seconda nel 1582, entrambe presso Grazioso Percacino[3][4].
È noto anche per essere l'autore delle Ducento novelle[5], opera di un certo rilievo (sia pure priva di sintesi e chiarezza espositiva[2]) in stile boccaccesco, composta negli anni 1595-1605 e stampata a Venezia nel 1609[2]. È degno di nota il fatto che circa metà delle novelle sono plagiate da vari autori, quali il portoghese Jorge de Montemayor e gli italiani Francesco Cieco da Ferrara e Anton Francesco Doni[2]. In anni relativamente recenti (1944) una selezione delle novelle di Malespini è stata pubblicata nelle edizioni De Carlo[6].
Tradusse, inoltre, il Trésor di Brunetto Latini, composto in lingua d'oïl dallo scrittore fiorentino durante il suo esilio in Francia, e il Jardín de flores curiosas dell'erudito spagnolo Antonio de Torquemada[2].
Note
modifica- ^ A. Aubert, L'Europa degli Imperi e degli Stati, Bari, Cacucci Editore, 2008.
- ^ a b c d e f L. Di Francia, Enciclopedia Italiana, riferimenti e link in Bibliografia.
- ^ a b c C. Bologna, Tradizione e fortuna dei classici italiani, Torino, Einaudi, 1986, vol. I, p. 465.
- ^ Il Goffredo del s. Torquato Tasso, nouamente corretto, et ristampato. Con gli argomenti, & allegorie a ciascun canto d'incerto auttore. Aggiuntoui molte stanze leuate, con le varie lettioni; & insieme vna copiosissima tauola de' nomi proprij, & materie principali..., In Venetia, appresso Gratioso Perchacino, 1582. Catalogo Opac SBN.
- ^ Ducento nouelle del signor Celio Malespini, nelle quali si raccontano diuersi auuenimenti così lieti, come mesti & strauaganti. Con tanta copia di sentenze graui, di scherzi, e motti, che non meno sono profitteuoli nella prattica del viuere humano, che molto grati, e piaceuoli ad vdire, In Venetia, al Segno dell'Italia, 1609. Catalogo Opac SBN.
- ^ Celio Malespini, Novelle scelte, Roma, De Carlo, Tipografia Atena, 1944. Catalogo Opac SBN.
Bibliografia
modifica- Letterio Di Francia, MALESPINI, Celio, in Enciclopedia Italiana, vol. 22, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 7 ottobre 2015.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Celio Malespini
Collegamenti esterni
modifica- Malespini, Celio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 138855998 · ISNI (EN) 0000 0000 9439 3888 · SBN PUVV154580 · CERL cnp00555781 · LCCN (EN) n89618731 · GND (DE) 119438321 · BNF (FR) cb131854806 (data) |
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