David Niven
David Niven all'anagrafe James David Graham Niven (Londra, 1º marzo 1910 – Château-d'Œx, 29 luglio 1983) è stato un attore e militare britannico.
Biografia
Origini
David Niven nacque a Londra, figlio di William Edward Graham Niven e di Henrietta Julia de Gacher.
Egli venne chiamato David dal momento che nacque il 1º marzo, giorno appunto della festa di San Davide. Sua madre Henrietta aveva antenati francesi ed era figlia dell'ufficiale dell'esercito William Degacher (1841-1879, morto nella Battaglia di Isandlwana durante la guerra anglo-zulu) e di Julia Caroline Smith, figlia a sua volta del Tenente Generale James Webber Smith.
Il padre di David Niven, William Edward Graham Niven, era figlio di David Graham Niven (1811-1884) di St Martin, un villaggio nel Perthshire, e morì durante la prima guerra mondiale nella campagna di Gallipoli (Turchia) il 21 agosto 1915. Sua moglie si risposò poi con sir Thomas Comyn-Platt nel 1917[1]. Graham Lord, nel suo libro NIV: The Authorized Biography of David Niven, suggerì che Comyn-Platt e la signora Niven avessero avuto un relazione già prima della morte del padre di David e che addirittura sir Thomas fosse stato il padre biologico di Niven stesso, per via delle somiglianze riscontrate tra Niven e Comyn-Platt, anche se l'attore stesso ha sempre negato questo tipo di relazione prima della morte di suo padre.
Niven, che spesso affermò di essere nato a Kirriemuir in Scozia, ritenendo che fosse più romantica rispetto a Londra, risiedette per un certo periodo a Stowe sull'Isola di Wight[2].
David Niven aveva un fratello e due sorelle:
- Margaret Joyce (Ginevra, 5 gennaio 1900 – 18 novembre 1981)[3]
- Henry Degacher ("Max", nato a Buckland, Berkshire (oggi Oxfordshire), 29 giugno 1902 – marzo 1953)[3]
- Grizel Rosemary Graham[4] (nata a Belgravia, Middlesex), 28 novembre 1906 – 28 gennaio 2007)[3]
Studi e servizio militare
David Niven | |
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David Niven negli anni quaranta | |
Nascita | Londra, Regno Unito, 1º marzo 1910 |
Morte | Château-d'Œx, Svizzera, 29 luglio 1983 |
Cause della morte | Morbo di Lou Gehrig |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | British Army |
Anni di servizio | 1939-1945 |
Grado | Tenente Colonnello |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Sbarco in Normandia |
Studi militari | Royal Military Academy Sandhurst |
Altre cariche | attore |
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Le scuole private britanniche dell'epoca erano fortemente rigide e spesso ricorrevano a punizioni corporali per instillare la disciplina agli alunni ed il risultato fu che Niven venne espulso dal college di Heatherdown all'età di 10 anni e mezzo e non poté pertanto frequentare il College di Eton. Dopo aver fallito l'esame d'ingresso alla scuola di marina per delle difficoltà in matematica, Niven frequentò la Stowe School, una scuola pubblica da poco creata e guidata dal preside J.F. Roxburgh, che era differente da tutti gli insegnanti che lo stesso Niven aveva avuto sino ad allora. Gentile e premuroso, egli consentiva ai ragazzi della sua scuola di dar sfogo alle loro personali inclinazioni artistiche. Niven poi scriverà "Come fece questo, mai lo scoprirò, ma egli era in grado di rendere ogni singolo ragazzo a scuola come se fosse il preside egli stesso"[5]. Egli dunque entrò nel Royal Military College di Sandhurst e si diplomò nel 1930 col grado di sottotenente del British Army[6]. Fu durante questi anni che egli acquisì la sua caratteristica di "ufficiale gentiluomo" che diverrà poi il "marchio di fabbrica" di tutta la sua vita e della sua carriera di attore.
Niven richiese l'assegnazione con gli Argyll and Sutherland Highlanders, con i Black Watch o con l'Highland Lighrt Infantry. Egli venne assegnato a quest'ultimo corpo ma non apprezzò a pieno questo periodo nell'esercito. Egli prestò servizio per due anni a Malta e poi per alcuni mesi fu a Dover. A Malta egli divenne amico di Roy Urquhart, futuro comandante del British 1st Airborne Division.
