Ipocrisia

atteggiamento di una persona che finge di possedere virtù che in realtà non possiede
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L'ipocrisia (dal greco ὑποκρίνομαι «fingere») è un atteggiamento, comportamento o vizio di una persona che volontariamente finge di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in realtà non possiede. Essa si manifesta quando la persona tenta di ingannare altre persone con tali affermazioni, ed è quindi una sorta di bugia.

È importante distinguere l'ipocrisia dalla semplice incapacità di una persona di acquisire o praticare le virtù da essa reputate utili, anche se la stessa, pur ritenendosi incapace di raggiungere tali obiettivi, può suggerire la via giusta agli altri. Ad esempio, una persona che abusa di alcool non può essere tacciata di ipocrisia se consiglia agli altri di non bere, a meno che essa non si professi costantemente sobria.

Psicologia dell'ipocrisia

In psicologia, il comportamento ipocrita è strettamente associato all'errore fondamentale di attribuzione, in cui l'individuo è portato a spiegare e giustificare il proprio comportamento come dovuto in gran parte a cause ambientali ed estranee, mentre attribuisce le azioni degli altri a caratteristiche innate.

Alcune persone ingenuamente commettono degli errori di valutazione riguardo ai propri comportamenti caratteriali, che proiettano negli altri, auto-ingannandosi. Secondo la psicologia di Jung, tali errori sono da attribuirsi a una scarsa conoscenza del lato oscuro del proprio subconscio.

L'ipocrisia psicologica è generalmente interpretata dai teorici come un meccanismo di difesa inconscio più che un inganno volontario.

Ipocrisia e incoerenza sono atteggiamenti molto simili tra loro e allo stesso tempo molto diversi: un ipocrita è colui che cerca di difendere le sue azioni con parole inadeguate e sconnesse con i fatti, l'incoerente è una persona indecisa perché afflitta da una situazione esterna (es. bisogna scegliere di seguire il cuore o la testa) e molto spesso fa la scelta sbagliata quindi è costretto a voltarsi indietro (metaforicamente parlando) per seguire l'altra strada anche se consapevole che all'errore commesso non si rimedia.

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