Bian Yujing

cortigiana e poetessa cinese della dinastia Qing

Bian Yujing[1] (卞玉京; 16231655) è stata una pittrice, musicista e cortigiana cinese. Fu una delle otto bellezze del Qinhuai.[2]

Biografia

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Si presume che Bian Yujing provenisse da Mo Xiang, presso il distretto di Qinhuai di Nanchino. Come artista si distinse nel dipingere le orchidee e nel suonare il piano, il tamburo e il qin.[3][2]

Intrattenne scambi di poesie con lo scrittore Qian Qianyi ed ebbe tra i suoi mecenati il generale Wu Sangui. Si legò sentimentalmente al poeta Wu Weiye, il quale la citò spesso nelle sue opere. Ad esempio Bian Yujing è la voce narrante della poesia Ting nu daoshi Bian Yujing tanqi ge ("Canzone sull'ascolto della taoista Bian Yujing che suona il liuto", 1651 circa), che racconta delle peripezie della figlia del signore di Zhongshan, dapprima promessa sposa dell'imperatore Ming e poi data ai manciù.[4] Altra poesia dedicata alla donna è Qinhe ganjiu, nella quale il poeta rimpiange i loro momenti di intimità.[5]

Dopo la caduta dei Ming avvenuta nel 1645 Bian Yujing divenne un monaca taoista. Ciò non le precluse di sposare Zheng Yinggao nel 1653. Il matrimonio fu infelice e Bian propose alla sua domestica Rourou di prendere il suo posto, andando così a vivere sotto la protezione del medico Zheng Qiny.[6]

La sua tomba si trova presso il tempio Zhituo nel distretto di Huishan.[3]

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Bian" è il cognome.
  2. ^ a b (ZH) Wang Dingong, 江苏道情考论, 社会科学文献出版社, 1º gennaio 2013, p. 46, ISBN 978-7-5097-5016-2. URL consultato il 16 novembre 2022.
  3. ^ a b (ZH) Wu Weiye, 過錦樹林玉京道人墓並序.
  4. ^ (EN) Kang-i Sun Chang e Stephen Owen, The Cambridge History of Chinese Literature: From 1375, Cambridge University Press, 2010, p. 180, ISBN 978-0-521-85559-4. URL consultato il 16 novembre 2022.
  5. ^ (EN) Haosheng Yang, A Modernity Set to a Pre-Modern Tune: Classical-Style Poetry of Modern Chinese Writers, BRILL, 11 marzo 2016, p. 72, ISBN 978-90-04-31080-3. URL consultato il 16 novembre 2022.
  6. ^ (EN) Wai-yee Li, Women and National Trauma in Late Imperial Chinese Literature, BRILL, 26 ottobre 2020, p. 352, ISBN 978-1-68417-076-0. URL consultato il 16 novembre 2022.
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