Uniforme

tipologia d’abbigliamento regolamentato e indossato da membri di uno stesso gruppo
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Le divise e le uniformi sono una tipologia di abbigliamento generalmente utilizzato dai partecipanti di organizzazioni sociali di vario genere, nei momenti di partecipazione alle attività dell'associazione stessa.

Una leggenda molto diffusa vuole che la divisa delle Guardie Svizzere sia stata disegnata da Michelangelo

Cenni storici

Molte civiltà del passato condividono l'utilizzo di divise da parti di gruppi religiosi e militari. Un esempio particolarmente noto è quello dei soldati dell'Impero Romano, che esportarono gli standard della loro divisa nell'intera Europa.

In età contemporanea le divise sono principalmente indossate dagli appartenenti alle Forze Armate, a gruppi paramilitari, come Polizia, guardie di sicurezza, servizi di emergenza, dai partecipanti alle competizioni sportive (il prestigioso torneo di Wimbledon è noto anche per l'obbligo fatto ai tennisti di indossare divise bianche), e a volte sui posti di lavoro e nelle scuole. In alcuni paesi, anche i detenuti hanno l'obbligo di indossare un'uniforme.

Alcune divise o uniformi di tipo militare sono usate nel softair o anche come semplice abbigliamento.

Tipologie

Divisa carceraria

 
La divisa arancione dei detenuti della prigione statunitense di Guantanamo Bay.

In alcuni paesi, i detenuti indossano delle divise, generalmente con colori brillanti e ben visibili. Queste, tra l'altro, hanno lo scopo di impedire alcuni movimenti (col fine di prevenire la fuga), e soprattutto di rendere gli uomini che le indossano facilmente riconoscibili in caso di evasione.
In passato, i detenuti statunitensi indossavano divise a righe bianche e nere (oggi sostituite dall'arancione): un'immagine che è divenuta simbolo del carcerato, soprattutto grazie alla diffusione della filmografia hollywoodiana e delle vignette umoristiche. I detenuti inglesi indossavano in passato una divisa rappresentante una freccia, a significare proprietà della corona inglese.

Uniforme militare

  Lo stesso argomento in dettaglio: Uniforme militare.

L’uniforme militare è utilizzata dal personale militare delle forze armate di uno Stato.

Divisa sportiva

In quasi tutti gli sport, i professionisti utilizzano delle apposite divise, che consentano la possibilità di effettuare opportuni movimenti, e -nel caso degli sport di squadra- di riconoscere facilmente i propri compagni. Per gli sport più popolari, in particolar modo per il calcio, le divise degli atleti e delle squadre di professionisti sono a volte oggetto di merchandising. In alcuni casi le divise utilizzate in particolari competizioni vengono rivendute ai collezionisti per scopi benefici.

 
Operai della Fiat in divisa da lavoro (1916)

Divisa da lavoro

I lavoratori a volte indossano delle divise che li identifichino come appartenenti ad una specifica azienda. Ciò avviene spesso per i commessi dei negozi e dei supermercati, per alcuni uffici come quelli postali, per le compagnie aeree, per gli impiegati di hotel e ristoranti, ad esempio i camerieri e i baristi. L'utilizzo di uniformi da parte di aziende private è in genere volto a dare un'immagine unitaria standard delle stesse.

Alcuni lavori impongono poi l'utilizzo di divise particolari, per fini pratici o di sicurezza: nelle fabbriche, ad esempio, si utilizzano tute per non sporcarsi e strumenti come le scarpe rinforzate per la tutela della salute del lavoratore. L'espressione tute blu è utilizzata in ambito giornalistico proprio per indicare tali lavoratori, contraddistinti dal loro abbigliamento.

Altro esempio di divise da lavoro sono quelle indossate dalle Forze dell'Ordine come Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, in quest'ultimo caso anche con funzione particolare protettiva.

Divisa diplomatica

È quella particolare foggia di vestire che la prassi internazionale prevede per gli agenti diplomatici nelle più solenni manifestazioni del procedimento protocollare internazionale. Ogni Stato è libero di stabilire se i propri Agenti all'estero siano tenuti a possedere e ad indossare la divisa diplomatica e, in caso positivo a definire, altresì nei suoi particolari l'uniforme stessa. Secondo l'ordinamento italiano, l'Uniforme diplomatica è stata reinserita, con le opportune modifiche, dal DPR del 21 giugno 1948 n. 1125, pubblicato alla Gazzetta Ufficiale il 30 agosto 1948. [1] Gli elementi dell'uniforme sono: la marsina di panno turchino scuro, interamente chiusa, recante ricami in oro che variano secondo il grado gerarchico dell'Agente diplomatico; i calzoni della stessa stoffa con doppia banda ai lati; la feluca, con penne di struzzo bianche e la coccarda nazionale; la spada, con elsa in madreperla ed oro. L'attuale orientamento del cerimoniale tendente alla democratica semplificazione tende a far cadere in desuetudine la divisa diplomatica, pur rimanendo, peraltro, inseparabilmente legata alla storia della diplomazia moderna e idealmente caratterizzandola.

Divisa scolastica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Uniforme scolastica.
 
Centinaia di studenti in divisa, in una scuola di Singapore.

L'utilizzo di una divisa scolastica è un'usanza inglese, un tempo diffusa anche nel resto d'Europa. Oggi, solo alcuni istituti scolastici del vecchio continente obbligano gli studenti ad indossare una divisa, mentre l'usanza è ancora ampiamente diffusa in alcune ex-colonie britanniche, in Cina, nella Corea del Nord, nella Corea del Sud e nel Giappone. In particolare, in India, in Irlanda e Australia. Lo scopo della divisa scolastica è quello di caratterizzare gli studenti appartenenti allo stesso istituto, e contemporaneamente evitare che il vestiario individuale utilizzato possa rendere evidente l'appartenenza degli studenti stessi a classi sociali diverse.

Nelle scuole del primo e secondo grado di istruzione è ampiamente utilizzato il grembiule, utile per evitare che i bambini sporchino i vestiti con colori o giocando; tradizionalmente i grembiuli sono blu o azzurri per i maschi e rosa per le femmine, anche se taluni istituti, soprattutto privati, utilizzano grembiuli uguali per tutti.

Nella gran parte delle università occidentali, invece, e nelle istituzioni accademiche superiori, è tuttora in uso un abbigliamento ad hoc, generalmente indossato dai professori nelle cerimonie, il cui elemento caratterizzante è la toga.

Divisa scout

  Lo stesso argomento in dettaglio: Divisa scout.

Lo scautismo ha nell'uniforme una delle sue caratteristiche identificative, e lo stereotipo di boy scout è entrato nell'immaginario collettivo con la divisa. Fu lo stesso fondatore del movimento, Robert Baden-Powell a dichiarare nel 1938: L'uniforme cela tutte le differenze di condizione sociale in un paese e favorisce l'uguaglianza; ma, cosa ancor più importante, copre le differenze di nazionalità e razza e fede, facendo sì che tutti si sentano appartenenti ad un'unica grande fratellanza. Per questo motivo in Italia gli scout preferiscono parlare di uniforme e non di divisa (in inglese invece esiste solo il termine uniform).


Note


Bibliografia

  • Philip Mansel, Dressed To Rule: Royal and Court Costume from Louis XIV to Elizabeth II, Yale University Press, 2005, ISBN 0-300-10697-1.
  • Nicholas V. Sekunda e Angus Mc Bride, The Ancient Greeks, Osprey Publishing, 1986, ISBN 0-85045-686-X.
  • unifórme2, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 20 marzo 2016.
  • diviṡa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 20 marzo 2016.

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