Boris Borisovič Grebenščikov

cantante russo

Boris Borisovič Grebenščikov (in russo Борис Борисович Гребенщиков?; Leningrado, 27 novembre 1953) è un cantautore e chitarrista russo, fondatore e leader del gruppo rock Akvarium nonché uno dei più importanti esponente del panorama rock dell'Unione Sovietica e della Russia, ritenuto padre fondatore del genere in lingua russa.[1] Viene spesso menzionato con le iniziali BG (in russo БГ?).

Boris Grebenščikov
Boris Grebenščikov nel 2010.
NazionalitàUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Russia (bandiera) Russia
GenereRock
Reggae
Folk rock
Periodo di attività musicale1972 – in attività
StrumentoChitarra, armonica, tastiera
Gruppi attualiAkvarium
Sito ufficiale

Dal 2005 conduce il programma Aėrostat, trasmesso da Radio Rossii fino al 2022[2] e successivamente in streaming.[3]

Biografia

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Grebenščikov nasce il 27 novembre 1953 a Leningrado. Suo padre Boris Grebenščikov (1926 - 1975), era un ingegnere e direttore dell'opitnyj zavod della Compagnia di Navigazione del Baltico. Sua madre Ljudmila Charitonovna Grebenščikova (1929-2009) lavorava presso il Leningradskij dom modelej. Il fratellastro Aleksandr Grebenščikov è il leader del gruppo KROME.[4]

Nel 1971 si diploma alla Scuola di Fisica e Matematica n. 239 di Leningrado. L'anno successivo, insieme allo studente di medicina Anatolij Gunickij "Džordž", fonda la band Akvarium che, fino alla metà degli anni ottanta, suona in contesti underground, effettua registrazioni casalinghe e suona occasionalmente in altre città dell'URSS.[5] Grebenščikov assume il ruolo di chitarrista, cantante e autore della maggior parte delle canzoni del gruppo.[6] Nel 1973, viene registrato il primo album Iskušenie svjatogo Akvariuma, accreditato a "Boris i Džordž".[6][7] Nel 1974 collabora brevemente con il teatro sperimentale di Erik Goroševskij.

Nel 1976 sposa con Natal'ja Kozlovskaja[8] e due anni dopo nasce la loro prima figlia Alisa Grebenščikova. La coppia divorzierà nel 1980.

Nel 1977 si laurea in matematica applicata presso l'Università Statale di Leningrado e inizia a lavorare presso l'Istituto di Ricerca di Sociologia, continuando a scrivere canzoni e ad esebirsi in sporadici concerti underground.[6] Nello stesso anno contribuisce alla creazione della prima rivista sovietica samizdat' di ampia diffusione dedicata al rock, Roksi (in russo Рокси?).[9][10][11]

Nell'estate del 1978, insieme a Mike Naumenko, registra l'album acustico Vse brat'ja — sëstry, con la partecipazione di Michail Fajnštejn. Grebenščikov rimane affascinato dal lavoro di Bob Dylan. Nella primavera del 1980, dopo essersi esibito a marzo al Vesennie ritmy di Tbilisi in una performance ritenuta scandalosa, viene licenziato dal suo lavoro al NIIKSI ed espulso dal Komsomol. Nello stesso anno, divorzia da Kozlovskaja e si sposa con Ljudmila Šurygina, ex moglie del violoncellista degli Akvarium Vsevolod Gakkel'.

Un anno dopo esce il primo vero e proprio album samizdat' del rock russo: Akvarium, divenuto noto come Sinnij al'bom.[12] Nel 1981 il gruppo diventa membro del Leningradskij rok-klub e, a partire dal 1983, partecipa ai festival.

Nel 1982 produce il primo album dei Kino, 45.[13]

Nel 1984 nasce Gleb Grebenščikov, conosciuto come DJ con gli pseudonimi gebe e Dr Grasshoper e dal 2014 percussionista degli Akvarium.

 
Grebenščikov a Leningrado nel 1987.

Nel 1986 viene pubblicato l'ultimo album samizdat' degli Akvarium, Desjat' strel. Nell'estate del 1986 esce negli Stati Uniti il doppio album Red Wave, prodotto da Joanna Stingray e contenente brani di band underground di Leningrado tra cui gli stessi Akvarium, Kino, Alisa e Strannye igry. Il successo dell'album all'estero favorì la pubblicazione in Unione Sovietica del primo omonimo disco ufficiale degli Akvarium da parte dell'etichetta statale Melodija: noto anche come Belyj Al'bom, è una raccolta contenente brani tratti da Den' Serebra e Deti Dekabrja.

