Arcana Edizioni
Arcana Edizioni è una casa editrice italiana fondata a Roma negli anni settanta. La casa editrice fu fondata da un gruppo di intellettuali tra cui Raimondo Biffi e Fernanda Pivano[1]. Ha pubblicato opere di Fernanda Pivano, Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Jerry Rubin, Jules-François Dupuis, William Seward Burroughs, Paul Bowles, Valter Binaghi, Gianni De Martino, Andrea Valcarenghi, rappresentando un punto di riferimento per la controcultura dell'epoca[1]. È stata definita da Pablo Echaurren "la più bizzarra e raffinata casa editrice di area antagonista degli anni settanta"[2].
Arcana Edizioni | |
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Stato | Italia |
Fondazione | primi anni settanta a Roma |
Fondata da | Raimondo Biffi Fernanda Pivano |
Sede principale | Roma |
Gruppo | Lit edizioni |
Settore | Editoria |
Prodotti | libri, riviste |
Sito web | www.arcanaedizioni.com |
Storia
modifica1971-1979: La Arcana tra contestazione e Beat generation
modificaArcana è stata fondata nei primi anni settanta da alcuni intellettuali tra cui Raimondo Biffi e Fernanda Pivano[1]. La casa editrice, che vedeva Gianni Emilio Simonetti come primo direttore editoriale, era inizialmente strutturata come complemento della Libreria Arcana in via San Giacomo 23 a Roma[1].
Fin dalle prime pubblicazioni la Arcana Editrice dimostra attenzione verso le contestazioni giovanili pubblicando anche la raccolta ... Ma l’amor mio non muore: origini, documenti, strategie della “cultura alternativa” e dell’“underground” in Italia (1971), un libro dai toni estremisti che rischiò la censura ed il sequestro in quanto "espressione di un atteggiamento sovversivo, inconcepibile e imperdonabile"[1]. Tra le tematiche del libro, c'erano temi allora tabù come l'antiproibizionismo, le ricerche psichedeliche, le radio libere e la stampa clandestina, le rivolte operaie, il femminismo, la contraccezione, le comuni, le Brigate rosse[1]. Il testo si riferiva spesso alle altre riviste underground dell'epoca come Mondo Beat, Re Nudo e Il Gobbo Internazionale[1].
Altri italiani pubblicati in questo periodo erano Fernanda Pivano con Beat, Hippie, Yippie (1972), Andrea Valcarenghi con Underground a pugno chiuso (1973), Riccardo Bertoncelli con il primo libro italiano dedicato alla musica rock con il titolo Pop Story (1973) e Giovanni De Martino con Marocco-Nordafrica. Una guida diversa per viaggiare differente (1975) ed ancora la Pivano con C’era una volta un beat. 10 anni di ricerca alternativa (1976)[1].
Fondamentale era proprio la presenza di Fernanda Pivano che, con le sue conoscenze dirette con i maggiori esponenti della Beat generation e della controcultura statunitense fece da tramite nella pubblicazione proprio di questi autori: Diario indiano (1973) di Allen Ginsberg, Siamo tanti! (1973) Jerry Rubin Visioni di Cody (1974) di Jack Kerouac[1].
1980-1994: Riccardo Bertoncelli ed il trasferimento a Milano
modificaNel 1980 la casa editrice cambia rotta: Riccardo Bertoncelli venne nominato direttore editoriale e la sede si spostò a Milano[1]. Se negli anni precedenti la Arcana Edizioni era già un punto di riferimento per i libri a tema musicale, con Bertoncelli questo aspetto viene ancor più implementato: Nel 1981 la casa editrice inaugura la collana MusiQa, dedicata agli artisti stranieri. Dal 1982 la collana Vessazioni ne raccoglie le biografie e le storie. Dal 1984 esce la collana Manuali Rock, di cui fanno parte anche le Enciclopedia rock, con volumi divisi per decenni, diventati un punto di riferimento per gli appassionati del genere[1]. Sulla stessa linea nel 1991 la Arcana pubblicò la Enciclopedia rock hard & heavy per la quale Bertoncelli affidò la curatela dell'edizione italiana a Beppe Riva. Il libro riprendeva così il volume olandese intitolato Aardschok / Metal Hammer encyclopedie (1989) in cui Johannes van den Heuvel aveva raccolto le schede dei giornalisti di Aardschok e Metal Hammer[3][4]. Nel 1993 invece, Enciclopedia del rock italiano era curata da Cesare Rizzi che si occupava della sezione '60, per lasciare a Giordano Casiraghi i '70 ed a Federico Guglielmi gli '80. Altre collane inaugurate sotto la direzione di Bertoncelli furono Musica rock (1990) e Radici (1992), quest'ultima dedicata ai cantautori italiani[1].
Riccardo Bertoncelli lascherà la direzione nel 1994 per andare a dirigere la casa editrice Giunti, lasciando il posto ad Ezio Guaitamacchi.
1994-1999: Ezio Guaitamacchi
modificaNel 1994 venne nominato direttore editoriale il giornalista Ezio Guaitamacchi, che nello stesso anno aveva fondato la rivista Jam con Marialina Marcucci[5]. Con Guaitamacchi continueranno molte delle collane inaugurate da Bertoncelli[1].
Ezio Guaitamacchi lascerà la direzione nel 1999 per dirigere la sezione editoriale Musica di Editori Riuniti[5]. L'anno dopo la proprietà della Arcana Edizioni passò alla Vivalibri.
1999-2004: Stefano Pistolini e la Vivalibri
modificaAll'inizio del 2000 si è rinnovata per quanto riguarda la proprietà e il management pur tenendo conto di quello che la casa editrice aveva rappresentato nei primi trenta anni.
2004-2009: Felice Di Basilio tra Fazi Editore e Vivalibri
modificaNel 2004 la casa editrice è stata acquisita da Fazi Editore, che ne ha ceduto la proprietà nel 2007 al gruppo Vivalibri.
2009-in poi: Gianluca Testani
modificaAttualmente la casa editrice ha varie linee editoriali: musica (saggi, biografie, "song book" e testi) e libri fotografici.
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j k l m Roberta Sabatini (a cura di), La casa editrice Arcana: dalla fondazione ai giorni nostri (PDF), su oblique.it, 2009.
- ^ Pagina su Arcana, su lafeltrinelli.it, LaFeltrinelli. URL consultato il 20 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2011).
- ^ Beppe Riva, Introduzione e norme per l'uso - in Johannes Antonius van den Heuvel, 1991
- ^ Federico Martinelli, Beppe Riva (intervista), su slamrocks.com, 19 ottobre 2000.
- ^ a b Luca Frazzi, Edicola Rock. Riviste musicali italiane, collana Le guide pratiche di RUMORE, Torino, Homework edizioni, 2021.
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su arcanaedizioni.com.
- (EN) Arcana Edizioni, su Discogs, Zink Media.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 137212432 · LCCN (EN) n81014539 |
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