Castelsardo
Castelsardo, talvolta Castel Sardo[3] (Castheddu Sardhu in sassarese, Calteddu nella parlata locale in castellanese, Casteddu Sardu in sardo), è un comune italiano di 5 595 abitanti, facente parte della Rete metropolitana del Nord Sardegna, della provincia di Sassari in Sardegna.
Castelsardo comune | |
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(IT) Castelsardo (SDC) Castheddu Sardhu Castellanese: Calteddu | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sassari |
Amministrazione | |
Sindaco | Maria Lucia Tirotto (lista civica) dal 9-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 40°54′52″N 8°42′46″E |
Altitudine | 114 m s.l.m. |
Superficie | 43,34 km² |
Abitanti | 5 595[1] (31-5-2024) |
Densità | 129,1 ab./km² |
Frazioni | Lu Bagnu, Multeddu, San Giovanni, Terra Bianca, Punta Tramontana, Lu Romasinu, Pedrasciolta |
Comuni confinanti | Sedini, Sorso, Tergu, Valledoria |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07031 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090023 |
Cod. catastale | C272 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) castellanesi (SDC) casthiddani (castellanese: caltiddani) |
Patrono | sant'Antonio abate |
Giorno festivo | 17 gennaio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Castelsardo nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
La città è inserita in diverse liste, fra le quali "I borghi più belli d'Italia", "Les Plus Beaux Villages de la Terre", "Città regie della Sardegna" e la "Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo".
Geografia fisica
modificaTerritorio
modificaCastelsardo si affaccia al centro del golfo dell'Asinara, nella regione storica dell'Anglona nel nord della Sardegna, in un susseguirsi di coste rocciose trachitiche con piccole insenature, eccetto la spiaggia di Lu Bagnu. Grazie a questa posizione la località, oltre ad essere esposta ai venti, gode di un panorama unico spaziando su tutte le coste del golfo, comprese quelle della Corsica.
Appartengono al territorio di Castelsardo l'isola di Molino e gli scogli Forani.
Fiumi e torrenti
modificaClima
modificaLa presenza del mare rende gli inverni miti: le temperature non scendono quasi mai sotto lo zero[4]. Le estati sono calde e secche. Le temperature estive superano normalmente i 30 °C e raggiungono anche i 45 °C.
Storia
modificaPreistoria e storia antica
modificaLa particolare posizione, oltre all'esistenza di piccoli approdi naturali, contribuì sicuramente alla scelta del luogo come sede di antichi insediamenti pre-nuragici e nuragici, oggetto di studi sempre più approfonditi, anche in relazione con la storia del Mediterraneo. Il sito fu frequentato in periodo romano di cui rimangono numerose testimonianze[5]. A quei tempi l'approdo era situato su una spiaggia denominata Fritum Janii (porto di Giano) da cui il nome del villaggio che vi si trovava sino alla fine del Medioevo e l'odierno nome del porto e della collina sovrastante, Frigiano.
Detto approdo fungeva da scalo commerciale per la cittadina di Tibula, mai individuata con certezza, ma collocata da alcuni in territorio di Castelsardo[5]. Vi erano anche altri approdi, come il portum granaticum (Lu Grannadu) e Cala Lagustina o Hostilia (Baia Ostina).
Storia medievale
modificaCon la caduta dell'Impero Romano e la presa di potere da parte dei vari giudici, negli anni molte terre vennero donate dai giudici turritani a vari ordini monastici.
A pochi chilometri fu fondato l'importantissimo monastero benedettino di Tergu, ora in fase di studio archeologico, mentre sul colle di Frigiano vi era già un monastero probabilmente di eremiti antoniani, intorno a cui si unì la popolazione locale, per lo più sparsa in focolai rurali. Tale centro di aggregazione perse di importanza, per divenire poi un lazzaretto, quando nel 1102 venne fondato il castello della famiglia genovese dei Doria, battezzato Castelgenovese (da non confondere con Castel Doria)[6]. A questa data, riportata dallo storico del Cinquecento Giovanni Francesco Fara, in passato veniva fatta risalire la fondazione del castello, così come al 1111 quella del suo borgo, sulla base della lettura della scritta nell'antica campana del campanile del Comune. Invece gli scavi dell'Università di Sassari, guidati dal professor Marco Milanese, hanno determinato che il castello fu costruito nella seconda metà del Duecento. Giuseppe Piras, epigrafista, ha studiato e riletto l'epigrafe della campana stabilendo in modo indiscutibile che l'anno riportato è il 1604 e non il 1111.