Nel 1989, Grebenščikov pubblica con la CBS il suo primo album in lingua inglese Radio Silence, prodotto da Dave Stewart degli Eurythmics.[13][14]

Nel 1989 divorzia da Šurygina e si sposa con Irina Titova, ex moglie del bassista degli Akvarium Aleksandr Titov.

Il 14 marzo 1991, gli Akvarium si sciolgono e Grebenščikov forma la BG-Bėnd (1991-1992), con la quale registra Russkij al'bom. Nel 1992, il musicista crea una nuova formazione chiamata Akvarium 2.0, attiva fino al 1997.

Nel 1993 Grebenščikov viene inserito nel programma annuale del Festival Musique du monde del Théâtre de la Ville di Parigi e tiene un grande concerto nel novembre 1994. Tra il 1993 e il 1996, la Central'noe televidenie realizza diversi documentari su di lui e gli Akvarium, tra cui Akvarium, Vizit v Moskvu (il primo progetto televisivo e radiofonico parallelo stereofonico in collaborazione con la stazione radiofonica Evropa Pljus), Snežnyj lev e Navigator.[15]

Nel 1997, viene insignito del premio Triumf.[16][17]

Nel 1998, Grebenščikov pubblica Refuge (in Russia, Pribežišče) con la cantante americana Gabriela Roth composto interamente da mantra del buddismo tibetano e in sanscrito.[18]

Nel 2003 ha tenuto un grande concerto al Cremlino di Mosca per celebrare il suo cinquantesimo compleanno.[19][20] Nel marzo 2005 ha organizzato un incontro tra alcuni musicisti e produttori rock con Vladislav Surkov, vice capo dell'amministrazione presidenziale, che ha suscitato grande attenzione mediatica.[16][17]

Il 22 maggio 2005 Grebenščikov ha iniziato la sua carriera di conduttore radiofonico con il programma Aėrostat da lui creato e trasmesso dall'emittente statale Radio Rossii.[21]

Il 21 maggio 2007 ha tenuto un concerto al Royal Albert Hall di Londra, nel quale tornerà ad esibirsi sette anni dopo con gli Akvarium per festeggiare i 60 anni.[22]

Nel febbraio 2014 si è esibito per la seconda volta al Théâtre de la Ville di Parigi e nello stesso anno ha pubblicato l'album solista Sol', ritenuto dal critico musicale russo Artemij Troickij come il migliore degli ultimi 40 anni".[23]

Nel 2017 Boris Grebenščikov è stato nominato direttore artistico del festival annuale di San Pietroburgo GLOBAL Music Fest - Časti sveta.[24]

Nel 2019 ha pubblicato la sua traduzione della Bhagavadgītā, testo sacro dell'induismo.

In un'intervista del 2022, ha dichiarato di aver iniziato a vivere a Londra principalmente per motivi legati alla registrazione e produzione musicale.[25]

In un'intervista al programma HARDtalk di BBC News del 5 ottobre 2022, ha spiegato la sua posizione critica sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022 e sull'esclusione della cultura russa in altri Paesi.[26] A causa della sua opposizione alla cosiddetta "operazione militare speciale", nel 2023 è stato considerato "agente straniero" dalle autorità russe.[27]

Discografia

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Prime registristazioni

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  • 1973 — Iskušenie Svjatogo Akvariuma (come Boris i Džordž)
  • 1976 — S toj storony zerkal'nogo stekla(come BG)

