Condino (Condì o Condin[3] in dialetto locale) è stato un comune italiano di 1.514 abitanti della provincia di Trento.

Condino
ex comune
Condino – Stemma
Condino – Bandiera
Condino – Veduta
Condino – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoGiorgio Butterini (lista civica) dal 9-5-2005
Data di soppressione31/12/2015
Territorio
Coordinate45°53′00″N 10°36′00″E
Altitudine444 m s.l.m.
Superficie33,74 km²
Abitanti1 514[1] (28-02-2015)
Densità44,87 ab./km²
Comuni confinantiBagolino (BS), Breno (BS), Brione, Castel Condino, Cimego, Ledro, Storo, Valdaone
Altre informazioni
Cod. postale38083
Prefisso0465
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022066
Cod. catastaleC953
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitanticondinesi (i condì)
Patronosanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Condino
Condino
Sito istituzionale

Dal 1° gennaio 2016 assieme ai comuni di Brione e Cimego, forma il nuovo comune di Borgo Chiese.

Geografia fisica

Territorio

Tipico Borgo Trentino è situato nel fondovalle della Valle del Chiese in cui scorre l'omonimo fiume. La valle del Chiese, con la Val Rendena, la busa di Tione e il Banale-Bleggio-Lomaso forma le Valli Giudicarie.

Storia

La prima documentazione rintracciabile nell'archivio comunale è del 5 settembre 1221, riguardante la composizione di una lite tra comunità paesane.

Nel 1866 arrivano nel paese i garibaldini (battaglia di Condino).

Per finire poi con le tristi vicende dell’emigrazione, degli “sfollati” della Grande Guerra e degli incidenti della seconda guerra mondiale.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

 
Il portale in marmo di Bondolo della chiesa arcipretale

Degni di nota sono sicuramente le chiese di Condino. La chiesetta di San Lorenzo si erge isolata sopra un colle e reca affreschi del Baschenis, la chiesa di San Rocco affrescata in parte sempre dal Baschenis.

La Pieve

La Pieve di Condino è dedicata Santa Maria Assunta e fu edificata tra gli anni 1495 e 1505 su un edificio di culto preesistente di cui esistono documenti che ne datano l'esistenza dal 1192. La costruzione fu affidata a maestranze lombarde sotto la direzione del magister Albertino Comanedi. Nel 1547, a causa di alcuni cedimenti, furono affidati lavori di consolidamento statico all'architetto bresciano Lodovico Beretta. nel 1736 un vasto incendio arrecò gravi danni. Il restauro che ne seguì portò sensibili innovazioni all'interno riguardanti l'area presbiteriale e la sostituzione di tutti gli altari lignei andati distrutti. Agli inizi del'800 fu introdotta la scalinata presbiteriale, furono collocate le balaustre e fu sostituito l'altare maggiore con l'attuale altare marmoreo. Durante la campagna garibaldina nel territorio (1866) e durante la prima guerra mondiale la Pieve fu adibita ad uso militare, prima come ospedale militare e poi come centro di raccolta dei profughi. In tali circostanze fu depredata di molti preziosi arredi e subì diffusi danneggiamenti. Restaurata tra il 1919 e il 1926 fu riaperta al culto. nel 1972 è stata inserita tra gli edifici di valore nazionale ed affidata alla vigilanza della Sovrintendenza di Verona.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Persone legate a Condino

Cucina

Polenta carbonera: è una polenta fatta con farina gialla e farina di grano saraceno con aggiunta di salame, burro e diversi tipi di formaggio stagionato.

Geografia antropica

La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Brione, Castel Condino e Cimego; nel 1946 distacco di territori per la ricostituzione dei comuni di Brione (Censimento 1936: pop. res. 253), Castel Condino (Censimento 1936: pop. res. 433) e Cimego (Censimento 1936: pop. res. 559).[5]

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio della città è S.S.D. Condinese 1946 Calcio che milita nel girone trentino di Promozione. È nata nel 1946.

Amministrazione

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2015.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  5. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Altri progetti

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