Costruito il castello, gli abitanti della zona si trasferirono progressivamente all'interno della rocca, dotata di un approdo indipendente e di numerose vasche per la raccolta dell'acqua; importante fu anche l'afflusso di famiglie còrse e liguri[7]. Quella fu la nascita del paese così come si presenta ancora oggi, nonostante l'urbanizzazione avvenuta a partire dal 1950. Con qualche breve parentesi, fu la sede dei Doria in Sardegna durante le varie lotte per il possesso dell'isola che portarono allo sfinimento di tutte le forze in campo. A cominciare dai Doria, passando per i giudici di Arborea (la moglie di Brancaleone Doria, Eleonora D'Arborea, vi abitò per anni), fino agli aragonesi, che uscirono vincitori dagli ultimi conflitti, ma dopo aver pagato un alto prezzo in termini di vite, denari e tempo.
Castelsardo fu l'ultima città dell'isola a venir inglobata dal Regno di Sardegna aragonese nel 1448, lo stesso anno in cui fu nominata Città Regia.[8] Dai confini del Regno sardo restò fuori solo l'arcipelago della Maddalena, annesso da Carlo Emanuele III di Savoia nel 1767-69.[9]
Storia moderna e contemporanea
modificaLa rocca, così come era stata concepita, rimase imprendibile fino all'avvento delle armi moderne. Nel 1520 (la data non è certa) il paese fu rinominato Castellaragonès (Castelaragonese); nel frattempo divenne sede vescovile, sostituendo l'ormai scomparsa Empúries, di cui però conservò la denominazione. Nel 1586 iniziò la costruzione della cattedrale. Nel romanzo di Giulio Angioni Le fiamme di Toledo (2006) l'autore mette in scena sugli spalti del castello una lunga disputa teologica, verosimilmente svoltasi verso il 1550 tra Gaspar Centelles, allora governatore del castello, e il giovane magistrato cagliaritano Sigismondo Arquer. Ambedue finirono sul rogo per eresia in Spagna ai tempi di Filippo II.[10]
Sotto la dinastia sabauda Castelsardo assunse l'attuale denominazione nel 1767, durante il regno di Carlo Emanuele III, ma a differenza di altre città regie, come Alghero, Bosa, Cagliari, Oristano e Sassari, conservò nel proprio stemma le barre d'Aragona del passato regime, invece di sostituirle con la croce dei Savoia.
La città cominciò a perdere di importanza nella prima metà dell'Ottocento, schiacciata da proprietari terrieri troppo autoritari e da un impoverimento della vita culturale e sociale, dovuta al progressivo allontanarsi dei seminaristi, dei frati, del vescovo.
La peste di fine secolo, arrivata con notevole ritardo rispetto al resto dell'isola, completò l'opera condannando il paese al periodo più povero della sua storia, superato grazie ai molti figli emigrati e poi rientrati, ai finanziamenti delle varie amministrazioni, all'industria del turismo, possibile grazie ai luoghi ricchi di mare, fascino e storia.
È in corso un adeguamento delle infrastrutture che mirano alla ricezione di turisti attenti e colti, nonché un rilancio delle iniziative culturali, tra cui la riqualificazione della biblioteca, recentemente trasferita, assieme al prezioso archivio storico, in un palazzo posto a ridosso del Castello dei Doria.
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone di Castelsardo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994.[11]
«D'azzurro, al castello di argento, murato di nero, fondato in punta, aperto del campo, il fastigio privo di merli, esso castello munito di tre torri merlate di tre alla guelfa, la torre centrale più alta e più larga, cimata dalla bandiera bifida, di rosso, astata di nero, caricata dell'aquila di nero e sventolante a sinistra; il tutto sotto il capo d'oro, caricato da quattro pali di rosso ed ornamenti esteriori da Comune, con sottostante il motto Pax et bonum Rem Publicam conservant – AD 1102.»
Il gonfalone è un drappo troncato di bianco e di rosso.
