Armungia

comune italiano

Armungia (Armùngia o Armùnja in sardo) è un comune italiano di 397 abitanti[2] della provincia del Sud Sardegna in Sardegna. Sorge su un colle di 366 metri sul livello del mare nella subregione del Gerrei. Dista circa 65 km da Cagliari.

Armungia
comune
(IT) Armungia
(SC) Armùngia, Armùnja, Aremùsa
Armungia – Stemma
Armungia – Bandiera
Armungia – Veduta
Armungia – Veduta
Chiesa della Beata Vergine Immacolata
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoAntonio Quartu (lista civica) dall'11-10-2021
Territorio
Coordinate39°31′18.67″N 9°22′52.35″E
Altitudine366 m s.l.m.
Superficie54,75 km²
Abitanti397[2] (31-3-2024)
Densità7,25 ab./km²
Comuni confinantiBallao, San Nicolò Gerrei, Villaputzu, Villasalto
Altre informazioni
Cod. postale09040
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111002
Cod. catastaleA419
TargaSU[1]
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona C, 1 221 GG[4]
Nome abitanti(IT) armungesi
(SC) armunjesus
PatronoMaria Immacolata
Giorno festivoterza domenica di maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Armungia
Armungia
Armungia – Mappa
Armungia – Mappa
Posizione del comune di Armungia nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

L'area fu abitata fin dal Neolitico per la presenza sul territorio di numerosi nuraghi, di cui uno si trova nel centro dell'abitato attuale.

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria del Gerrei. Alla caduta del giudicato (1258) passò sotto il dominio pisano, e dal 1324, in seguito alla conquista aragonese della Sardegna, sotto quello aragonese. Nel 1681 fu incorporato nella contea di Villasalto, feudo della famiglia Zatrillas, e un ventennio più tardi nel marchesato di Villaclara, feudo prima degli Zatrillas e poi (dal 1816) dei Vivaldi Pasqua. Restò feudo di quest'ultima famiglia fino al 1839, quando, con la soppressione del sistema feudale, venne ad essi riscattato per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Il 4 dicembre 1890 vi nacque Emilio Lussu, patriota sardo antifascista fondatore del Partito Sardo d'Azione.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune di Armungia sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 gennaio 1993.[5][6] Lo stemma comunale raffigura, su sfondo azzurro, un nuraghe d'oro, accostato da due pali di nero, infissi in una pianura di verde e accollati da due piante di vite, pampinose di verde, fruttata ognuna di due grappoli d'uva di porpora; al capo d'oro, all'aquila di nero, nascente dalla partizione, coronata all'antica, con tre punte visibli.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Siti archeologici

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  • il nuraghe Armungia, situato nella piazza principale del paese, vicino al Museo Civico, risale, secondo l'archeologo Giovanni Lilliu, all'età del bronzo medio, 1500 - 1400 a.C. circa. La sua struttura è costituita da un'unica torre a forma tronco-conica. Come materiale di costruzione sono state utilizzate delle pietre di origine scistosa, dalle dimensioni decrescenti man mano che si va verso l'alto. Sulla sommità dell'edificio troviamo una falsa volta cupoliforme con un'apertura superiore di circa due metri.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata ad Armungia è il campidanese sarrabese.

Cultura

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Il nuraghe Armungia costituisce, assieme al museo etnografico Sa Domu de is Ainas, alla casa natale di Emilio Lussu e alla "Bottega del fabbro", il sistema museale del paese.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Linetta Serri lista civica Sindaco [8]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Linetta Serri liste civiche di centro-sinistra Sindaco [9]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Antonio Quartu liste civiche di centro-destra Sindaco [10]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Antonio Quartu lista civica Sindaco [11]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Antonio Quartu lista civica "Armungia Noa" Sindaco [12]
5 giugno 2016 11 ottobre 2021 Donatella Dessì lista civica "Armungia Noa" Sindaco [13]
11 ottobre 2021 in carica Antonio Quartu lista civica "Lavoro ambiente cultura" Sindaco [14]
  1. ^ Sigla provvisoria definita dal Consiglio di Stato con parere n° 1264 del 30 maggio 2017, in attesa di recepimento nella tabella allegata al Regolamento del codice della strada
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Armungia, decreto 1993-01-02 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 27 luglio 2022.
  6. ^ Nello statuto del comune è indicata la data di concessione del 25 maggio 1993. Cfr. Art. 4 Stemma e Gonfalone dello Statuto comunale.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  9. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  10. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  11. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  12. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  13. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  14. ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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