Akvarium

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  • 1974 — Menuėt zemledel'cu (perduto)
  • 1975 — Pritči grafa Diffuzora
  • 1981 — Sinij al'bom
  • 1981 — Treugol'nik
  • 1981 — Ėlektričestvo
  • 1982 — Akustika
  • 1982 — Tabu
  • 1983 — Radio Afrika
  • 1984 — Ichtiologija
  • 1984 — Den' Serebra
  • 1986 — Deti Dekabrja
  • 1986 — Desjat' strel
  • 1988 — Ravnodenstvie[Nota 1]
  • 1990 — Čërnaja roza…[Nota 2]
  • 1992 — Arhiv
  • 2007 — Feodalizm[Nota 3]
  • 2010 — Naša žizn' s točki zrenija derev'ev[Nota 4]
  • 2010 — Zapiski o Flore i Faune[Nota 5]
  • 2012 — Sroki i ceny[Nota 6]
  • 2012 — Tajnaja istorija pčelovodstva
Akvarium 2.0
  • 1993 — Biblioteka Vavilona
  • 1993 — Ljubimye pesni Ramzesa IV
  • 1994 — Peski Peterburga
  • 1994 — Kostroma mon amour
  • 1995 — Navigator
  • 1996 — Snežnyj lev
  • 1997 — Giperboreja
Akvarium 3.0
  • 1999 — Ψ
  • 2000 — Territorija
  • 2002 — Sestra Chaos
  • 2003 — Pesni rybaka
  • 2005 — ZOOM ZOOM ZOOM
  • 2006 — Bespečnyj russkij brodjaga
  • 2008 — Lošad' belaja
  • 2009 — Puškinskaja, 10
  • 2010 — Den' radosti
  • 2011 — Arhangel'sk
  • 2012 — Vozduchoplavanie v kompanii sfinksov
  • 2013 — Akvarium +
Akvarium 4.0
  • 2016 — Pesni Neljubimych (EP)
  • 2017 — Dveri Travy (EP)
  • 2020 — Tor
  • 2022 — Dom Vsech Svjatych

Solista

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  • 1978 — Vse brat'ja — sëstry (con Majkom Naumenko)
  • 1989 — Radio Silence
  • 1992 — Russkij al'bom
  • 1994 — Pesni Aleksandra Vertinskogo
  • 1996 — Čubčik
  • 1996 — Radio London
  • 1997 — Lilit
  • 1998 — Boris Grebenščikov i Deaduški
  • 1998 — Pribežišče (Refuge)
  • 1999 — Pesni Bulata Okudžavy
  • 2004 — Bez slov
  • 2014 — Sol'
  • 2018 — Vremja N
  • 2020 — Znak Ognja
  • 2020 — Uslyš' menja, chorošaja
  • 2023 — Pesni bardov
  • 2023 — Bogrukinog[28][29][30]
  • 2024 — Novyj šëlkovyj put'[31]
  • 2024 — √☀ (Square Root Sun)[32]

Collaborazioni

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Religione

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Grebenščikov non aderisce a nessuna religione in particolare.[33] All'inizio degli anni novanta si è interessato al buddismo, definendosi discepolo del lama danese Ole Nydahl, predicatore di una versione europeizzata degli insegnamenti del Karma Kagyü in Occidente e in Russia. Ha visitato più volte l'āśrama del guru indiano Shirdi Sai Baba.[34] Nel 2006 in Malaysia ha incontrato il guru neo-indù Sri Chinmoy, che ha dato al musicista il titolo di Purushottama (dal sanscrito come “uomo magnifico”).[35] Con il sostegno di Sri Chinmoy sono stati organizzati i concerti di Grebenščikov a Londra, all'Albert Hall, e nell'agosto 2007 alle Nazioni Unite, in cui Grebenščikov è stato accompagnato dai discepoli di Sri Chinmoy.

Grebenščikov visita spesso le chiese ortodosse e partecipa alle funzioni,[34][36] occupandosi anche di catalogare icone russe.[37]

Grebenščikov ha studiato filosofia indiana e cinese e ha tradotto diversi testi dall'inglese. Nel 2009 lavora alla traduzione della Bhagavadgītā dal sanscrito al russo, ritenendolo "il libro più brillante dell'umanità".[38][39][38] Il 21 ottobre 2019 Grebenščikov ha annunciato il completamento della traduzione e nell'estate del 2020 il libro è stato pubblicato.[40]

Impegno politico e sociale

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Secondo una dichiarazione del 2015 di Sergej Nikitin, direttore dell'ufficio russo di Amnesty International, Boris Grebenščikov sostiene gli appelli in difesa dei prigionieri politici in tutto il mondo e partecipa alle “maratone” di Amnesty International, durante le quali i partecipanti scrivono lettere alle autorità dei Paesi in cui le persone subiscono violazioni dei diritti umani.