Onorificenze
modificaMonumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- la Concattedrale di Sant'Antonio Abate, con la pala d'altare del maestro di Castelsardo e il campanile culminante in una cupola maiolicata di diversi colori;
- le cripte sottostanti la concattedrale, nelle quali è ubicato il bellissimo museo "Maestro di Castelsardo";
- la chiesa di Santa Maria delle Grazie con il ligneo Cristo nero;
- il monastero dei Benedettini, acquisito al patrimonio comunale ed in fase di restauro, che ospiterà il centro di documentazione sulla storia della città regia;
- l'episcopio, sede del vescovo di Ampurias dal 1503, restaurato.
Architetture civili
modifica- il palazzo dei Doria;
- il palazzo "La Loggia" (restaurato), sede del Consiglio comunale;
- il palazzo Eleonora d'Arborea (restaurato), sede di rappresentanza del sindaco e della vetrina telematica dalla quale è possibile partire con visite teleguidate per il borgo antico;
- la sede dell'archivio storico, restaurata, con un doppio accesso da via Vittorio Emanuele e da via Marconi.
Architetture militari
modificaL'intero borgo, edificato sulla rocca e interamente circondato da possenti mura (con 17 torri, delle quali solo tre a pianta quadra) è costituito di case antiche di secoli:
- castello dei Doria del 1102, sede del rinnovato Museo dell'intreccio mediterraneo (MIM), il sito museale più visitato della Sardegna, recentemente oggetto di lavori di restauro delle sale e di modernizzazione museografica;
- la cinta muraria a mare ed il percorso di sentinella (ripristinato nell'area di Manganella, con l'accesso al mare "Mandracho del soccoro", da cui si gode di una splendida vista sull'intero golfo dell'Asinara;
- il ponte levatoio e la porta Pisana, uno dei due accessi alla città, recuperati.
Siti archeologici
modificaFra i siti archeologici:
- la roccia dell'Elefante, situata al km 4,3 della SS 134 che porta a Sedini;
- la muraglia megalitiche prenuragiche di monte Ossoni, vicino Multeddu;
- il nuraghe Paddaju, più vari altri nuraghi difficilmente raggiungibili o ancora in fase di censimento;
- la torre di Frigiano.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[12]
Lingua e dialetti
modificaIl castellanese è parlato nel capoluogo e nella frazione di Lu Bagnu. È una varietà di transizione tra il gallurese e il sassarese. Ha una base morfologica e lessicale di origine corsa, mentre la sintassi è condivisa col sardo[13]
Religione
modificaIl paese è sede della Confraternita di Santa Croce che ha la propria sede nell'oratorio di Santa Maria. La sua storia prosegue ininterrotta dalla fondazione (XVI secolo), così come ininterrotto è stato il tramandarsi dei canti e delle relative tecniche. La confraternita, pur essendo composta da laici, ha carattere religioso e dipende direttamente dal vescovo, che ha facoltà di legittimarne il priore (eletto ogni anno), come anche di sciogliere la confraternita stessa. Questo perché, essendo stata per lunghi periodi l'unico centro di aggregazione e di affermazione sociale, molto spesso ha contribuito alla formazione di gruppi di potere all'interno del paese e della diocesi, a volte in aperto contrasto con il vescovo stesso.
Tradizioni e folclore
modificaL'evento più importante e famoso che caratterizza il paese è l'insieme dei riti della settimana santa. La tradizione secolare è portata avanti dalla Confraternita di Santa Croce fin dal XVI secolo. La giornata più pittoresca e interessante è il lunissanti, in cui, oltre a varie processioni, viene praticato un pellegrinaggio alla vicina basilica di Tergu. L'evento è noto in tutto il mondo e la confraternita viene studiata dai musicologi.
Fra gli eventi minori, la festa del patrono del 17 gennaio, la processione in mare con la Madonna dei pescatori il 15 agosto, la festa di san Giovanni del 24 giugno (consuetudine che prende origine dai riti pagani di inizio estate, in cui i "compari" e le "comari" saltavano in coppia i falò), ormai quasi del tutto in disuso.
Cultura
modificaIstruzione
modificaI servizi scolastici comprendono un istituto comprensivo con scuola materna, scuola elementare "Maestro di Castelsardo", scuola media "Eleonora d'Arborea, un liceo scientifico e un giardino d'infanzia.
