Barbara Gonzaga (1482-1558)
Barbara Gonzaga (1482 – Viadana, 1558) è stata una nobile italiana.
Barbara Gonzaga | |
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Miniatura di Barbara Gonzaga dal manoscritto Tutte le dame del re (Cod. trivulziano n. 2159) miniato da Giovan Ambrogio Noceto | |
Signora consorte di Colorno | |
In carica | 1487 – 1501 |
Predecessore | Elisabetta Da Montefeltro |
Successore | Ippolita Cybo |
Signora reggente di Colorno | |
In carica | 1501 – ? |
Predecessore | Gianfrancesco Sanseverino d'Aragona |
Successore | Roberto Ambrogio Sanseverino |
Nascita | 1482 |
Morte | Viadana, 1558 |
Dinastia | Gonzaga |
Padre | Gianfrancesco Gonzaga |
Madre | Antonia del Balzo |
Consorte | Gianfrancesco Sanseverino d'Aragona |
Figli | Roberto Ambrogio |
Religione | cattolica |
Biografia
modificaEra la secondogenita di Gianfrancesco Gonzaga, conte di Sabbioneta e signore di Bozzolo e di Antonia del Balzo. Nel 1497 era stata promessa in sposa a Diomede II Carafa,[1] conte di Cerreto e figlio di Gian Tommaso Carafa, conte di Maddaloni, ma la madre volle per la figlia un altro pretendente. La scelta cadde su Gianfrancesco Sanseverino d'Aragona (1450-1501), conte di Caiazzo, della nobile famiglia Sanseverino vicina ai Gonzaga e al re di Napoli. Il padre era il famoso condottiero Roberto Sanseverino, conte di Colorno. Il matrimonio venne celebrato a Bozzolo nel marzo 1499. Gianfrancesco, comandante delle truppe sforzesche, nell'agosto 1499 abbandonò i signori di Milano per schierarsi coi francesi e scese a Napoli per combattere contro gli aragonesi. Il 6 settembre 1501 venne ferito a morte in combattimento.
Barbara era descritta come una donna bellissima e di lei si innamorò, in quello stesso 1501, il re Luigi XII, tanto che si disse che per questa ragione egli avesse mandato suo marito Gianfrancesco a morire a Napoli, "per aver piui comoditade de parlar cum lei".[2]
Gian Giorgio Trissino nei suoi Ritratti la classifica, per bocca di Vincenzo Macrò, come la più bella donna di Milano.[3][4] Risulta difficile allora comprendere perché l'ambasciatore mantovano dica che Gian Francesco scelse di sposare Barbara, invece che la figlia di Rodolfo Gonzaga (forse Paola), unicamente poiché la vedeva di una età più adatta a procreare un figlio, "como quello che si sente oltre nel tempo et desidera grandamente di haverne, quantunque el sapesse quell'altra [Paola] essere più bella".[5]
Ella divenne, assieme al figlio minore Roberto Ambrogio, signora di Colorno. Trascorse gli ultimi anni della sua vita nella sua residenza di Viadana, dove morì nel 1558.
Fu amante del teatro e importante collezionista di pietre dure e cammei, una delle più importanti del Rinascimento.
Discendenza
modificaBarbara e Gianfrancesco ebbero un unico figlio:
Ascendenza
modificaNote
modifica- ^ Historia genealogica della famiglia Carafa, p. 172.
- ^ I Diarii (AA. 1494-1512), Di Girolamo Priuli, Marino Sanudo, Arturo Segre, 1933, p. 172.
- ^ Giangiorgio Trissino, o, Monografia di un letterato nel secolo XVI, Bernardo Morsolin, 1878, p. 77.
- ^ Donna è. l'universo femminile nelle raccolte casanatensi, 1998, p. 281.
- ^ Antonella Grati e Arturo Pacini (a cura di), Carteggio degli oratori mantovani alla corte sforzesca (1495-1498), collana Pubblicazioni degli archivi di Stato, Ministero per i beni e le attività culturali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 2003, pp. 429-430..
- ^ Luigi Staffetti, Il libro di ricordi della famiglia Cybo, in Atti della Società ligure di Storia Patria, Volume XXXVIII, 1910
Bibliografia
modifica- Clifford M. Brown;Paola Tosetti Grandi (a cura di), I Gonzaga di Bozzolo, Mantova, 2011. ISBN 978-88-95490-11-3.
Altri progetti
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