L'ideismo è uno dei canoni fondamentali del simbolismo, secondo la definizione che ne diede il critico [1] Albert Aurier, in un articolo intitolato Il simbolismo in pittura. Paul Gauguin apparso sulla rivista Mercure de France il 15 marzo 1891.

Incipit dell'articolo di G. A. Aurier, Mercure de France, 15 marzo 1891

Dopo una lunga analisi dell'opera di Gauguin La visione dopo il sermone, Aurier elenca i tratti caratterizzanti della nuova pittura, definendola: ideista - simbolista - sintetica - soggettiva - decorativa.

Per gli ideisti l'urgenza non è la rappresentazione del dato fenomenico, ma la restituzione della realtà a partire dall'idea che di essa si ha. [2]

Il compito del pittore ideista è quello di effettuare una selezione tra i vari elementi che si combinano nella realtà oggettiva, utilizzando nella propria opera linee, colori e forme atti a definirne il significato ideico.

«Lo scopo abituale ed ultimo della pittura, e di tutte le arti del resto, non può essere la rappresentazione diretta degli oggetti. La sua finalità è di esprimere idee, traducendole in un linguaggio speciale. [...] Ma se è vero che, nel mondo, i soli esseri reali sono le idee, se è vero che gli oggetti non sono che le apparenze rivelatrici di tali idee e, di conseguenza, non hanno importanza se non come segni delle idee».
«Dunque, per riassumere e concludere, l'opera d'arte, per come mi è piaciuto definirla, sarà:
1. 'Ideista', poiché il suo unico ideale sarà l'espressione dell'Idea;
2. 'Simbolista', poiché esprimerà questa Idea attraverso delle forme;
3. 'Sintetica', poiché essa comunicherà queste forme e questi segni secondo una modalità di comprensione generale;
4. 'Soggettiva', poiché in essa l'oggetto non verrà mai considerato in quanto tale, ma in quanto segno dell'Idea percepito da un soggetto;
5. (è una conseguenza) 'Decorativa', perché la pittura decorativa propriamente detta, come l'hanno intesa gli egiani, probabilmente i greci e i Primitivi, altro non è che una manifestazione artistica contemporaneamente soggettiva, sintetica, simbolista e ideista.»[3]
(G.Albert Aurier, Le Symbolisme en Peinture: Paul Gauguin, Mercure de France, n° 15, marzo 1891)

Note

  1. ^ P. Adorno, A. Mastrangelo, Segni d'arte, vol.3, Messina-Firenze, G. D'Anna, 2007.
  2. ^ Aubrey Beardsley. L'enfant terrible dell'Art Nouveau, su studocu.com.
  3. ^ Paul Gauguin, un esotismo controverso, su books.google.it.

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