Carenno
Carenno (Carèn in dialetto bergamasco, Carènn in dialetto lecchese[5]) è un comune italiano di 1 414 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia.
Carenno comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Luca Pigazzini (lista civica di centro-sinistra) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 45°48′N 9°28′E |
Altitudine | 635 m s.l.m. |
Superficie | 7,79 km² |
Abitanti | 1 414[2] (31-12-2019) |
Densità | 181,51 ab./km² |
Frazioni | Boccio, Colle di Sogno
Località: Cà d'Assa, Forcella Alta, Montebasso, il Pertus[1] |
Comuni confinanti | Calolziocorte, Costa Valle Imagna (BG), Erve, Sant'Omobono Terme (BG), Torre de' Busi (BG) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23802 |
Prefisso | 0341 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097014 |
Cod. catastale | B763 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 971 GG[4] |
Nome abitanti | carennesi |
Patrono | Maria SS. Immacolata, co-patrono san Biagio Vescovo |
Cartografia | |
Posizione del comune di Carenno nella provincia di Lecco | |
Sito istituzionale | |
Il comune è sito nella valle San Martino e fino al 1992 apparteneva alla provincia di Bergamo. Comune di mezza montagna posto a 635 m s.l.m. in un'interessante scenografia paesaggistica che rende possibili brevi escursioni di carattere naturalistico, conserva luoghi in cui si respira ancora l'aria di una realtà contadina e montana di un tempo. Borgo di origine medievale arroccato intorno alla vecchia parrocchiale dei Santi Pietro e Biagio e alla torre detta di Tuzzano Rota, reso celebre dalle illustri figure del patriota Gabriele Rosa, del medico — famoso per i suoi studi botanici — Lorenzo Rota, del sacerdote e giornalista Davide Albertario e del filosofo metafisico Gustavo Bontadini, è collocato sull'orlo di un ampio terrazzo posto a vista sull'Adda.
Storia
modificaSimboli
modificaLo stemma e il gonfalone del comune di Carenno sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 marzo 1984.[6]
«Troncato: nel primo d'azzurro al terrazzo montuoso di verde, accompagnato nel cielo da due cirri di bianco, nel secondo di rosso, all'edificio d'oro, merlato di quattro alla guelfa, munito di porta chiusa di nero e accompagnata da due finestrelle ugualmente chiuse di nero, e fiancheggiato, sul fianco sinistro, dalla torre quadrata d'oro, vista in prospettiva, merlata di tre alla guelfa, finestrata di due, di nero. Ornamenti esteriori da Comune.[7]»
Le montagne rappresentano l'altopiano che ospita il paese. La casaforte sottostante ricorda la Torre di Tuzzano che si trova in contrada di Carale, che fu l'abitazione del capo guelfo Tuzzano Rota descritta da Cesare Cantù.[8]
Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaImportante è l'Oratorio di San Domenico con pitture raffiguranti scene vicine alla danza macabra ed interessante risulta la località di Colle di Sogno, un compatto nucleo di edifici rustici abbarbicato sul crinale della montagna a quasi mille metri di altitudine. Il Museo di Ca' Martì documenta la storia, la memoria, la vita e il lavoro dei muratori di Carenno e della Val San Martino tra Ottocento e Novecento, ben testimoniato dall'imponente nuova chiesa parrocchiale dell'Immacolata principiata nel 1911, e ad esso è collegato un percorso che conduce ai luoghi e ai segni legati al lavoro dei muratori (edifici, nuclei, cave).
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[9]
Etnie e minoranze straniere
modificaGli stranieri residenti nel comune sono 93, ovvero il 6,3% della popolazione[10].
Lingue e dialetti
modificaOltre alla lingua italiana che rimane quella maggiormente utilizzata, a Carenno è parlato il dialetto bergamasco, una variante appartenente al ramo orientale della lingua lombarda, che si è diffuso grazie al legame di lunga data che lega la Valle San Martino a Bergamo[11]. Le parlate locali nella zona occidentale della Valle, risentono della vicinanza a Lecco e di conseguenza il vernacolo locale presenta delle affinità con il dialetto lecchese del quale riprende diverse parole[12].
Note
modifica- ^ Comune di Carenno - Statuto; le località sono definite "agglomerati".
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
- ^ Carenno, decreto 1984-03-02 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Stemma e gonfalone, su Comune di Carenno.
- ^ Torre de' Busi in festa per i 30 anni dello stemma comunale. Le descrizioni dei 'simboli' dei paesi della Valle San Martino, su leccoonline.com. URL consultato il 31 ottobre 2021.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018 per sesso e cittadinanza, su tuttitalia.it, ISTAT.
- ^ Val San Martino Spot. Dialetto Bergamasco, su valsanmartinospot.it. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2018).
- ^ Antonio Martinelli, La Valle San Martino nella storia, Istituto Grafico Litostampa Gorle, 1987, p. 24, ISBN non esistente.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carenno
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.carenno.lc.it.