Crociata: differenze tra le versioni

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[[File:LatinEmpire2.png|thumb|upright=3.0|Gli imperi latini e bizantini nel 1205]]
 
A seguito della conquista di Gerusalemme nella prima Crociata e la vittoria ad [[Ascalona]], la maggior parte dei crociati considerò il proprio pellegrinaggio completato e fece ritorno in Europa. Goffredo di Buglione venne lasciato con soli 300 cavalieri e 2.000 soldati a difendere il territorio conquistato. Tra i principi crociati, solo Tancredi rimase in Terra Santa con lo scopo di stabilire un suo dominio.<ref name="cita-Asbridge-2012-p106"/> A questo punto i "Franchi" mantennero solo Gerusalemme e due grandi città siriane: Antochia ed Edessa ma non i territori circostanti. Così, nella prima metà del XII secolo, si consolidarono quattro Stati crociati: la [[Contea di Edessa]] (1098-1149), il [[Principato di Antiochia]] (1098-1268), il [[Regno di Gerusalemme]] (1099-1291) e la [[contea di Tripoli]] (1104-1289, sebbene la città di [[Tripoli]] fosse rimasta sotto il controllo musulmano fino al 1109).<ref>{{cita|Asbridge, 2012|pp. 147–50}}.</ref> Questi statiStati furono generalmente conosciuti come [[Terre d'Oltremare]].<ref>{{cita|Riley-Smith, 2005|pp. 50–51}}, o ''Outremer''.<ref>.</ref>
 
La [[quarta crociata]] portò alla costituzione dell'[[Impero latino di Costantinopoli]] frutto della spartizione tra i partecipanti del territorio bizantino in Europa. L'imperatore latino controllava un quarto del territorio bizantino, la [[Repubblica di Venezia]] il trecentesimo (compresi i tre ottavi della città di Costantinopoli), e il resto venne diviso tra gli altri comandanti della Crociata. Ciò dette inizio al periodo della [[storia della Grecia|storia greca]] conosciuto come ''Frankokratia'' o ''Latinokratia'' ("dominio franco [o latino]"), in cui i nobili cattolici dell'Europa occidentale - principalmente francesi e italiani - costituirono degli Stati sull'ex territorio bizantino e governarono sui greci ortodossi bizantini. A lungo termine, gli unici beneficiari di questa situazione furono i Veneziani.<ref name="Davies1997360">{{cita|Davies, 1997|p. 360}}.</ref>