Musei
modificaLe sale del Castello, le cripte della Cattedrale, il seminario vescovile e l'episcopio ospitano interessanti esposizioni permanenti ed allestimenti tematici. In particolare il Museo dell'Intreccio mediterraneo, ospitato nel Castello dei Doria, con i suoi oltre 100 000 visitatori all'anno risulta il sito culturale (fra musei, nuraghi, aree archeologiche) più visitato della Sardegna. Dopo una breve chiusura per lavori di restauro, il Castello ed il MIM hanno riaperto con una nuova e più efficiente gestione, una più moderna esposizione museografica, tanto da far registrare numeri record di visitatori: oltre 120 000 biglietti all'anno.
Cucina
modificaTipiche di Castelsardo sono tutte le pietanze a base di pesce, in particolare le aragoste alla castellanese (con una salsa fatta con le uova delle aragoste), astici, granseole, triglie, zerri, pesci San Pietro, ricci e frutti di mare.
Eventi
modificaIn occasione della Settimana Santa l'amministrazione comunale organizza numerosi eventi colleterali, in particolare la "Pasquetta in musica", tenuta sui prati dove sorgono le mura a mare verso il Ponte levatoio e caratterizzata soprattutto dalla presenza di artisti jazz e pop. Negli ultimi anni vi hanno partecipato Noemi, Tiromancino, Simone Cristicchi, Eugenio Finardi, Eugenio Bennato, Sergio Cammariere, Franca Masu, Paolo Fresu, Giuliano Sangiorgi, Giorgio Conte, Avion Travel, Jono Manson, Max Gazzè e Piero Marras.
In passato Castelsardo ha ospitato alcune edizioni del prestigioso premio "Navicella Sardegna", riproduzione di un bronzetto votivo nuragico, in argento, offerto e realizzato a mano dal maestro orafo cagliaritano Bruno Busonera, per premiare i sardi e non che hanno dato lustro all'isola nel mondo. Sono stati premiati, fra gli altri, Paolo Fresu, Caterina Murino, Vittorio Sgarbi,, Giovanni Floris, Elisabetta Canalis, Nicola Lecca, Francesco Cossiga, Barbara Serra, Anna Tifu, monsignor Angelo Becciu, Valeria Marini, Salvatore Mereu, Maria Giacobbe, Flavio Manzoni, Bianca Berlinguer, Melissa Satta, Geppi Cucciari, Giorgio Porrà, Beppe Severgnini. Le prime edizioni del Premio si sono svolte a Cagliari mentre le ultime sono state ospitate a Porto Cervo ed a Porto Rotondo.
In estate Castelsardo ospita festival di word music, festival letterari (Un'Isola in rete), talk show, incontri letterari, rappresentazioni teatrali che si tengono nel centro storico e nelle varie piazzette. Durante la notte dei fuochi, a Ferragosto, si svolgono concerti e un suggestivo spettacolo pirotecnico che dalle terrazze del Castello riempie di luci e di colori il promontorio e di riflessi il mare del Golfo dell'Asinara.
Economia
modificaL'economia attuale è basata principalmente sul turismo, sull'edilizia e sulla pesca. Il paese è ben fornito di negozi, fra cui spiccano quelli di artigianato locale.[14]
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaA Castelsardo termina la S.S. 200 che collega con Sassari, che dista 32 km. Da Castelsardo parte la S.S. 134 che collega con Sedini ed altri centri minori dell'Anglona, mentre la S.P. 90 conduce, con una strada panoramica molto suggestiva, a Santa Teresa di Gallura.
Porti
modificaCastelsardo dispone di un porto turistico dotato di oltre 700 posti barca. Quello di Castelsardo è uno dei porti pilota nel programma europeo Odyssea. Vi hanno base varie attività: vela, pescaturismo, diving e snorkeling.
Mobilità urbana
modificaLa città dispone di una linea di autobus che attraversa il territorio comunale dal confine con il comune di Sorso fino a quello con il comune di Valledoria, passando per Peruledda, Lu Bagnu, il centro storico, Multeddu; è stato attivato anche un servizio di bus navetta, che dal parcheggio di interscambio, situato nei pressi dello stadio comunale, conduce al centro storico, dove vige una ZTL ed il divieto di accesso per i bus turistici.