Nel 2015, il musicista ha firmato una lettera al procuratore generale russo invitandolo a prendere provvedimenti urgenti e ad annullare le condanne di Oleh Sencov, Oleksandr Kol'čenko e Hennadyj Afanasiev per terrorismo, chiedendo un processo giusto o la loro liberazione.[41]

Grebenščikov ha condannato più volte i leader del passato sovietico.[42]

Nel febbraio 2014, Grebenščikov ha eseguito per la prima volta dopo molti anni To, čto ja dolžen skazat', dedicandola ai manifestanti morti durante l'Euromaidan.[43] Nello stesso anno, insieme a Maksim Leonidov, Vjačeslav Butusov e Jurij Ševčuk, ha registrato un appello trasmesso dal canale televisivo ucraino 1+1 per condannare la guerra tra Russia e Ucraina.[44] Sempre nel 2014, Grebenščikov si è espresso contro l'annessione della Crimea.[45][46]

Il 28 settembre 2019 è stato pubblicato su YouTube un video intitolato Večernij M (filmato e registrato da Ivan Vyrypaev), in cui Boris Grebenščikov cantava dei propagandisti televisivi russi dei canali centrali.[47] Dopo una settimana il numero di visualizzazioni su YouTube ha superato i due milioni e la canzone è diventata in pochi giorni un punto di riferimento della cultura popolare russa.[48][49]

Ha firmato una “Lettera aperta dei sacerdoti e dei laici ai cristiani della Bielorussia”, pubblicata il 25 novembre 2020, a sostegno dei bielorussi sottoposti a violenza per aver partecipato a proteste pacifiche.[50][51]

Nel novembre 2020, insieme ad altre personalità della cultura russa, ha chiesto all'UNESCO di inserire i monumenti del patrimonio culturale, artistico e architettonico cristiano del Nagorno Karabakh nella lista dei patrimoni dell'umanità.[52]

Nel febbraio 2022 si è espresso contro Invasione russa dell'Ucraina e nel maggio 2023 è stato accusato dalle autorità di aver “screditare l'esercito”.[53][54] Nel giugno 2023, il Ministero della giustizia russo ha dichiarato Grebenščikov “agente straniero”.[55]

