Antonella Bechi Piaggio
Antonella Bechi Luserna Piaggio (Roma, 2 novembre 1938 – Atlanta, 22 aprile 1999) è stata figlia adottiva di Enrico Piaggio e moglie di Umberto Agnelli.
Biografia
modificaEra figlia del tenente colonnello dei paracadutisti Alberto Bechi Luserna, comandante del IV battaglione del 187º Reggimento paracadutisti "Folgore", e della nobildonna Paola dei conti Antonelli.
Nata a Roma da una famiglia di origine toscana, fu successivamente adottata dal secondo marito della madre, l'industriale produttore dello scooter Vespa, Enrico Piaggio,[1] e nel 1959 sposò l'industriale Umberto Agnelli, dal quale ebbe due gemelli (Alberto ed Enrico), nati nel 1962 e morti pochissimi giorni dopo la nascita[2] e un figlio, Giovanni Alberto Agnelli, nato nel 1964; detto Giovannino e annunciato dallo zio Gianni Agnelli come erede prescelto per guidare l'azienda di famiglia, morì di cancro nel 1997 a soli 33 anni.[3]
Antonella Bechi Piaggio divorziò da Umberto Agnelli nel 1974 e si risposò lo stesso anno con il duca Uberto Visconti di Modrone II, dal quale ebbe una figlia, Chiara. In quegli stessi anni si trasferì negli Stati Uniti d'America con la famiglia, tra cui Giovannino, ad Atlanta, in Georgia.[4]
Poco dopo la morte del figlio Giovannino le venne proposto l'incarico di consigliere di amministrazione della Piaggio, che lei accettò, viaggiando spesso tra gli Stati Uniti e l'Italia.[5]
Affetta da una grave forma di cardiopatia, morì nel 1999 all'età di 60 anni, ad Atlanta.[6][7]
Archivio storico
modificaL'archivio storico "Antonella Bechi Piaggio", fortemente sostenuto in vita da Antonella e dal figlio Giovanni Alberto[8] e conservato presso il Museo Piaggio Giovanni Alberto Agnelli a Pontedera, contiene oltre 150.000 documenti tra fotografie, audiovisivi, pubblicità d'epoca in diversi formati incluso il vasto fondo del personale dagli inizi dell'azienda fino agli anni settanta.
Cultura popolare
modificaAntonella Bechi Piaggio è tra i personaggi principali di Enrico Piaggio. Un sogno italiano,[9] serie televisiva prodotta dalla Rai nel 2019 diretta da Umberto Marino, che racconta la storia dell'inventore della Vespa e della sua famiglia.[10]
Note
modifica- ^ "Enrico Piaggio - Un sogno italiano": trama, cast e personaggi, su TV Sorrisi e Canzoni, 8 settembre 2020. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ Dario D'Angelo, Antonella Bechi/ Figlia adottiva Enrico Piaggio: le nozze con Umberto Agnelli, poi.., su ilsussidiario.net, 8 settembre 2020. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ Giovannino Agnelli, tragico prediletto, su FormulaPassion.it, 13 dicembre 2020. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ Morta Bechi Piaggio madre di Giovannino - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ Emanuele Ambrosio, Antonella Bechi Piaggio, figlia adottiva Enrico Piaggio/ Matrimonio con Umberto Agnelli e un triste destino, su ilsussidiario.net, 12 novembre 2019. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ E morta la mamma di Giovannino Agnelli Padre della donna era Bechi Luserna, ucciso nel '43 a Macomer - La Nuova Sardegna, su Archivio - La Nuova Sardegna. URL consultato il 15 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2021).
- ^ PIAGGIO: MORTA ANTONELLA BECHI PIAGGIO, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ Silvia Guidi, Donne e lavoro in Piaggio: documenti e immagini fotografiche dal '900 ad oggi, Morgana, 2002, ISBN 978-88-85698-96-3. URL consultato il 18 ottobre 2024.
- ^ Enrico Piaggio-Un sogno italiano: il film tv con Alessio Boni, su Panorama, 12 novembre 2019. URL consultato il 15 giugno 2021.
- ^ Torna Enrico Piaggio su Rai Uno in prima serata!, su Tvserial.it, 7 settembre 2020. URL consultato il 15 giugno 2021.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonella Bechi Piaggio
Collegamenti esterni
modifica- Archivio Piaggio, su museopiaggio.it. URL consultato il 28 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2006).
- Redazione, Antonella Bechi Luserna figlia Colonnello Alberto, cosa c'entra con Enrico Piaggio?, su YouMovies, 8 settembre 2020. URL consultato il 15 giugno 2021.