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 novembre 1993 | 9 giugno 1996 | Angelo Capula | "Eterogenea" | Sindaco | [15] |
9 giugno 1996 | 16 aprile 2000 | Massimo Pinna | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [16] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Franco Cuccureddu | lista civica | Sindaco | [17] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Franco Cuccureddu | lista civica | Sindaco | [18] |
30 maggio 2010 | 25 maggio 2014 | Giovanni Matteo Santoni | lista civica "Continuiamo Insieme" | Sindaco | [19] |
25 maggio 2014 | 17 giugno 2019 | Franco Cuccureddu | lista civica "Insieme per Crescere" | Sindaco | [20] |
17 giugno 2019 | 9 giugno 2024 | Antonio Maria Capula | lista civica "Castelsardo Bene Comune" | Sindaco | [21] |
9 giugno 2024 | in carica | Maria Lucia Tirotto | Lista civica | Sindaco |
Sport
modificaCalcio
modificaL'ASD Castelsardo è la principale squadra della città. Ha militato per dieci stagioni nel campionato di Serie D, massima serie dilettantistica del campionato italiano. La seconda squadra della città è l'Atletico Castelsardo, fondata nel 2023 e che milita in Seconda Categoria nella stagione 2024-25.
Surf
modificaPresso la spiaggia Ampurias (frazione di Lu Bagnu) è operativa la Bulli Surf Club A.S.D., nata nel 2013. Vanta atleti in ambito nazionale ed internazionale.
Impianti sportivi
modificaCastelsardo dispone di uno stadio in erba naturale con tribune coperte, nel quale gioca la locale squadra di calcio ed anche campi da calcetto, pallavolo e tennis.
Note
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ La dizione Castel Sardo è utilizzata anche per una strada che attraversa questo comune Strada statale 134 di Castel Sardo, nonché dalla Capitaneria di porto [1][collegamento interrotto]
- ^ Nel 2012 c'è stata una grande nevicata che ha colpito Castelsardo.
- ^ a b Paolo Melis, antichità romane del territorio di Castelsardo (Sassari)
- ^ Giuseppe Meloni, Casteldoria: processo per una resa, in Archivio Storico Sardo, XXXV, Cagliari, 1986.
- ^ LIVI C., La popolazione della Sardegna nel periodo aragonese, in Archivio Storico Sardo, vol. XXXIV, fasc. II, Cagliari, 1984, p. 95.
- ^ Francesco Cesare Casula, La Storia di Sardegna, Sassari, Carlo Delfino Editore, marzo 1998, p. 389, ISBN 88-7741-760-9.
- ^ Francesco Cesare Casula, La Storia di Sardegna, Sassari, Carlo Delfino Editore, marzo 1998, p. 464, ISBN 88-7741-760-9.
- ^ Giulio Angioni, Le fiamme di Toledo, Palermo, Sellerio, 2006, 265-281; Antonello Mattone, Castellaragonese. Una città fortezza nel Mediterraneo moderno (XVI-XVIII secolo), in AA. VV. (a cura di Antonello Mattone e Alessandro Soddu), Castelsardo. Novecento anni di Storia, Roma, Carocci, 2007, pp. 458-464
- ^ a b Città di Castelsardo, su araldicacivica.it. URL consultato il 16 settembre 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Approfondimento su: Dialetto castellanese.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 21.
- ^ Comunali 21/11/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 09/06/1996, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/05/2014, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 17/06/2019, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 aprile 2020.
Bibliografia
modifica- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 1 (A-D), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- Giulio Angioni, Le fiamme di Toledo, Palermo, Sellerio, 2006.
- Antonello Mattone e Alessandro Soddu (a cura di), Castelsardo. Novecento anni di Storia, Roma, Carocci, 2007.
- Mauro Maxia, Studi sardo-corsi. Dialettologia e storia della lingua tra le due isole, 2ª ed., Olbia, Taphros, 2010.
- Mauro Maxia, Fonetica storica del gallurese e della altre varietà sardocorse, Olbia, Taphros, 2012.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castelsardo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Castelsardo
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.castelsardo.ss.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
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