Onorificenze e premi

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Onorificenze
«Per il grande contributo allo sviluppo dell'arte musicale»
— 13 novembre 2003[56]
Premi
  • Premio Andrej Belij (2021)
  • Premio "Puškin i XXI vek" (2020)[57]
  • Premio "Svoja koleja" (2003)
  • Premio artistico di Carskoe Selo (2002)
  • Premio Triumf (1997)
  1. ^ (RU) Критики: живой российский текстовой рок начался с Гребенщикова, su РИА Новости, 28 novembre 2008. URL consultato il 9 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2020).
  2. ^ (RU) Борис Гребенщиков назвал печальным закрытие шоу на «Радио России», su РБК, 9 giugno 2022. URL consultato il 4 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2022).
  3. ^ (RU) Aэростат, su Aэростат, 4 ottobre 2022. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  4. ^ (RU) Александр Гребенщиков: «Со старшим братом я не общаюсь уже очень давно», su Комсомольская Правда - Санкт-Петербург, 23 settembre 2009. URL consultato il 31 maggio 2023.
  5. ^ (RU) Aleksandr Kan, К 50-летию "Аквариума". Как все начиналось в андерграунде, in BBC News Русская служба, 30 luglio 2022. URL consultato il 24 settembre 2024.
  6. ^ a b c (RU) Гребенщиков, Борис Борисович, su ТАСС. URL consultato il 24 settembre 2024.
  7. ^ (RU) Искушение Святого Аквариума (1973), su old.aquarium.ru. URL consultato il 24 settembre 2024.
  8. ^ (RU) Alevtina Letopisceva, Борис Гребенщиков уводил жён у своих музыкантов, su WomanHit, 31 maggio 2016. URL consultato il 16 febbraio 2017.
  9. ^ (RU) Рок-журналистика в СССР. Часть 1, su Роккульт, 11 maggio 2016. URL consultato il 24 settembre 2024.
  10. ^ (EN) Polly McMichael, 'After All, You're a Rock and Roll Star (At Least, That's What They Say)': Roksi and the Creation of the Soviet Rock Musician, in Slavonic and East European Review, vol. 83, n. 4, 2005-10, pp. 664–684, DOI:10.1353/see.2005.0131.
  11. ^ (EN) Mark Yoffe, Soviet Rock Collection and International Counterculture Archive at the Global Resources Center of the George Washington University Libraries, in Slavic & East European Information Resources, vol. 21, n. 1-2, 2 aprile 2020, pp. 112–132, DOI:10.1080/15228886.2020.1756943.
  12. ^ Artemij Troickij, Рок в Союзе: 60-е, 70-е, 80-е…, Mosca, Искусство, 1991, ISBN 5-210-02476-8.
  13. ^ a b (RU) Vladislav Krylov, Дали небольшой рок: Борис Гребенщиков как зеркало мировой культуры, in Известия, 27 novembre 2018. URL consultato il 17 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2022).
  14. ^ (EN) Boris Grebenshikov – Radio Silence, su Discogs. URL consultato il 20 settembre 2024.
  15. ^ E. J. Dodolev, Влад Листьев. Поле чудес в стране дураков, a cura di Jurij Krylov, Mosca, Рипол-Классик, 2017, pp. 450—453, ISBN 978-5-386-09715-8.
  16. ^ a b (RU) Борис Гребенщиков рассказал правду о встрече рок-музыкантов с Сурковым, su Новый Регион (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2008).
  17. ^ a b (RU) J. Martovalieva, Рок власти, или власть рока, in Новая газета, 4 aprile 2005. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  18. ^ (RU) Refuge, su БГ - АКВАРИУМ. URL consultato il 22 settembre 2024.
  19. ^ (RU) A. Križevskij, Пять-ноль. БГ начал праздновать свой полувековой юбилей, su Российская газета, 3 novembre 2003.
  20. ^ (RU) E. Kanevskij, БГ отметил юбилей в Кремле, su BBC RU, 1º novembre 2003. URL consultato il 9 settembre 2007.
  21. ^ (RU) «Аэростат» на «Радио России», su Радио России. URL consultato il 14 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2006).
  22. ^ (RU) В лондонском Альберт-холле прошел юбилейный концерт Бориса Гребенщикова, su TACC, 17 maggio 2014. URL consultato il 22 settembre 2024.
  23. ^ (RU) Artemij Troickij, Ищите и слушайте, su Эхо Москвы, 28 ottobre 2014.
  24. ^ (RU) GLOBAL Music Fest Части Света - Фестиваль всемирной музыки "Части Света", su worldmusicfest.ru. URL consultato l'8 novembre 2017.
  25. ^ (RU) A. Medveckaja, Борис Гребенщиков: «Мне с детства было интересно научиться жить не зря», su Москвич Mag, 16 maggio 2022. URL consultato il 20 agosto 2022.
  26. ^   (RU) Борис Гребенщиков — Би-би-cи: Мне стыдно за Россию, это просто порнография какая-то, su YouTube. URL consultato il 6 ottobre 2022.
  27. ^ (RU) Минюст РФ объявил «иноагентом» Бориса Гребенщикова, su Meduza, 30 giugno 2023. URL consultato il 22 settembre 2024.
  28. ^ (RU) «Нас сдали на мясо еще до рождения, но цепи не слишком крепки» Борис Гребенщиков выпустил мини-альбом «Богрукиног». В записи поучаствовали петербургский хор и тувинский мастер горлового пения, su Meduza. URL consultato il 20 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2023).
  29. ^ (RU) «Я отдал тебе все и я чист». Борис Гребенщиков* представил новый мини-альбом «Богрукиног», su Новая газета, 6 maggio 2124. URL consultato il 20 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2023).
