Il Caproni Ca.36, o anche citato come Caproni Ca.3mod è un bombardiere trimotore biplano a doppia fusoliera con cabina centrale prodotto dall'azienda italiana Aeronautica Caproni dai tardi anni dieci ai primi anni venti del XX secolo.

Caproni Ca.36
Il Ca.36 conservato al National Museum of the United States Air Force
Descrizione
Tipobombardiere pesante
Equipaggio4
ProgettistaGiovanni B. Caproni
CostruttoreItalia (bandiera) Caproni
Data entrata in servizio1916
Data ritiro dal servizio1929
Utilizzatore principaleItalia (bandiera) Regio Esercito
Altri utilizzatoriItalia (bandiera) Regia Aeronautica
Esemplari153
Sviluppato dalCaproni Ca.33
Dimensioni e pesi
Lunghezza11,08 m
Apertura alare22,73 m
Altezza3,83 m
Peso a vuoto2 600 kg
Peso carico4 000 kg
Propulsione
Motore3 Isotta Fraschini V.4B
Potenza150 CV (110 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max140 km/h
Velocità di crociera123 km/h
Velocità di salita125 m/min
Autonomia600 km
Tangenza4 500 m
Armamento
Mitragliatrici2 FIAT-Revelli Modello 1914 calibro 6,5 mm
Bombe800 kg

i dati sono estratti da Уголок неба[1]

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Sviluppato dal precedente Ca.33, se ne differenziava in alcuni particolari strutturali introdotti per semplificarne la costruzione in serie, la manutenzione e il rimessaggio.

Storia del progetto

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Verso le fasi finali della prima guerra mondiale Giovanni Battista Caproni, proprietario e progettista dell'azienda che portava il suo nome, decise di introdurre delle modifiche nel modello Ca.33 (anche noto come 450 hp o Ca.3). Lasciando inalterata la struttura centrale modificò la velatura in cinque sezioni[2] in modo che le semiali potessero essere smontate per agevolare le operazioni di rimessaggio del velivolo. Successivamente vennero introdotte altre modifiche per semplificare la produzione in serie e la manutenzione del velivolo.

Designato Ca.3mod (mod. per modificato) dal Regio Esercito. Vennero realizzati 153 esemplari[1] dalle officine di Savigliano, di cui 144 entrarono in servizio con la Regia Aeronautica. I Ca.33 superstiti furono portati a questo standard.

Impiego operativo

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Un Ca.36

I primi Ca.36 cominciarono ad essere assegnati ai reparti di bombardamento del Corpo Aeronautico Militare del Regio Esercito nel 1916 che li utilizzarono fino al termine della prima guerra mondiale. Terminato il conflitto rimasero in organico all'esercito del regno d'Italia fino all'istituzione, nel 1923, della Regia Aeronautica.

Nel 1922, nell'ambito della Riconquista della Libia, dalla metà di febbraio alla metà di aprile avvenne il primo ponte aereo della storia dell'Aviazione Italiana a cura del Corpo Aeronautico per rifornire il presidio assediato di el-Azizia. Furono portati 213 soldati e 43 tonnellate di merci e vennero sgomberati 118 tra feriti ed ammalati fino alla riconquista della zona con 5 trimotori Caproni e qualche monomotore Ansaldo S.V.A.[3][4][5]

Con la Regia Aeronautica terminerà la carriera operativa nel 1929, progressivamente sostituito nella prima linea da modelli più recenti come il Caproni Ca.73 dal 1926 e relegato al ruolo di aereo da addestramento nelle scuole di volo di quest'ultima.

Versioni

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Ca.36
versione definitiva sviluppata dal Ca.33, realizzata da esemplari di nuova costruzione e da conversioni dal precedente modello.
Ca.36S
versione aeroambulanza (S per Sanitaria).[1]

Utilizzatori

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  Italia

Esemplari attualmente esistenti

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Attualmente è in esposizione negli Stati Uniti d'America un esemplare di Ca.36, presso le strutture museali del National Museum of the United States Air Force a Dayton, in Ohio. Il velivolo, già proprietà del Museo Aeronautica Caproni di Taliedo, venne acquistato nel 1987 e da allora esposto nel museo nazionale dedicato all'aviazione militare statunitense.[2]. Un altro esemplare si trova esposto al Museo Storico dell'Aeronautica Militare Vigna di Valle

  1. ^ a b c Caproni Ca.36 in Уголок неба.
  2. ^ a b Caproni Ca.36 in National Museum of the United States Air Force.
  3. ^ Le Imprese dell'Aviazione Italiana (PDF), su difesa.it.
  4. ^ 28 marzo 1923: istituzione della Regia Aeronautica, su parmadaily.it.
  5. ^ Nelle note utilizzate è presente un errore, poiché viene erroneamente indicato il ponte aereo di El-Azizia come il primo ponte aereo militare della storia, mentre esso rappresenta il primo della storia italiana. Prima di esso, infatti, era stato organizzato un piccolo ponte aereo con cinque Short Type 184 per inviare rifornimenti alla guarnigione anglo-indiana impegnata nell'Assedio di Kut, nel 1916.

Collegamenti esterni

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