Niven si mantenne pacificamente nell'esercito ed il 1º gennaio 1933 venne promosso tenente non vedendo però per sé opportunità di futuri incarichi a livello bellico. Fu a questo punto che, durante un corso sull'uso di nuove mitragliatrici in uso all'esercito, il maggior generale titolare del corso chiese a fine lezione se vi fossero domande e fu a quel punto che David Niven esclamò "Potrebbe dirmi l'ora, signore? Dovrei prendere il treno".
Dopo essere stato arrestato per questi atti d'insubordinazione, Niven, ottenne con la complicità di un soldato di guardiola di fuggire da una finestra del primo piano e si diresse poi in America. Mentre attraversava l'Atlantico, diede le dimissioni dal suo incarico militare con un telegramma datato 6 settembre 1933. Niven si spostò a New York, partecipando ad una serie di incontri di rodeo. Dopo essersi recato alle Bermuda ed a Cuba, giunse a Hollywood nel 1934.
Carriera
Giunse a Hollywood durante gli anni trenta, iniziando a lavorare come comparsa in pellicole western. Firmò un contratto con il produttore Samuel Goldwyn, e ottenendo una parte rilevante in La tragedia del Bounty (1935); da allora il suo successo crebbe grazie alle interpretazioni in La carica dei seicento (1936) e ne La voce nella tempesta (1939), e nelle commedie brillanti come L'ottava moglie di Barbablù (1938) e Situazione imbarazzante (1939).
Partecipazione alla seconda guerra mondiale
Dopo che il Regno Unito ebbe dichiarato guerra alla Germania nel 1939, Niven fece ritorno in patria ed aderì nuovamente all'esercito nazionale. Egli fu l'unico tra le star inglesi di Hollywood a rientrare, nonostante l'ambasciata britannica a Washington lo invitasse a rimanere in America. Niven venne ricommissionato come tenente nella Rifle Brigade il 25 febbraio 1940. Egli era però attirato dai Commandos ove venne poi trasferito e assegnato alla base d'allenamento di Inverailort House nelle Highlands scozzesi, ove conobbe il futuro maggiore generale sir Robert Laycock. Niven comandò lo squadrone "A" GHQ Liaison Regiment, meglio conosciuto come "Phantom". Egli lavorò nell'Army Film Unit e prese parte a due film durante gli anni della guerra, Il primo dei pochi (1942) e La via della gloria (1944). Entrambi ottennero il supporto del ministero della guerra britannico, recitando a fianco di attori come M.E. Clifton James ad impersonare il maresciallo Bernard Law Montgomery. Durante questo stesso periodo conobbe Peter Ustinov che però all'epoca era un soldato semplice. I due si rincontreranno poi in Assassinio sul Nilo (1978).
Niven prese parte alla campagna di Normandia, anche se giunse in Francia alcuni giorni dopo il D-Day. Prestò servizio nei "Phantom Signals Unit", col compito di riportare le posizioni nemiche e tenere informato il comando dei mutamenti delle battaglie. Niven fu di stanza a Chilham nel Kent. Durante il resto della sua vita egli parlerà poco della sua esperienza durante la guerra, malgrado il pubblico interesse verso le celebrità che ne avevano preso parte. Una volta dichiarò:
«Vi dirò una cosa sola sulla guerra, la mia prima storia e l'ultima. Mi venne chiesto da alcuni amici americani di cercare la tomba del loro figlio presso Bastogne. La trovai, ma era insieme ad altri 27.000 e fu in quell'occasione che mi dissi "Niven, vi sono 27.000 ragioni per tenere la tua bocca chiusa dopo la guerra".»
I dettagli della sua esperienza bellica si possono ritrovare nella sua autobiografia, comprese le sue conversazioni private con Winston Churchill, il periodo dei bombardamenti su Londra e altre riflessioni sul periodo della seconda guerra mondiale. Niven incontrò Churchill per la prima volta ad una cena nel febbraio del 1940 e questi l'apostrofò dicendo "Giovanotto, lei fa una bella cosa a mettere da parte la propria carriera cinematografica per combattere per il suo paese. Si distingua, se non l'ha già fatto, sarà bellissimo."
Niven fu congedato col grado di tenente colonnello. Al suo ritorno a Hollywood dopo la fine del conflitto, venne insignito della Legion of Merit, ed il presidente Eisenhower stesso onorò il contributo di Niven creando il BBC Allied Expeditionary Forces Programme, una stazione radio apposita per le forze armate americane[7][8].
