Augusto Anfossi
Augusto Anfossi (Nizza, 1812 – Milano, 21 marzo 1848) è stato un patriota e militare italiano.
Augusto Anfossi | |
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Nascita | Nizza, 1812 |
Morte | Milano, 21 marzo 1848 |
Cause della morte | Ferito durante le 5 giornate di Milano |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Regno di Francia Eyalet d'Egitto |
Forza armata | Armata Sarda Esercito francese Esercito di Mehmet Ali |
Anni di servizio | 1830 - 1831 (Sardegna) 1831 - 1833 (Francia) 1833 - 1839 (Egitto) 1848 (Sardegna) |
Grado | Maresciallo |
Battaglie | Moti del 1830-1831 Cinque giornate di Milano |
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Biografia
modificaDopo gli studi presso il collegio dei gesuiti di Nizza, durante i quali si scontrò spesso con i suoi insegnanti, si arruolò nell'Armata Sarda, specialità di artiglieria. Coinvolto nei moti del 1831 passò in Francia arruolandosi nella Legione straniera.[1][2] Dopo aver raggiunto il grado di maresciallo d'alloggio nel 1833 si congedò dalla Legione e si trasferì in Egitto, ad Alessandria, prestando servizio nell'esercito di Mehmet Ali quale istruttore d'artiglieria.[2] Per il suo comportamento valoroso durante la guerra del 1839 contro i turchi si guadagnò il favore di Ibrāhīm Pascià venendo nominato colonnello.[3]
Dimessosi dall'esercito egiziano si trasferì a Smirne (dove si trovava nel 1844), dedicandosi con successo al commercio tra Egitto e Algeria e viaggiando nell'Europa Centrale. Durante uno dei suoi viaggi venne a conoscenza, a Vienna, della preparazione dei moti del 1848 in Italia decidendo quindi di recarvisi. Passò prima da Venezia e si recò in seguito a Milano dove giunse il 15 marzo riuscendo a mettersi in contatto con gli organizzatori dell'insurrezione.[2] Durante le prime tre delle Cinque giornate ne fu «animo e braccio»,[3] Entrato a far parte del Comitato di difesa (creato il 20) e nominato comandante della Guardia civica il 18 marzo riuscì a conquistare la zona di Via Montenapoleone, procedendo il 20 a far evacuare dagli austriaci San Fedele, Palazzo Marino e Piazza della Scala. Il giorno successivo diresse l'assalto al Palazzo del Genio (poi sede della Cassa di Risparmio) venendo colpito alla testa e morendo poco dopo, non prima però di ricevere la notizia della vittoria degli insorti.[3] In suo onore fu creata la Compagnia della morte Augusto Anfossi il cui comando fu affidato al fratello Francesco.[3]
Note
modificaBibliografia
modifica- G. De Orestis, ANFOSSI Augusto, in Dizionario del Risorgimento nazionale. Dalle origini a Roma capitale. (Vol. II, I personaggi)[collegamento interrotto], Milano, Casa Editrice Dottor Francesco Vallardi, 1931, pp. 70-71.
- Anna Cirone, Augusto Anfossi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 3, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.