  30. ^ (ENRU) БОГРУКИНОГ by БГ+, su Bandcamp. URL consultato il 20 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2023).
  31. ^ (ENRU) Boris Grebenščikov, Новый Шелковый Путь, su Bandcamp.
  32. ^ (ENRU) БГ+, √­☀ (Square Root Sun), su Bandcamp.
  33. ^ (RU) Аквариум - документы, su Аквариум. URL consultato il 21 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
  34. ^ a b Evgenij M. Erëmin, Религиозные искания рок-поэта Б. Гребенщикова (на материале поэтических текстов альбома «Сестра хаос») (PDF), in Религиоведение, n. 2, 2010, pp. 177—187 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2014).
  35. ^ (RU) Гребенщиков собирается «взорвать» «Олимпийский», su Вести, 8 giugno 2007. URL consultato il 27 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2013).
  36. ^ (RU) Гребенщиков помянул 10 покойников, in Экспресс Газета, 17 maggio 2010. URL consultato il 22 ottobre 2016.
  37. ^ (RU) Иконы, su Аквариум (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2012).
  38. ^ a b (RU) БГ в Запорожье: Я прожил на свете 58 лет и ни разу не смог поймать себя на процессе мышления, su reporter-ua.com, 24 settembre 2012. URL consultato il 24 settembre 2012.
  39. ^ (RU) Борис Гребенщиков: «Всё, что мы делаем, имеет отражение в разных мирах…», su Фонтанка.ру, 11 marzo 2010. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2016).
  40. ^ (RU) Денис КОРСАКОВ, Борис Гребенщиков: «Учиться отказываться от вожделения, гнева и жадности - работа на всю жизнь. И работа очень интересная», su Комсомольская правда, 18 luglio 2020. URL consultato il 21 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2020).
  41. ^ (RU) Борис Гребенщиков — чемпион Марафона, su Amnesty International Россия, 14 dicembre 2015. URL consultato il 20 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2018).
  42. ^ (RU) Борис Гребенщиков: никакого «дальше» нет, есть только сейчас, su ТАСС. URL consultato il 6 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2019).
  43. ^ (RU) На смоленском концерте Борис Гребенщиков посвятил песню погибшим на Майдане, su Аргументы и факты, 21 febbraio 2014. URL consultato il 21 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2020).
  44. ^ (RU) Телеканал 1+1, Україна єдина!»:Максим Леонідов, Борис Гребінщиков, В’ячеслав Бутусов, Юрій Шевчук закликають до миру і дружби український та російський народи, su youtube.com, 5 marzo 2014.
  45. ^ (RU) Интеллигенция проведет конгресс против "аннексии Крыма", su BBC News Русская служба, 14 marzo 2014. URL consultato il 12 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2023).
  46. ^ (RU) Российские артисты, которые поддержали Украину: Мягков, Джигарханян, Гармаш, Басилашвили, su Delfi RU. URL consultato il 12 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2023).
  47. ^ (RU) Гребенщиков спел о пропагандистах из телевизора, su MR7.ru, 29 settembre 2019.
  48. ^ (RU) Кого любезный Гребенщиков имел в виду?, su Московский комсомолец, 3 ottobre 2019.
  49. ^ (RU) Irina Petrovskaja, Вечерний М против вечернего У: Церемония ТЭФИ на фоне скандала в «благородном семействе», su Новая газета, 3 ottobre 2019.
  50. ^ (RU) Письмо священников и мирян к христианам Беларуси, su Эхо Москы. URL consultato il 1º dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2020).
  51. ^ (RU) Elena Gunkel', Беларусь: христиане из разных стран поддержали протестующих, su DW, 25 novembre 2020. URL consultato il 1º dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2020).
  52. ^ (RU) Российские знаменитости призвали ЮНЕСКО защитить памятники в Карабахе, su РИА Новости, 19 novembre 2020. URL consultato il 17 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2021).
  53. ^ (RU) На музыканта Бориса Гребенщикова составили протокол о "дискредитации" армии РФ, su Настоящее Время, 18 maggio 2023. URL consultato il 18 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2023).
  54. ^ (RU) Информация по делу № 05-0595/2023, su Официальный портал судов общей юрисдикции города Москвы. URL consultato il 18 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2023).
  55. ^ (RU) Борис Гребенщиков объявлен иноагентом, su Интерфакс, 30 giugno 2023. URL consultato il 30 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2023).
  56. ^ (RU) Указ Президента Российской Федерации от 13 ноября 2003 года № 1349 «О награждении орденом „За заслуги перед Отечеством“ IV степени Гребенщикова Б. Б.», su kremlin.ru. URL consultato il 22 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2019).
  57. ^ (RU) Пушкин всегда с нами, su Литературная газета, 14 luglio 2020.
Note
  1. ^ Primo album pubblicato e distribuito ufficialmente dalla Melodija.
  2. ^ Realizzato per l'omonimo film del 1990 di Sergej Solov'ëv.
  3. ^ Registrazioni di fine anni ottanta completate nel 2007.
  4. ^ Registrazioni degli anni ottanta.
  5. ^ Registrato nel 1982.
  6. ^ Registrato nel 1983.

Bibliografia

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