Nella seconda metà degli anni quaranta riprese la carriera artistica, ma con alterna fortuna, fino all'immenso successo riconquistato con il ruolo (a cui sembrava naturalmente predestinato) dell'elegante e raffinato Phileas Fogg ne Il giro del mondo in 80 giorni (1956).
Ultimi anni
Vinse l'Oscar al miglior attore protagonista per la sua interpretazione del timido e solitario maggiore Pollock in Tavole separate (1958), accanto a Deborah Kerr e Burt Lancaster, tratto dall'omonima commedia di Terence Rattigan.
Seguirono ruoli memorabili in drammi come Buongiorno tristezza (1958), in film bellici quali I cannoni di Navarone (1961) e I due nemici (1962), nel quale ebbe come partner Alberto Sordi, e in commedie sofisticate come La Pantera Rosa (1963) e James Bond 007 - Casino Royale (1967), commedia non appartenente alla serie ufficiale di film tratti dai romanzi di Ian Fleming, in cui interpretò il ruolo di James Bond.
Negli anni settanta venne acclamato da pubblico e critica per due brillanti libri autobiografici: La luna è un pallone (The Moon's a Balloon) (1971) e Bring On the Empty Horses (1975), quest'ultimo mai tradotto in italiano. Nel 1981 pubblicò un romanzo d'amore e avventura ambientato a Londra durante la seconda guerra mondiale, Va piano, torna presto (Go Slowly, Come Back Quickly).
Colpito da una grave forma di sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig, Niven morì nel 1983 nella sua residenza svizzera di Château-d'Œx.
Vita privata
Nel 1940 Niven si sposò con Primula "Primmie" Susan Rollo (1921-1946), l'aristocratica figlia di un pilota britannico. Dal matrimonio nacquero due figli, David Jr. e Jamie. La moglie morì all'età di 25 anni per i postumi di una caduta accidentale, in cui riportò una frattura alla testa con danni cerebrali. L'incidente accadde durante una partita di nascondino nella casa dell'attore Tyrone Power: Primmie aprì una porta, probabilmente pensando si trattasse di un armadio, ma precipitò per una rampa di scale. Morì il giorno successivo, dopo un inutile intervento chirurgico. A questo riuscito matrimonio, e alle tristi circostanze della morte di Primmie, Niven dedicò toccanti pagine nell'autobiografia La luna è un pallone.
La seconda moglie, che Niven conobbe in Inghilterra nel 1948, durante le riprese di Carlo di Scozia, e che sposò dieci giorni dopo averla conosciuta, fu Hjordis Paulina Tersmeden (nata Genberg, 1921-1997), indossatrice svedese e attrice mancata. Adottarono due figlie, Kristin e Fiona, su una delle quali si chiacchierò a lungo dato che era ritenuta figlia dello stesso Niven e di un'altra indossatrice, Mona Gunnarson [senza fonte]. Il matrimonio fu burrascoso quanto il precedente fu felice. Non potendo dedicarsi alla carriera di attrice per l'assenza di talento, ebbe relazioni anche semi-pubbliche con altri uomini e poco a poco divenne alcolizzata. Amareggiata, estraniata e afflitta dalla depressione, si mostrò ubriaca ai funerali di Niven[9], dopo essere stata convinta a partecipare dal Principe Ranieri che era un amico di famiglia[10]. Nel libro di memorie di Niven, non ci sono cenni circa le difficoltà esistenziali di Hjordis e la crisi del matrimonio, tranne una breve separazione di pochi giorni, dopo la quale l'unione tra i due viene descritta come ulteriormente rinsaldata.
Citazioni
- "È veramente incredibile. Si può immaginare di essere magnificamente strapagati per vestirsi e giocare? È come essere Peter Pan" - David Niven
- "Non penso che la sua recitazione abbia mai raggiunto l'arguzia o l'eleganza della sua conversazione a cena o dopo-cena" - John Mortimer
- "L'unica risata che un uomo riesce a strappare nella sua vita è spogliarsi e... mostrare di non essere all'altezza" - David Niven, commentando la "passeggiata" dell'uomo nudo che attraversò il palco mentre presentava gli Oscar nel 1974. Il suo commento sembrò improvvisato, ma in effetti era stato preparato in anticipo.
- "Mi presentai all'ufficio centrale e, dopo un'attesa tormentosa di parecchi giorni, venni infine accettato e iscritto come Tipo anglosassone numero 2008. Tale era l'efficienza dell'ufficio centrale che, quando mi chiamarono per la prima volta a lavorare come attore professionista, fu per impersonare un messicano" - David Niven, commentando i propri esordi cinematografici come comparsa.
Onorificenze
Filmografia
- There Goes the Bride, regia di Albert de Courville (1932) (non accreditato)
- Cleopatra, regia di Cecil B. DeMille (1934) (non accreditato)
- Senza rimpianto (Without Regret), regia di Harold Young (1935) (non accreditato)
- La costa dei barbari (Barbary Coast), regia di Howard Hawks (1935) (non accreditato)
- A Feather in Her Hat, regia di Alfred Santell (1935)
- La tragedia del Bounty (Mutiny on the Bounty), regia di Frank Lloyd (1935) (non accreditato)
- Splendore (Splendor), regia di Elliott Nugent (1935)
- Rose Marie, regia di W.S. Van Dyke II (1936)
- Palm Springs, regia di Aubrey Scotto (1936)
- Infedeltà (Dodsworth), regia di William Wyler (1936)
- Thank You, Jeeves!, regia di Arthur Greville Collins (1936)
- La carica dei 600 (The Charge of the Light Brigade), regia di Michael Curtiz (1936)
- Nemico amato (Beloved Enemy), regia di H.C. Potter (1936)
- Capriccio di un giorno (We Have Our Moments), regia di Alfred L. Werker (1937)
- Il prigioniero di Zenda (The Prisoner of Zenda), regia di John Cromwell (1937)
- Pranzo al Ritz (Dinner at the Ritz), regia di Harold D. Schuster (1937)
- L'ottava moglie di Barbablù (Bluebeard's Eighth Wife), regia di Ernst Lubitsch (1938)
- Il giuramento dei quattro (Four Men and a Prayer), regia di John Ford (1938)
- Three Blind Mice, regia di William A. Seiter (1938)
- Missione all'alba (The Dawn Patrol), regia di Edmund Goulding (1938)
- La voce nella tempesta (Wuthering Heights), regia di William Wyler (1939)
- Situazione imbarazzante (Bachelor Mother), regia di Garson Kanin (1939)
- La gloriosa avventura (The Real Glory), regia di Henry Hathaway (1939)
- Eternamente tua (Eternally Yours), regia d Tay Garnett (1939)
- Raffles, regia di Sam Wood (1939)
- Il primo dei pochi (The First of the Few) (oppure Spitfire), regia di Leslie Howard (1942)
- La via della gloria (The Way Ahead), regia di Carol Reed (1944)
- Scala al paradiso (A Matter of Life and Death) (oppure Stairway to Heaven), regia di Michael Powell ed Emeric Pressburger (1946)
- La magnifica bambola (Magnificent Doll), regia di Frank Borzage (1946)
- Orchidea bianca (The Other Love), regia di André De Toth (1947)
- Un matrimonio ideale (The Perfect Marriage), regia di Lewis Allen (1947)
- La moglie del vescovo (The Bishop's Wife), regia di Henry Koster (1947)
- Carlo di Scozia (Bonnie Prince Charlie), regia di Anthony Kimmins e Alexander Korda (1948)
- Fuga nel tempo (Enchantment), regia di Irving Reis (1948)
- A Kiss in the Dark, regia di Delmer Daves (1949)
- Bella e bugiarda (A Kiss for Corliss), regia di Richard Wallace (1949)
- L'inafferrabile primula rossa (The Elusive Pimpernel), regia di Michael Powell ed Emeric Pressburger (1950)
- Il pescatore della Louisiana (The Toast of New Orleans), regia di Norman Taurog (1950)
- I tre soldati (Soldiers Three), regia di Tay Garnett (1951)
- L'amore è bello (Happy Go Lovely), regia di H. Bruce Humberstone (1951)
- Appointment with Venus, regia di Ralph Thomas (1951)
- Innamorati dispettosi (The Lady Says No), regia di Frank Ross (1951)
- La vergine sotto il tetto (The Moon Is Blue), regia di Otto Preminger (1953)
- L'idolo (The Love Lottery), regia di Charles Crichton (1954)
- L'eredità di un uomo tranquillo (Happy Every After) (oppure Tonight's the Night), regia di Mario Zampi (1954)
- Per una questione di principio (Court Martial) (oppure Carrinngton, V.C.), regia di Anthony Asquith (1955)
- Il ladro del re (The King's Thief), regia di Robert Z. Leonard (1955)
- Le tre notti di Eva (The Birds and the Bees), regia di Norman Taurog (1956)
- Il giro del mondo in 80 giorni (Around the World in Eighty Days), regia di Michael Anderson (1956)
- La volpe di Londra (The Silken Affair), regia di Roy Kellino (1956)
- Le donne hanno sempre ragione (Oh, Men! Oh, Women!), regia di Nunnally Johnson (1957)
- La capannina (The Little Hut), regia di Mark Robson (1957)
- L'impareggiabile Godfrey (My Man Godfrey), regia di Henry Koster (1957)
- Glamorous Hollywood (1958) (parte minore)
- Buongiorno tristezza (Bonjour tristesse), regia di Otto Preminger (1958)
- Tavole separate (Separate Tables), regia di Delbert Mann (1958)
- Tutte le ragazze lo sanno (Ask Any Girl), regia di Charles Walters (1959)
- Divieto d'amore (Happy Anniversary), regia di David Miller (1959)
- The David Niven Show (The David Niven Show) – serie TV, 13 episodi (1959)
- Non mangiate le margherite (Please Don't Eat the Daisies), regia di Charles Walters (1960)
- I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone), regia di J. Lee Thompson (1961)
- I due nemici (The Best of Enemies), regia di Guy Hamilton (1961)
- La città prigioniera (The Conquered City), regia di Joseph Anthony (1962)
- Astronauti per forza (The Road to Hong Kong), regia di Norman Panama (1962) (Cameo)
- L'attimo della violenza (Guns of Darkness), regia di Anthony Asquith (1962)
- 55 giorni a Pechino (55 Days at Peking), regia di Nicholas Ray (1963)
- La pantera rosa (The Pink Panther), regia di Blake Edwards (1963)
- I due seduttori (Bedtime Story), regia di Ralph Levy (1964)
- A caccia di spie (Where the Spies Are), regia di Val Guest (1965)
- Lady L, regia di Peter Ustinov (1965)
- All Eyes on Sharon Tate (1967) (parte minore)
- James Bond 007 - Casino Royale (Casino Royale), regia di Val Guest e Ken Hughes (1967)
- Cerimonia per un delitto (Eye of the Devil), regia di J. Lee Thompson (1967)
- Prudenza e la pillola (Prudence and the Pill), regia di Fielder Cook e Ronald Neame (1968)
- Gli anni impossibili (The Impossible Years), regia di Michael Gordon (1968])
- Il capitano di lungo... sorso (The Extraordinary Seaman), regia di John Frankenheimer (1969)
- Il cervello (The Brain), regia di Gérard Oury (1969)
- Prima che venga l'inverno (Before Winter Comes), regia di J. Lee Thompson (1969)
- La statua (The Statue), regia di Rod Amateau (1971)
- Un ospite gradito... per mia moglie (Konig, Dame, Bube) (oppure King, Queen, Knave), regia di Jerzy Skolimowski (1972)
- Vampira (Vampira) (oppure Old Dracula), regia di Clive Donner (1974)
- Buona fortuna Maggiore Bradbury (Paper Tiger), regia di Ken Annakin (1975)
- La gang della spider rossa (No Deposit, No Return), regia di Norman Tokar (1976)
- Invito a cena con delitto (Murder by Death), regia di Robert Moore (1976)
- Una ragazza, un maggiordomo e una lady (Candleshoe), regia di Norman Tokar (1977)
- Assassinio sul Nilo (Death on the Nile), regia di John Guillermin (1978)
- Rapina a Berkely Square (A Nightingale Sang in Berkeley Square), regia di Ralph Thomas (1979)
- Amici e nemici (Escape to Athena), regia di George Pan Cosmatos (1979)
- Intrepid (A Man Called Intrepid), regia di Peter Carter (1979)
- Taglio di diamanti (Rough Cut), regia di Don Siegel (1980)
- L'oca selvaggia colpisce ancora (The Sea Wolves: The Last Charge of the Calcutta Light Horse), regia di Andrew V. McLaglen (1980)
- Profumo di mare (Better Late Than Never), regia di Bryan Forbes (1982)
- Sulle orme della Pantera Rosa (Trail of the Pink Panther), regia di Blake Edwards (1982)
- La Pantera Rosa - Il mistero Clouseau (Curse of the Pink Panther), regia di Blake Edwards (1983)
Premi e riconoscimenti
- Premi Oscar 1959 - Migliore attore protagonista per Tavole separate
- Golden Globe 1954 - Miglior attore in un film commedia o musicale per La vergine sotto il tetto
- Golden Globe 1958 - Nomination miglior attore in un film commedia o musicale per L'impareggiabile Godfrey
- Golden Globe 1959 - Miglior attore in un film drammatico per Tavole separate
Doppiatori italiani
- Nando Gazzolo in Il giro del mondo in 80 giorni, I cannoni di Navarone, James Bond 007 - Casino Royale, La Pantera Rosa, Il capitano di lungo... sorso, I due seduttori, Buongiorno tristezza, Divieto d'amore, Non mangiate le margherite, Tavole separate, Tutte le ragazze lo sanno, Assassinio sul Nilo, A caccia di spie
- Augusto Marcacci in Fuga nel tempo, La gloriosa avventura, Situazione imbarazzante, La voce nella tempesta, L'impareggiabile Godfrey, Orchidea bianca
- Stefano Sibaldi in La moglie del vescovo, I tre soldati, La vergine sotto il tetto, I due nemici, La città prigioniera, 55 giorni a Pechino
- Giulio Panicali in Un matrimonio ideale, Nemico amato, L'amore è bello, Carlo di Scozia
- Emilio Cigoli in Il ladro del Re, Le donne hanno sempre ragione, Le tre notti di Eva
- Sandro Ruffini in Raffles, Il pescatore della Louisiana
- Gianni Bonagura in Invito a cena con delitto, Vampira
- Gianni Marzocchi in Sulle orme della Pantera Rosa, L'oca selvaggia colpisce ancora
- Paolo Ferrari in Scala al paradiso (riedizione)
- Sergio Graziani in Lady L
- Riccardo Mantoni in La capannina
- Walter Maestosi in Amici e nemici
- Elio Pandolfi in Una ragazza, un maggiordomo e una lady
- Michele Kalamera in Pantera Rosa-Il mistero Clouseau
- Cesare Barbetti nei ridoppiaggi di La moglie del vescovo, L'ottava moglie di Barbablù, Raffles
- Pino Colizzi nel ridoppiaggio de La voce nella tempesta
Note
- ^ Il padre di David Niven è attualmente sepolto nel Green Hill Cemetery, in Turchia, in uno speciale memoriale della sua sezione
- ^ La residenza di famiglia a di Carswell Manor era stata venduta poco dopo la nascita di David
- ^ a b c Person Page 18314, su thepeerage.com. URL consultato il 27 settembre 2012.
- ^ Artista, creò la scultura bronzea Bessie che venne presentata come vincitrice all'Orange Prize for Fiction
- ^ Come racconterà nella sua autobiografia La luna è un pallone
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 33575, 31 gennaio 1930, pp. 651-652. URL consultato il 7 aprile 2009.
- ^ Recommendations for Honours and Awards (Army)—Image details—Niven, John David, su DocumentsOnline, The National Archives. URL consultato il 7 aprile 2009.
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 37340, 6 novembre 1945, p. 5461. URL consultato il 7 aprile 2009.
- ^ Roger Moore, Il mio nome è Bond, Gremese, 2009, pag. 229
- ^ Biografia di David Niven, Movietome.com. 1983-07-29. Controllata il 10/01/2011[collegamento interrotto]
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su David Niven
Collegamenti esterni
- (EN) David Niven, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di David Niven, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) David Niven, su Goodreads.
- (EN) David Niven, su Discogs, Zink Media.
- (EN) David Niven, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- David Niven, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) David Niven, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) David Niven, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) David Niven, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) David Niven, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) David Niven, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (EN) David Niven, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) David Niven, su filmportal.de.
- (EN) David Niven sul Notable Names Database
Controllo di autorità | VIAF (EN) 59189997 · ISNI (EN) 0000 0001 1571 7635 · SBN CFIV001592 · ULAN (EN) 500431697 · LCCN (EN) n50005975 · GND (DE) 11858829X · BNE (ES) XX1131770 (data) · BNF (FR) cb125065124 (data) · J9U (EN, HE) 987007572240905171 · CONOR.SI (SL) 30892899 |
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